Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 3 Num. 29477 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 3 Num. 29477 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 07/11/2025
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 19352/2023 R.G. proposto da :
COGNOME NOME, COGNOME NOME, COGNOME NOME, elettivamente domiciliati in RAGIONE_SOCIALE alla INDIRIZZO, presso lo studio dell ‘ avvocato NOME COGNOME (CODICE_FISCALE), che li rappresenta e difende, con domiciliazione telematica come per legge
– ricorrenti –
contro
RAGIONE_SOCIALE, in persona del Ministro in carica, domiciliato per legge in RAGIONE_SOCIALE alla INDIRIZZO, presso l ‘ RAGIONE_SOCIALE (P_IVAP_IVA, che lo rappresenta e difende per legge, con domiciliazione telematica come per legge
– controricorrente –
nonché contro
COGNOME RAGIONE_SOCIALE e RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante in carica, elettivamente domiciliate in RAGIONE_SOCIALE alla INDIRIZZO, presso lo studio dell ‘ avvocato COGNOME NOME (CODICE_FISCALE), che le rappresenta e difende, con domiciliazione telematica come per legge
– ricorrenti incidentali –
nonché contro
RAGIONE_SOCIALE, COGNOME NOME, COGNOME NOME, COGNOME NOME, INTESA SAN NOME S.P.A, COGNOME NOME, DEUTSCHE BANK, RAGIONE_SOCIALE, COGNOME NOME, COGNOME NOME, COGNOME NOME, RAGIONE_SOCIALE, COGNOME NOME, COGNOME NOME, COGNOME NOME, RAGIONE_SOCIALE, COGNOME NOME, RAGIONE_SOCIALE, RAGIONE_SOCIALE, RAGIONE_SOCIALE, RAGIONE_SOCIALE, COGNOME NOME, COGNOME NOME, COGNOME NOME, COGNOME NOME, COGNOME NOME
– intimati –
avverso la SENTENZA del TRIBUNALE di RAGIONE_SOCIALE n. 4348/2023 depositata il 16/03/2023;
udita la relazione svolta, nella camera di consiglio del 22/10/2025, dal Consigliere relatore NOME COGNOME.
FATTI DI CAUSA
NOME COGNOME, NOME COGNOME e NOME COGNOME, quali eredi di NOME COGNOME, impugnano, con atto affidato a due motivi di ricorso, la sentenza n. 4348 del 16/03/2023 del Tribunale di Roma, che ha rigettato l ‘ opposizione agli atti esecutivi da essi proposta.
Risponde con controricorso il RAGIONE_SOCIALE, difeso dall ‘ Avvocatura dello Stato.
Resistono con altro controricorso, contenente ricorso incidentale, NOME COGNOME e la RAGIONE_SOCIALE
Il ricorso è stato chiamato all ‘ adunanza camerale del 22/10/2025, per la quale i ricorrenti hanno depositato memoria
Il Collegio ha trattenuto il ricorso in decisone, riservando il deposito dell ‘ ordinanza nel termine di sessanta giorni.
RAGIONI RAGIONE_SOCIALE DECISIONE
I motivi del ricorso principale sono i seguenti.
I° motivo: erronea e (o) falsa interpretazione, operata in sentenza, dell ‘ atto di citazione per la prosecuzione nel merito dell ‘ opposizione ex art. 617 c.p.c., dell ‘ oggetto del giudizio e dell ‘ azione traendo in tal modo il Tribunale l ‘ inammissibilità dal mancato utilizzo dello strumento del reclamo ex art. 669 terdecies c.p.c., mentre dal tenore complessivo dell ‘ atto processuale emerge chiaramente la volontà degli opponenti di voler proseguire nel merito l ‘ opposizione proposta; violazione e (o) falsa applicazione degli artt. 112, 615, 617 e 669 terdecies c.p.c. in relazione all ‘ art. 360, primo comma, n. 4, c.p.c. per avere il Tribunale di Roma nella sentenza impugnata erroneamente ritenuto che fosse stata impugnata l ‘ ordinanza di sospensione dell ‘ esecuzione immobiliare, anziché quella (l ‘ ordinanza del 2/01/2022) di rigetto dell ‘ istanza di decadenza ( provocatio ad opponendum ) RAGIONE_SOCIALE prelazione esercitata
dal RAGIONE_SOCIALE, confermata nel merito anche dall ‘ ordinanza del 29/03/2022, come emergente dall ‘ intestazione dello stesso atto di citazione, oltre che dal contenuto riportato e trascritto in esso del ricorso cautelare introduttivo; conseguente nullità RAGIONE_SOCIALE sentenza impugnata.
