LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione amianto: quando inizia a decorrere?

Un lavoratore si è visto negare i benefici per l’esposizione ad amianto a causa della prescrizione del diritto. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7322/2024, ha confermato che il termine di prescrizione amianto decorre dal momento della presentazione della domanda di accertamento all’INAIL. Tale atto dimostra la piena consapevolezza del lavoratore, rendendo irrilevante l’esito, anche negativo, della richiesta stessa ai fini del decorso del tempo per agire verso l’INPS.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Amianto: La Domanda all’INAIL Fa Scattare il Termine

La questione della prescrizione amianto rappresenta un tema di cruciale importanza per migliaia di lavoratori che hanno diritto a benefici previdenziali a causa dell’esposizione a questa fibra killer. Comprendere da quale momento esatto inizi a decorrere il termine per far valere i propri diritti è fondamentale per non vedersi negare tutele faticosamente conquistate. Con l’ordinanza n. 7322 del 19 marzo 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio consolidato: la presentazione della domanda di accertamento all’INAIL segna l’inizio del conto alla rovescia, indipendentemente dall’esito della richiesta.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un lavoratore che aveva richiesto il riconoscimento della rivalutazione contributiva per esposizione qualificata all’amianto. La Corte d’Appello, in riforma della sentenza di primo grado, aveva respinto la sua domanda, accogliendo l’eccezione di prescrizione sollevata dall’INPS.

Il punto cruciale era l’individuazione del cosiddetto dies a quo, ovvero il giorno di partenza del termine di prescrizione. Il lavoratore aveva presentato domanda all’INAIL per il rilascio dell’attestazione di esposizione il 13 maggio 2003. Successivamente, solo il 2 luglio 2015, aveva presentato la relativa domanda amministrativa all’INPS per ottenere la rivalutazione contributiva. Secondo la Corte territoriale, il diritto si era ormai estinto per decorso del tempo, poiché il termine decennale era ampiamente scaduto.

La Decisione e le Motivazioni sulla Prescrizione Amianto

Il lavoratore ha impugnato la decisione in Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nel fissare il dies a quo alla data della domanda all’INAIL, soprattutto perché tale domanda era stata inizialmente respinta. Secondo la sua tesi, solo un’attestazione positiva avrebbe potuto generare la consapevolezza necessaria per esercitare il diritto.

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, definendolo infondato. Gli Ermellini hanno confermato l’orientamento giurisprudenziale secondo cui il decorso della prescrizione va fissato al momento della maturata consapevolezza dell’esposizione.

La Consapevolezza e la Domanda all’INAIL

Il cuore della motivazione risiede in un’attenta analisi del concetto di ‘consapevolezza’. La Suprema Corte ha stabilito che la valutazione di tale consapevolezza è un accertamento di fatto. Tuttavia, ha chiarito che è del tutto plausibile e giuridicamente corretto desumere tale consapevolezza dal fatto stesso che il lavoratore abbia presentato all’INAIL la domanda di accertamento. In altre parole, l’atto di richiedere il certificato di esposizione è la prova inconfutabile che il lavoratore era già a conoscenza della propria condizione e, quindi, in grado di esercitare il proprio diritto anche nei confronti dell’INPS.

L’Irrilevanza dell’Esito della Domanda

La Corte ha specificato un punto fondamentale che spesso genera confusione: l’esito della domanda presentata all’INAIL è irrilevante ai fini della decorrenza della prescrizione. Il fatto che l’istituto assicuratore abbia inizialmente respinto la richiesta non impediva al lavoratore di presentare comunque la domanda all’INPS e, se necessario, di agire in giudizio per far valere le proprie ragioni. La circostanza del rigetto non sospende né interrompe il termine di prescrizione. Il diritto poteva essere esercitato fin dal momento in cui il lavoratore ha dimostrato, con la domanda all’INAIL, di essere consapevole dell’esposizione nociva.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza consolida un principio di enorme importanza pratica per la tutela dei lavoratori esposti all’amianto. La prescrizione amianto non attende l’esito delle procedure amministrative con l’INAIL. Il messaggio della Corte di Cassazione è chiaro: dal momento in cui un lavoratore presenta istanza all’INAIL per il riconoscimento dell’esposizione, ha la piena consapevolezza del suo potenziale diritto alla rivalutazione contributiva e, da quel preciso giorno, inizia a decorrere il termine decennale per presentare la domanda all’INPS. Attendere l’esito della prima pratica prima di avviare la seconda è un errore che può costare la perdita definitiva del beneficio. È quindi essenziale agire tempestivamente su entrambi i fronti per non vedere i propri diritti svanire a causa del decorso del tempo.

Da quale momento inizia a decorrere la prescrizione per i benefici contributivi legati all’esposizione ad amianto?
Secondo la Corte di Cassazione, il termine di prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il lavoratore matura la consapevolezza dell’esposizione, e tale momento è plausibilmente identificato con la data di presentazione della domanda all’INAIL per il rilascio della relativa attestazione.

L’esito negativo della domanda di accertamento presentata all’INAIL influisce sulla decorrenza della prescrizione?
No, l’esito della domanda all’INAIL, anche se negativo, è considerato irrilevante. La Corte ha stabilito che il rigetto dell’istanza da parte dell’INAIL non impedisce al lavoratore di esercitare il proprio diritto e presentare la domanda all’INPS, pertanto non sospende né interrompe il decorso del termine di prescrizione.

Cosa dimostra, secondo la Corte, la presentazione della domanda all’INAIL da parte del lavoratore?
La presentazione della domanda di accertamento all’INAIL dimostra la ‘maturata consapevolezza’ del lavoratore riguardo alla propria esposizione qualificata all’amianto. Questo atto è considerato la prova che il lavoratore è a conoscenza della situazione e quindi in condizione di poter esercitare i propri diritti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati