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Prescrizione benefici amianto: quando inizia a decorrere?

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un lavoratore in pensione che chiedeva la rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto. La domanda era stata presentata oltre il termine decennale di prescrizione. La Corte ha stabilito che, sebbene il dies a quo della prescrizione benefici amianto non coincida automaticamente con la data del pensionamento, spetta al ricorrente dimostrare la non conoscibilità del diritto in quel momento. In assenza di prove specifiche, la decisione della Corte d’Appello, che aveva individuato la decorrenza dalla data di pensionamento basandosi su elementi presuntivi, è stata confermata.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione benefici amianto: la data del pensionamento può essere il punto di partenza?

La questione della prescrizione benefici amianto è un tema delicato che interseca diritto del lavoro e previdenza sociale. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione torna ad affrontare il problema, chiarendo quando inizia a decorrere il termine di dieci anni per richiedere la rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto. La decisione sottolinea come, sebbene la data del pensionamento non sia un automatismo, essa possa costituire il dies a quo della prescrizione se il lavoratore non fornisce prove contrarie sulla sua consapevolezza del diritto.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un lavoratore, andato in pensione nell’aprile del 2002, che nel 2017 presentava all’istituto previdenziale una domanda per ottenere la rivalutazione dei contributi a seguito della sua passata esposizione all’amianto. L’istituto respingeva la richiesta, eccependo l’avvenuta prescrizione decennale del diritto.

La questione giungeva in tribunale. In primo grado, il giudice accoglieva la domanda del lavoratore. Tuttavia, la Corte d’Appello ribaltava la decisione, accogliendo il gravame dell’ente previdenziale. Secondo i giudici di secondo grado, il termine di prescrizione era iniziato a decorrere dalla data del pensionamento (2002), rendendo tardiva la domanda presentata quindici anni dopo (2017). Il lavoratore, ritenendo errata tale impostazione, proponeva ricorso per Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione e il calcolo della prescrizione benefici amianto

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del lavoratore, confermando la decisione della Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno ritenuto infondati o inammissibili tutti i motivi di ricorso, ribadendo principi consolidati in materia e specificando gli oneri probatori a carico di chi agisce in giudizio.

Il punto centrale della controversia era l’individuazione del dies a quo, ovvero il momento dal quale far partire il conteggio della prescrizione. Il ricorrente sosteneva che tale momento dovesse coincidere con l’acquisita consapevolezza dell’esposizione e del relativo diritto, e non con la data del pensionamento. La Corte, pur concordando in astratto con questo principio, ha ritenuto che nel caso specifico il lavoratore non avesse adeguatamente contestato la valutazione dei giudici di merito.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su diverse argomentazioni giuridiche.

In primo luogo, ha dichiarato inammissibili i motivi con cui il ricorrente lamentava una motivazione mancante o apparente da parte della Corte d’Appello. I giudici di legittimità hanno ritenuto che la sentenza impugnata, seppur sintetica, avesse esposto in modo comprensibile le ragioni per cui il dies a quo della prescrizione era stato fissato alla data del pensionamento. Il ragionamento dei giudici di merito, basato su elementi presuntivi, non era risultato né contraddittorio né incomprensibile.

Successivamente, la Corte ha respinto la tesi dell’imprescrittibilità del diritto. Ha riaffermato che il diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto è un diritto autonomo rispetto a quello alla pensione (che è imprescrittibile). Essendo un diritto con una sua specifica individualità, è soggetto all’ordinaria prescrizione decennale, come stabilito dall’art. 2934 del codice civile.

Infine, per quanto riguarda il cuore della questione, cioè l’individuazione del dies a quo, la Cassazione ha chiarito un punto cruciale. Non è sufficiente affermare in astratto che la prescrizione decorre dalla conoscenza del diritto. Il ricorrente avrebbe dovuto contestare specificamente, rispettando l’onere di autosufficienza del ricorso, gli elementi di fatto su cui la Corte d’Appello aveva basato la sua presunzione di conoscenza al momento del pensionamento. In altre parole, la Corte d’Appello non si è limitata a un automatismo ‘pensionamento = inizio prescrizione’, ma ha arricchito la sua motivazione spiegando perché, in quel caso specifico, si poteva ritenere che il lavoratore fosse già consapevole della lesione al suo diritto. Il ricorrente, non avendo trascritto né indicato con precisione gli atti processuali che avrebbero smentito tale ricostruzione, ha reso il suo motivo di ricorso generico e quindi inammissibile.

Le Conclusioni

La pronuncia conferma un orientamento consolidato: il diritto ai benefici per esposizione ad amianto si prescrive in dieci anni. Il termine di prescrizione benefici amianto non decorre automaticamente dalla data di pensionamento, ma dal momento in cui il titolare del diritto acquisisce una ragionevole consapevolezza sia dell’esposizione nociva subita sia dell’esistenza del diritto alla rivalutazione. Tuttavia, la sentenza chiarisce che spetta al lavoratore, che agisce in giudizio a distanza di molti anni, l’onere di contestare in modo specifico e documentato la valutazione del giudice di merito che abbia individuato nella data di pensionamento il momento iniziale della prescrizione, sulla base di elementi fattuali e presuntivi. In assenza di una tale specifica contestazione, la decisione basata su tale presupposto è destinata a resistere al vaglio di legittimità.

Il diritto alla rivalutazione dei contributi per esposizione ad amianto è soggetto a prescrizione?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che questo diritto è autonomo rispetto al diritto alla pensione e, pertanto, è soggetto al termine di prescrizione ordinaria di dieci anni.

Da quando inizia a decorrere il termine di prescrizione per richiedere i benefici per l’amianto?
Il termine di prescrizione (dies a quo) inizia a decorrere non automaticamente dalla data del pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza dell’esposizione all’amianto e del conseguente diritto alla rivalutazione contributiva. Tuttavia, se un giudice di merito stabilisce presuntivamente che tale consapevolezza esisteva già al momento della pensione, spetta al lavoratore contestare specificamente questa valutazione.

Perché il ricorso del lavoratore è stato respinto in questo caso?
Il ricorso è stato respinto perché il lavoratore non ha contestato in modo specifico e autosufficiente le ragioni per cui la Corte d’Appello aveva ritenuto che egli fosse già consapevole del suo diritto al momento del pensionamento. I suoi motivi di ricorso sono stati giudicati generici, in quanto non hanno fornito gli elementi processuali necessari per smentire la ricostruzione operata dai giudici di secondo grado.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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