II° motivo: violazione e (o) falsa applicazione degli artt. 569, 586, 587 e 176 disp. att. al c.p.c., 617 c.p.c. e 65 del r.d. 30.1.1913 n. 363, nonché degli artt. 24 e 111 Cost. e 132, secondo comma, n. 4, c.p.c. in relazione all ‘ art. 360, primo comma, n. 4 c.p.c. per anomalia motivazionale che si tramuta in violazione di legge costituzionalmente rilevante consistente in motivazione meramente apparente, apodittica e perplessa per avere il Tribunale erroneamente ritenuto che il RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE esplichi con l ‘ esercizio RAGIONE_SOCIALE prelazione nell ‘ ambito di un procedimento immobiliare poteri di supremazia o di imperio e che lo stesso RAGIONE_SOCIALE non sia assoggettato alla disciplina processuale relativa alla sua posizione di prelazionario nel pagamento del prezzo trattandosi di un acquisto a titolo originario. Il Tribunale non si è così conformato ai principi di diritto enunciati dalla Corte Suprema nella pronuncia n. 18421/2022 in tema di omesso/tardivo pagamento del prezzo, discostandosi pure dalle enunciazioni date dalle Sezioni Unite con la pronuncia n. 4282/1986. Conseguente nullità RAGIONE_SOCIALE sentenza.
Va premesso che non rileva la non integrità del contraddittorio in ordine al ricorso principale, alla stregua dei principi affermati dalla giurisprudenza di legittimità fin da Cass. Sez. U. 6826/2010.
Infatti, il primo motivo è inammissibile: il giudice di merito ha correttamente ritenuto, qualificando il relativo atto introduttivo in modo non implausibile e – pertanto – qui non censurabile, che l ‘ oggetto del giudizio di opposizione agli atti esecutivi fosse l ‘ ordinanza di rigetto dell ‘ istanza di sospensione laddove questa
non riteneva fondata l ‘ opposizione in adesione all ‘ orientamento giurisprudenziale che esclude il RAGIONE_SOCIALE dall ‘ obbligo di provvedere al pagamento del prezzo contestualmente all ‘ esercizio del diritto di prelazione.
L ‘ opposizione agli atti esecutivi, invero, non può avere ad oggetto l ‘ ordinanza di rigetto dell ‘ istanza di sospensione, in quanto avverso di essa è previsto uno specifico mezzo di tutela che è il reclamo di cui all ‘ art. 669 terdecies c.p.c., stante la previsione di compatibilità RAGIONE_SOCIALE disciplina detta per la sospensione nel corso dell ‘ opposizione di merito, di cui all ‘ art 624, quarto comma, c.p.c., alla sospensione di cui all ‘ art. 618 c.p.c., mentre sulle ragioni dispiegate con l ‘ opposizione formale la sola sede deputata alla loro disamina è il giudizio di merito ad introdursi dopo la definizione RAGIONE_SOCIALE fase sommaria.
Il secondo motivo è infondato: per costante giurisprudenza di questa Corte (Cass. n. 13779 del 12/06/2007; Cass. n. 7142 del 5/08/1996), dalla quale il Collegio non intende discostarsi, in tema di vendita di cose di interesse artistico e storico, il provvedimento con il quale l ‘ amministrazione esercita il diritto di prelazione segna il passaggio allo Stato RAGIONE_SOCIALE proprietà del bene (artt. 32, terzo comma, RAGIONE_SOCIALE legge n. 1089 del 1/06/1939 e 65, secondo comma, del r.d. 30 gennaio 1913 n. 363 – applicabili ‘ ratione temporis ‘ e successivamente artt. 60 e segg. del d.lgs. n. 42 del 22/01/2004), mentre il pagamento del prezzo in favore dell ‘ avente diritto non integra condizione o requisito di detto trasferimento, salva restando, ove l ‘ amministrazione medesima non provveda nei modi e nei termini all ‘ uopo prescritti, la sua responsabilità quale debitrice inadempiente.
A tanto consegue che il secondo motivo non coglie nel segno laddove contesta l ‘ esplicazione dell ‘ esercizio del diritto di prelazione da parte del RAGIONE_SOCIALE, non considerando la peculiarità RAGIONE_SOCIALE
struttura di essa, che prescinde, per il perfezionamento dell ‘ acquisto, dal versamento del prezzo e, peraltro, il RAGIONE_SOCIALE non può ritenersi avere acquistato dal precedente aggiudicatario, trattandosi di una peculiare ipotesi di acquisto autonomo. Questa Corte ha precisato che la fase di valutazione discrezionale sul se esercitare o meno la prelazione è procedimentalizzata e la cognizione sulla legittimità del provvedimento con cui la PRAGIONE_SOCIALEA., attraverso la detta fase procedimentalizzata a garanzia sua e delle stesse parti, esercita -in condizioni di supremazia -detta prelazione, è demandata alla giurisdizione del giudice amministrativo (Sez. U n. 10619 del 03/05/2010).
