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Prescrizione Amianto: quando decorre il termine?

Un pensionato ha richiesto la rivalutazione dei contributi per esposizione all’amianto. La Corte d’Appello aveva respinto la domanda, applicando la prescrizione decennale a partire dalla data di pensionamento. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che il termine di prescrizione amianto non decorre automaticamente dal pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore ha acquisito la consapevolezza, o avrebbe potuto acquisirla, della dannosa esposizione. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Amianto: La Consapevolezza del Rischio, non il Pensionamento, Avvia il Termine

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata su un tema di grande rilevanza nel diritto del lavoro e previdenziale: la prescrizione amianto. La pronuncia chiarisce un punto fondamentale per migliaia di lavoratori esposti a questa fibra killer, stabilendo che il diritto alla rivalutazione dei contributi non si estingue a partire dalla data del pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce una concreta consapevolezza del rischio corso. Questa decisione ribalta un orientamento più restrittivo e tutela in modo più efficace i diritti dei pensionati.

Il Caso: La Domanda del Pensionato e la Decisione della Corte d’Appello

Un lavoratore in pensione aveva intentato una causa contro l’ente previdenziale per ottenere il beneficio della rivalutazione contributiva, previsto dalla legge per coloro che sono stati esposti all’amianto per un periodo superiore a dieci anni. In primo grado, la sua domanda era stata accolta. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva riformato la sentenza, respingendo la richiesta. Secondo i giudici di secondo grado, il diritto del pensionato era ormai estinto per prescrizione. Essi avevano individuato il dies a quo, cioè il giorno di inizio del termine decennale di prescrizione, nella data di pensionamento del lavoratore, momento in cui l’esposizione al materiale nocivo era necessariamente cessata. Di conseguenza, essendo trascorsi più di dieci anni, il diritto non poteva più essere fatto valere.

L’Analisi della Corte di Cassazione e la questione della prescrizione amianto

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del pensionato, censurando la decisione della Corte territoriale. L’errore fondamentale dei giudici d’appello è stato quello di far coincidere automaticamente la data del pensionamento con l’inizio della decorrenza della prescrizione. La Suprema Corte, richiamando la propria giurisprudenza consolidata, ha ribadito che il principio cardine in materia di prescrizione amianto è regolato dall’articolo 2935 del codice civile, secondo cui la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. In casi come questo, il diritto può essere esercitato solo quando il titolare ha la concreta possibilità di farlo, ovvero quando è a conoscenza (o avrebbe potuto esserlo usando l’ordinaria diligenza) dei fatti che ne costituiscono il fondamento.

Le Motivazioni della Decisione

La ratio decidendi della pronuncia si incentra sull’erronea inferenza logica operata dalla Corte d’Appello. La cessazione dell’esposizione all’agente patogeno, che coincide con il pensionamento, non implica di per sé la conoscenza o la conoscibilità del rischio subito e del conseguente diritto ai benefici previdenziali. La consapevolezza del danno potenziale e dei presupposti per richiedere la rivalutazione sono elementi fattuali che devono essere accertati in concreto dal giudice di merito. La Corte territoriale, invece, non ha svolto alcuna indagine per verificare il momento in cui il ricorrente avesse acquisito tale consapevolezza, limitandosi a un’applicazione automatica e errata della legge. La Cassazione sottolinea che la conoscenza o la conoscibilità del fatto di essere stato esposto a livelli di amianto pericolosi deve essere positivamente e puntualmente accertata. Solo da quel momento, il lavoratore è messo nella condizione di poter esercitare il proprio diritto, e solo da allora può iniziare a decorrere il termine di prescrizione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza ha importanti implicazioni pratiche. Innanzitutto, rafforza la tutela dei lavoratori esposti all’amianto, evitando che perdano un diritto fondamentale a causa di un decorso del tempo di cui non potevano essere consapevoli. In secondo luogo, impone ai giudici di merito un onere di accertamento più rigoroso: non è sufficiente guardare alla data del pensionamento, ma è necessario indagare e provare il momento esatto in cui il lavoratore ha avuto la possibilità effettiva di conoscere la sua condizione. La sentenza è stata quindi cassata con rinvio alla Corte d’Appello, in diversa composizione, che dovrà riesaminare il caso attenendosi a questo principio di diritto, accertando quando il pensionato abbia realmente maturato la consapevolezza necessaria per far valere il suo diritto alla rivalutazione contributiva.

Da quale momento decorre la prescrizione per il diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto?
La prescrizione decennale decorre dal momento in cui l’interessato ha avuto conoscenza, o avrebbe potuto avere conoscenza usando l’ordinaria diligenza, di essere stato esposto a soglie di amianto pericolose durante la sua attività lavorativa.

La data di pensionamento è sufficiente a far partire il termine di prescrizione?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la data del pensionamento, di per sé, non è un elemento sufficiente per far decorrere il termine di prescrizione, poiché non coincide necessariamente con il momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza dell’esposizione e del relativo diritto.

Cosa ha sbagliato la Corte d’Appello nel suo giudizio?
La Corte d’Appello ha errato nell’identificare automaticamente il giorno di inizio della prescrizione (dies a quo) con la data del pensionamento, senza svolgere alcun accertamento concreto per determinare il momento in cui il lavoratore avesse effettivamente acquisito la consapevolezza dell’avvenuta esposizione qualificata all’amianto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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