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Premio speciale unitario: calcolo e normativa

Una società cooperativa ha contestato la richiesta di un ente assicurativo di ricalcolare il premio speciale unitario in base alla retribuzione effettiva, a seguito di una riforma legislativa. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 32222/2024, ha accolto il ricorso della cooperativa. Ha stabilito che la disciplina del premio speciale unitario, basata su criteri forfettari, costituisce una norma speciale (lex specialis) che non può essere considerata implicitamente abrogata da una legge successiva di carattere generale sull’imponibile contributivo. Pertanto, il metodo di calcolo originario resta valido fino a una modifica esplicita tramite apposito decreto ministeriale.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Premio Speciale Unitario: La Cassazione Chiarisce le Regole di Calcolo per le Cooperative

Con la recente sentenza n. 32222 del 2024, la Corte di Cassazione è intervenuta su una questione cruciale per molte società cooperative: il metodo di calcolo del premio speciale unitario dovuto all’ente assicurativo nazionale. La decisione chiarisce che una normativa generale successiva non può modificare implicitamente un regime speciale preesistente, a meno che non vi sia un’espressa incompatibilità. Questo principio tutela la stabilità delle regole contributive per settori specifici, come quello del facchinaggio.

I Fatti di Causa

Una società cooperativa, operante nel settore del facchinaggio, si è vista richiedere dall’ente nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro un’integrazione dei premi assicurativi versati tra il 2007 e il 2011. L’ente sosteneva che, a seguito di una riforma legislativa (D.Lgs. n. 423/2001), il calcolo del premio non dovesse più basarsi sul sistema forfettario del premio speciale unitario, previsto dall’art. 42 del T.U. 1124/1965, ma sulla retribuzione effettivamente corrisposta ai soci lavoratori.

La cooperativa si è opposta, sostenendo che la normativa speciale non era stata abrogata e che, pertanto, il metodo di calcolo originario, basato su parametri fissi e non sulla retribuzione reale, fosse ancora pienamente in vigore.

Il Giudizio di Appello

La Corte d’Appello aveva dato ragione all’ente assicurativo. Secondo i giudici di secondo grado, la nuova normativa, imponendo come base di calcolo la retribuzione effettiva, aveva di fatto reso incompatibile il sistema previgente del premio speciale. Di conseguenza, pur mantenendo la natura ‘speciale’ del premio per altri aspetti, l’imponibile contributivo doveva essere adeguato alla retribuzione reale, come per la generalità dei lavoratori.

Contro questa decisione, la società cooperativa ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando una violazione di legge e un’errata interpretazione delle norme che regolano la successione delle leggi nel tempo.

La Decisione della Cassazione sul Premio Speciale Unitario

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione della Corte d’Appello, accogliendo i motivi del ricorso della cooperativa. I giudici supremi hanno riaffermato la validità del principio secondo cui una legge speciale non può essere considerata abrogata da una legge generale successiva, a meno che non vi sia una chiara ed esplicita incompatibilità tra le due discipline.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la sua decisione su una rigorosa analisi della natura e della funzione del premio speciale unitario. Questo sistema è stato introdotto specificamente per quelle lavorazioni in cui, per la natura dell’attività o altre circostanze, risulta difficile determinare con esattezza la retribuzione (come nel caso del facchinaggio, caratterizzato da redditi variabili e talvolta precari). Il calcolo forfettario, basato su elementi oggettivi come il numero di persone o la durata dei lavori, risponde all’esigenza di semplificare l’accertamento e garantire la provvista finanziaria dell’ente previdenziale.

Il D.Lgs. n. 423/2001, che ha introdotto il principio della retribuzione effettiva come base per l’imponibile, è una norma di carattere generale. La Cassazione ha chiarito che questa non ha intaccato la disciplina speciale dell’art. 42 T.U. 1124/1965, poiché non sussiste un’incompatibilità tale da giustificarne un’abrogazione tacita. La ratio della norma speciale, ovvero la difficoltà di determinazione del compenso, persiste e giustifica il mantenimento del regime derogatorio.

In applicazione del principio lex posterior generalis non derogat priori speciali, la Corte ha concluso che la disciplina del premio speciale unitario può essere modificata solo da un atto avente la stessa natura, ovvero un apposito decreto ministeriale, come previsto dalla norma stessa, e non da una legge generale successiva.

Le Conclusioni

La Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte d’Appello per una nuova valutazione, che dovrà attenersi al principio di diritto enunciato. In pratica, la sentenza stabilisce che il calcolo del premio speciale unitario per le cooperative di facchinaggio, per il periodo in contestazione, doveva continuare a seguire il sistema forfettario previgente. Questa decisione rappresenta un importante punto di riferimento per tutte le imprese che operano in regimi contributivi speciali, rafforzando la certezza del diritto e il principio di specialità delle norme.

Come deve essere calcolato il premio speciale unitario per le cooperative di facchinaggio dopo la riforma del 2001?
Secondo la Corte di Cassazione, il calcolo deve continuare a seguire il metodo forfettario previsto dalla normativa speciale (art. 42 del T.U. 1124/1965), basato su parametri fissi e non sulla retribuzione effettiva, poiché la normativa generale successiva non ha abrogato quella speciale.

Perché una nuova legge generale sull’imponibile contributivo non modifica automaticamente il calcolo del premio speciale?
Perché vige il principio giuridico ‘lex posterior generalis non derogat priori speciali’, secondo cui una legge generale successiva non abroga una legge speciale precedente. La disciplina del premio speciale è considerata speciale e può essere modificata solo da una norma di pari rango o da un atto specifico previsto dalla legge stessa.

Cosa è necessario per modificare le modalità di calcolo del premio speciale unitario?
La sentenza chiarisce che la disciplina del premio speciale unitario, essendo attuata tramite decreto ministeriale su delibera dell’istituto assicuratore, può essere modificata solo attraverso un nuovo e apposito decreto ministeriale, e non per effetto di una legge generale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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