A tanto consegue il rigetto del ricorso principale.
Il ricorso incidentale propone la seguente censura: violazione o falsa applicazione di norme di diritto (art. 360 n. 3 c.p.c.) – in relazione agli articoli 91, 17 c.p.c. e al d.m. n. 55 del 10/03/2014.
Il motivo del ricorso incidentale si incentra sull ‘ esiguità dell ‘ importo liquidato dal giudice del merito a titolo di spese legali, pari ad Euro 10.180,00, a fronte di un valore RAGIONE_SOCIALE controversia superiore a un milione e mezzo di euro.
In questo caso, per essere circoscritta la contestazione al solo capo sulle spese, controinteressati ai quali sono soltanto gli odierni ricorrenti principali, è venuta meno l ‘ ordinaria inscindibilità che connota tutte le opposizioni agli atti esecutivi e, con essa, anche la necessità che al giudizio su quell ‘ impugnazione partecipino tutti gli altri contraddittori necessari del precedente grado di merito (negli esatti termini: Cass. n. 1654 del 19/01/2023).
Il motivo è ammissibile, atteso che con esso si contesta specificamente, in applicazione RAGIONE_SOCIALE giurisprudenza di questa Corte, la liquidazione operata dal giudice di merito (Cass. n. 18190 del 16/09/2015; Cass. n. 22287 del 21/10/2009).
Il motivo è fondato, non risultando la liquidazione operata rispettosa dei minimi tariffari, assunti come termini di riferimento.
Sul punto, la gravata sentenza va, pertanto, cassata.
Non sono necessari ulteriori accertamenti di fatto e, pertanto, il ricorso può essere deciso nel merito, con decisione RAGIONE_SOCIALE causa mediante liquidazione delle spese del grado di merito (riferite, per la non particolare complessità RAGIONE_SOCIALE controversia, ai minimi dello scaglione per il valore effettivo, pari al prezzo di aggiudicazione, con riguardo a tutte le fasi del giudizio di primo e unico grado e tenuto conto dell ‘ aumento per pluralità di parti) in Euro 30.000 (trentamila) in favore degli odierni ricorrenti incidentali, che di quella liquidazione originaria si sono doluti; e con condanna dei ricorrenti principali tra loro in solido, per l’evidente identità RAGIONE_SOCIALE posizione processuale – al pagamento delle medesime in favore dei detti ricorrenti incidentali.
Il ricorso principale è rigettato e, pertanto, le spese di lite nei confronti di COGNOME e dei COGNOME tra loro in solido per l’evidente identità RAGIONE_SOCIALE posizione processuale – seguono la loro soccombenza e sono liquidate in dispositivo, in favore delle due parti controricorrenti , in relazione all’attività difensiva in concreto svolta .
La decisione di rigetto del ricorso principale comporta che deve attestarsi, ai sensi dell ‘ art. 13, comma 1 quater , del d.P.R. n. 115 del 2002, la sussistenza dei presupposti processuali per il versamento, da parte dei ricorrenti, dell ‘ ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello per il ricorso, a norma del comma 1 bis , dello stesso articolo 13, se dovuto.
P. Q. M.
La Corte rigetta il ricorso principale.
Accoglie il ricorso incidentale; cassa la sentenza in relazione alla censura accolta e, decidendo nel merito, liquida le spese del l’unico grado di merito in Euro 30.000,00, oltre accessori di legge, al cui
pagamento in favore dei ricorrenti incidentali condanna i ricorrenti principali, tra loro in solido.
Condanna i ricorrenti principali, tra loro in solido, al pagamento delle spese del giudizio di legittimità, che liquida: in favore del RAGIONE_SOCIALE, in Euro 7.000,00 per compensi, oltre alle spese eventualmente prenotate a debito e agli accessori di legge; in favore RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE e di COGNOME NOME, in Euro 10.000,00, oltre alle spese forfettarie nella misura del 15 per cento, agli esborsi liquidati in Euro 200,00 e agli accessori di legge. Ai sensi dell ‘ art. 13 comma 1 quater del d.P.R. n. 115 del 2002, dà atto RAGIONE_SOCIALE sussistenza dei presupposti processuali per il versamento, da parte dei ricorrenti principali e in favore del competente Ufficio di merito, dell ‘ ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per il ricorso principale, a norma del comma 1bis , dello stesso articolo 13.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio RAGIONE_SOCIALE Corte di cassazione, sezione III civile, in data 22/10/2025.
Il Presidente NOME COGNOME