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Potere rappresentativo amministratore: limiti e validità

Un’impresa edile ha visto respingere il proprio ricorso dalla Cassazione in una controversia con un condominio. La Corte ha ribadito i limiti del potere rappresentativo dell’amministratore, specificando che non può validamente riconoscere un debito per lavori straordinari senza una specifica autorizzazione assembleare, né pattuire compensi extra non deliberati, agendo al di fuori del suo mandato.

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Pubblicato il 10 dicembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Potere Rappresentativo Amministratore: la Cassazione Fissa i Paletti

Comprendere i confini del potere rappresentativo dell’amministratore di condominio è cruciale sia per i condòmini che per i fornitori. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione chiarisce in modo netto i limiti di tale potere, soprattutto in relazione ai lavori di straordinaria manutenzione e al riconoscimento di debiti. La decisione sottolinea che l’amministratore non può validamente impegnare il condominio oltre i limiti del mandato conferitogli dall’assemblea, con conseguenze significative per la validità degli accordi stipulati.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine dalla richiesta di pagamento di un’impresa edile nei confronti di un condominio per il saldo di lavori di manutenzione. L’impresa otteneva un decreto ingiuntivo, ma il condominio si opponeva, sostenendo che parte dei lavori non era stata eseguita (in particolare, lo smontaggio dei ponteggi) e che l’opera presentava vizi. Inoltre, il condominio chiedeva in via riconvenzionale la restituzione di somme già versate e il risarcimento dei danni.

Il Tribunale di primo grado respingeva l’opposizione, confermando il decreto ingiuntivo. Tuttavia, la Corte d’Appello ribaltava la decisione: revocava il decreto e condannava l’impresa a pagare al condominio una somma considerevole. L’impresa, insoddisfatta, ricorreva quindi in Cassazione, sollevando diverse questioni sulla validità degli accordi e sull’interpretazione dei documenti contabili.

L’Analisi della Corte e il Potere Rappresentativo dell’Amministratore

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’impresa, esaminando punto per punto i motivi di doglianza e cogliendo l’occasione per ribadire principi fondamentali sul potere rappresentativo dell’amministratore.

Il Riconoscimento del Debito e i Lavori Straordinari

Il primo motivo di ricorso si basava sull’errata interpretazione, da parte della Corte d’Appello, di una scrittura contabile del 31 gennaio 2013. L’impresa sosteneva che tale documento costituisse un riconoscimento di debito. La Cassazione ha respinto questa tesi, chiarendo che l’amministratore di condominio, in quanto mandatario, non ha il potere di effettuare una ricognizione di debito per lavori di straordinaria manutenzione se non è stato espressamente autorizzato a farlo dall’assemblea condominiale. La semplice accettazione della contabilità dei lavori da parte dell’amministratore non è sufficiente a vincolare il condominio, che mantiene il diritto di verificare l’opera e contestarne l’esecuzione.

L’Eccesso di Potere nell’Accordo Modificativo

Un altro punto cruciale riguardava un accordo modificativo che prevedeva un compenso aggiuntivo per l’impresa per il mantenimento dei ponteggi. La Corte d’Appello aveva ritenuto che l’amministratore avesse agito oltre i limiti dei suoi poteri, pattuendo un costo extra non previsto e non autorizzato dall’assemblea. La Cassazione ha confermato questa valutazione, stabilendo che, a fronte di precisi limiti di spesa deliberati dall’assemblea, il riconoscimento di un ulteriore importo costituisce un eccesso del potere rappresentativo dell’amministratore. L’amministratore non può impegnare il condominio per spese esorbitanti rispetto al mandato ricevuto.

Le Motivazioni

La decisione della Suprema Corte si fonda su un principio cardine del diritto condominiale: la netta distinzione tra l’amministrazione ordinaria, di competenza dell’amministratore, e quella straordinaria, riservata alle decisioni dell’assemblea. I poteri dell’amministratore sono definiti dagli articoli 1130 e 1135 del Codice Civile e, soprattutto, dalle delibere assembleari. Quando si tratta di lavori straordinari, il mandato dell’amministratore è strettamente vincolato a quanto deliberato. Qualsiasi atto che ecceda tale mandato, come il riconoscimento di un debito non autorizzato o la pattuizione di costi aggiuntivi, è inefficace nei confronti del condominio. La Corte ha sottolineato che è onere del terzo contraente (in questo caso, l’impresa) accertarsi dell’esistenza e dei limiti dei poteri rappresentativi di colui con cui sta stipulando un contratto.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre importanti implicazioni pratiche. Per gli amministratori, rappresenta un monito a operare sempre entro i confini tracciati dalle delibere assembleari, documentando ogni passaggio e richiedendo specifiche autorizzazioni per qualsiasi impegno economico che esuli dall’ordinaria amministrazione. Per le imprese che lavorano con i condomini, evidenzia la necessità di verificare che l’amministratore sia munito di una valida delibera assembleare che lo autorizzi a stipulare contratti, accettare lavori e riconoscere debiti, specialmente per interventi di natura straordinaria. Agire con leggerezza può comportare il rischio di trovarsi con un credito non esigibile perché derivante da un atto compiuto da un rappresentante senza poteri.

La firma dell’amministratore su una contabilità lavori vale come riconoscimento di debito per il condominio?
No, non necessariamente. Per i lavori di straordinaria manutenzione, l’amministratore non può validamente porre in essere una ricognizione di debito se non è stato espressamente autorizzato a farlo da una delibera dell’assemblea condominiale.

Quando l’amministratore di condominio agisce in eccesso di potere?
L’amministratore agisce in eccesso di potere quando compie atti che esulano dal suo mandato, come pattuire compensi aggiuntivi non previsti o riconoscere costi esorbitanti rispetto ai limiti di spesa fissati dall’assemblea condominiale.

Cosa deve fare un’impresa prima di firmare un contratto per lavori straordinari con un condominio?
L’impresa dovrebbe verificare che l’amministratore sia munito di una specifica delibera dell’assemblea che lo autorizzi a stipulare quel contratto e a impegnare il condominio per la spesa relativa, per evitare il rischio che l’accordo venga poi considerato inefficace.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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