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Preavviso di fermo: notifica valida senza informativa

La Corte di Cassazione ha stabilito che la notifica di un preavviso di fermo amministrativo è valida anche se consegnata al portiere senza il successivo invio della raccomandata informativa. Secondo i giudici, tale atto ha natura stragiudiziale e recettizia, pertanto è sufficiente che giunga all’indirizzo del destinatario per interrompere la prescrizione del credito, applicando l’art. 1335 c.c. e non le più stringenti norme sulla notifica degli atti giudiziari.

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Preavviso di Fermo Amministrativo: Notifica Valida Anche Senza Raccomandata Informativa

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un’importante precisazione sulle modalità di notifica del preavviso di fermo amministrativo e sulla sua idoneità a interrompere la prescrizione dei crediti. La questione centrale riguarda la necessità o meno della raccomandata informativa quando l’atto viene consegnato a un terzo, come il portiere dello stabile. La decisione chiarisce la distinzione fondamentale tra atti giudiziari e stragiudiziali, con significative conseguenze pratiche per contribuenti ed enti creditori.

I Fatti di Causa

Un contribuente si opponeva a una cartella di pagamento relativa a crediti previdenziali, sostenendo che il diritto dell’ente a riscuotere tali somme fosse ormai prescritto. La Corte d’Appello, in secondo grado, accoglieva la tesi del contribuente. I giudici ritenevano che il preavviso di fermo amministrativo, notificato dall’agente della riscossione per interrompere la prescrizione, non fosse stato regolarmente consegnato. L’atto era stato recapitato al portiere dello stabile del destinatario, ma a tale consegna non era seguita la spedizione della raccomandata informativa, prevista dalla legge sulla notifica degli atti giudiziari (L. 890/82) per perfezionare la notifica a mani di un terzo.

Di conseguenza, la Corte territoriale aveva dichiarato inefficace l’atto interruttivo e, pertanto, prescritto il credito. L’ente previdenziale, agendo anche per conto della società di cartolarizzazione, ha impugnato questa decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo un’errata applicazione delle norme sulla notifica.

La Natura Giuridica del Preavviso di Fermo Amministrativo

Il cuore della controversia risiede nella qualificazione giuridica del preavviso di fermo amministrativo. La Corte di Cassazione doveva stabilire se questo atto dovesse essere trattato come un atto giudiziario, soggetto alle rigide formalità della Legge n. 890/82, oppure come un atto stragiudiziale, per il quale valgono regole meno formali.

La distinzione è cruciale: se fosse un atto giudiziario, l’assenza della raccomandata informativa renderebbe la notifica nulla. Se, invece, fosse un atto stragiudiziale, la sua notifica potrebbe essere considerata valida sulla base di principi diversi, come quello della presunzione di conoscenza previsto dal Codice Civile.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’ente previdenziale, cassando la sentenza d’appello. I giudici hanno chiarito che il preavviso di fermo amministrativo, quando viene utilizzato al solo fine di interrompere la prescrizione, ha natura di atto stragiudiziale e non giudiziario.

Esso rientra nella categoria degli atti giuridici recettizi, per i quali l’articolo 1335 del Codice Civile stabilisce una presunzione di conoscenza: l’atto si considera conosciuto dal destinatario nel momento in cui giunge al suo indirizzo. È pacifico, nel caso di specie, che l’atto fosse effettivamente pervenuto all’indirizzo del contribuente, seppur consegnato al portiere. Questo, secondo la Corte, è sufficiente per produrre l’effetto interruttivo della prescrizione (ex art. 2943 c.c.).

La normativa più rigorosa prevista dalla Legge n. 890/82, che impone l’invio della raccomandata informativa in caso di consegna a terzi, si applica esclusivamente alla notificazione degli atti giudiziari a mezzo del servizio postale. Non si estende, invece, agli atti stragiudiziali, la cui notificazione può avvenire con forme più semplici, come una lettera raccomandata con avviso di ricevimento secondo le norme del servizio postale ordinario. La consegna al portiere, attestata dall’avviso di ricevimento, basta a far scattare la presunzione di conoscenza e, di conseguenza, a interrompere validamente il decorso della prescrizione.

Conclusioni

La Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale: la disciplina per la notifica degli atti varia a seconda della loro natura. Il preavviso di fermo amministrativo, pur essendo un atto autoritativo, se utilizzato come semplice atto interruttivo della prescrizione, non richiede le complesse formalità previste per gli atti processuali. È sufficiente la prova che l’atto sia giunto all’indirizzo del destinatario per ritenerlo efficace. Questa decisione semplifica l’azione degli enti creditori e dell’agente della riscossione, stabilendo che la presunzione di conoscenza dell’art. 1335 c.c. è il criterio determinante per la validità della notifica degli atti stragiudiziali interruttivi della prescrizione.

La notifica del preavviso di fermo amministrativo al portiere è valida per interrompere la prescrizione?
Sì, secondo la Corte di Cassazione è valida. Essendo un atto stragiudiziale, è sufficiente che giunga all’indirizzo del destinatario per produrre i suoi effetti, in base alla presunzione di conoscenza dell’art. 1335 c.c.

È necessaria la raccomandata informativa dopo la consegna al portiere?
No, non è necessaria. L’obbligo di inviare una raccomandata informativa per avvisare il destinatario della consegna dell’atto a un terzo (come il portiere) è previsto solo per la notifica degli atti giudiziari (L. 890/82), categoria a cui non appartiene il preavviso di fermo.

Quale norma regola la notifica del preavviso di fermo come atto interruttivo della prescrizione?
La notifica è regolata dalle norme del Codice Civile sugli atti recettizi (art. 1335 c.c.) e dalle disposizioni sul servizio postale ordinario, e non dalle più stringenti regole procedurali previste per gli atti dei processi giudiziari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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