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Prescrizione borsa di studio specializzandi: 5 anni

Una specializzanda in medicina ha citato in giudizio lo Stato per ottenere un’adeguata remunerazione, ma la sua richiesta è stata respinta. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16296/2025, ha confermato che il diritto a percepire le differenze sulla borsa di studio si estingue in cinque anni. La Corte ha stabilito che la prescrizione della borsa di studio è quinquennale perché si tratta di un credito da pagarsi periodicamente, come previsto dall’art. 2948, n. 4, c.c., e non decennale come sostenuto dalla ricorrente.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Borsa di Studio Specializzandi: la Cassazione Conferma il Termine di 5 Anni

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale per molti medici: la prescrizione della borsa di studio. La Suprema Corte ha stabilito che il diritto a richiedere le somme dovute a titolo di borsa di studio per la specializzazione medica si prescrive in cinque anni, e non nel termine ordinario di dieci. Questa decisione chiarisce un punto fondamentale per chi intende agire in giudizio per il riconoscimento di una remunerazione adeguata, in linea con le direttive europee.

I Fatti di Causa: la Richiesta della Specializzanda

Il caso nasce dall’azione legale di una dottoressa che, dopo aver frequentato una scuola di specializzazione in ginecologia dal 2003 al 2008, aveva citato in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri e altri ministeri. La ricorrente sosteneva che la borsa di studio percepita, pari a lire 21.500.000 annue secondo la normativa nazionale (d.lgs. 257/1991), non rappresentasse l'”adeguata remunerazione” prevista dalla direttiva europea 93/16/CEE. Di conseguenza, chiedeva il risarcimento del danno derivante dalla tardiva e incompleta attuazione della normativa comunitaria.

Il Tribunale di primo grado aveva accolto parzialmente la sua domanda. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, dichiarando il diritto prescritto e respingendo la richiesta.

Il Giudizio di Appello e l’Eccezione di Prescrizione

La Corte d’Appello di Genova ha accolto il gravame dell’amministrazione statale, basando la propria decisione sull’applicazione della prescrizione quinquennale. Secondo i giudici di secondo grado, la borsa di studio, essendo pagata mensilmente, costituisce un credito soggetto al termine breve previsto dall’art. 2948, n. 4, del codice civile. Al momento dell’introduzione della causa, tale termine era già decorso, estinguendo di fatto il diritto della dottoressa.

Contro questa sentenza, la specializzanda ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo che si trattasse di un’azione di adempimento contrattuale, soggetta quindi alla prescrizione ordinaria decennale (art. 2946 c.c.).

L’Analisi della Cassazione sulla Prescrizione della Borsa di Studio

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando la correttezza della decisione d’appello. Il punto centrale dell’analisi riguarda la natura giuridica della borsa di studio e, di conseguenza, il termine di prescrizione applicabile.

Le Motivazioni: Perché si Applica il Termine Quinquennale?

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione su un’attenta analisi dell’art. 6 del d.lgs. 257/1991, che disciplina le modalità di erogazione della borsa. La norma stabilisce due elementi chiave:

1. Pagamento periodico: La borsa “viene corrisposta, in sei rate bimestrali posticipate”.
2. Cessazione condizionata: La corresponsione “cessa” se lo specializzando non supera l’esame annuale.

Secondo la Corte, queste due caratteristiche qualificano inequivocabilmente la borsa di studio come un credito “da pagarsi periodicamente ad anno o in termini più brevi”, rientrando perfettamente nella fattispecie descritta dall’art. 2948, n. 4, c.c. Il concetto stesso di “cessazione” è logicamente applicabile solo a una prestazione che si svolge nel tempo in modo periodico. Di conseguenza, il termine di prescrizione non può che essere quello breve di cinque anni.

La tesi della ricorrente, che mirava a qualificare la domanda come un’azione di adempimento contrattuale con prescrizione decennale, è stata quindi ritenuta infondata. La natura periodica del pagamento è l’elemento decisivo che prevale su altre qualificazioni giuridiche.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Cassazione stabilisce un principio chiaro e di notevole importanza pratica. I medici specializzandi che ritengono di aver diritto a una maggiore remunerazione devono agire in giudizio entro cinque anni dal momento in cui ogni singola rata della borsa di studio sarebbe dovuta essere pagata. Attendere oltre questo termine comporta la perdita del diritto a causa della prescrizione. Questa ordinanza serve quindi da monito sull’importanza della tempestività nell’esercizio dei propri diritti, specialmente quando si tratta di prestazioni economiche periodiche.

Qual è il termine di prescrizione per il diritto alla borsa di studio dei medici specializzandi?
Secondo la Corte di Cassazione, il diritto a percepire le somme relative alla borsa di studio si prescrive nel termine di cinque anni.

Perché la borsa di studio è soggetta a prescrizione quinquennale e non decennale?
Perché la legge la definisce come una prestazione pagata in rate periodiche (bimestrali) e la cui erogazione può cessare. Queste caratteristiche la fanno rientrare nella categoria dei crediti “da pagarsi periodicamente”, per i quali l’art. 2948, n. 4, del codice civile prevede specificamente una prescrizione di cinque anni.

Cosa significa che un credito è “da pagarsi periodicamente”?
Si tratta di un’obbligazione pecuniaria che viene adempiuta attraverso una serie di pagamenti a scadenze regolari (es. mensili, annuali) derivanti da un’unica fonte di obbligazione. Ogni rata rappresenta un’autonoma prestazione che si prescrive singolarmente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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