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Polizza tutela legale condominio: la delibera è valida

Una condomina ha impugnato la delibera assembleare che approvava una polizza tutela legale condominio, sostenendo che violasse il suo diritto individuale di dissentire dalle liti. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la consolidata giurisprudenza secondo cui l’assemblea ha il potere di stipulare tale polizza nell’interesse comune. La Corte ha chiarito che il costo del premio assicurativo è una spesa di gestione da ripartire tra tutti, distinta dalle spese di una specifica causa, per le quali resta valido il diritto di dissenso ai sensi dell’art. 1132 c.c.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Polizza Tutela Legale Condominio: L’Assemblea Può Deliberarla? La Cassazione Fa Chiarezza

L’approvazione di una polizza tutela legale condominio da parte dell’assemblea è una questione che spesso genera dubbi e contenziosi. Un condomino può opporsi, ritenendo che tale spesa violi il suo diritto individuale di decidere se partecipare o meno a una lite? Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata sul tema, consolidando un principio fondamentale: la delibera è valida e rientra pienamente nei poteri gestionali dell’assemblea.

Il Caso: La Controversia sulla Polizza Assicurativa

Una condomina si era opposta alla delibera assembleare che approvava la stipula di un’assicurazione per la copertura delle spese legali del condominio. A suo avviso, tale decisione era illegittima perché incideva sul diritto dei singoli condomini di dissentire dalle liti, come previsto dall’articolo 1132 del codice civile. Secondo la sua tesi, la polizza avrebbe indirettamente costretto anche i dissenzienti a contribuire alle spese legali, seppur sotto forma di premio assicurativo. Dopo una prima vittoria davanti al Giudice di Pace, la decisione era stata ribaltata in appello dal Tribunale, che aveva dato ragione al Condominio. La questione è così giunta all’esame della Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione sulla Polizza Tutela Legale Condominio

La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso della condomina inammissibile. La decisione si allinea perfettamente alla giurisprudenza ormai consolidata della stessa Corte. I giudici hanno stabilito che l’appello non presentava argomenti nuovi o diversi tali da giustificare un cambiamento di orientamento. L’assemblea condominiale, nell’esercizio dei suoi poteri di gestione delle parti comuni, può legittimamente decidere di stipulare una polizza assicurativa per la tutela legale, al fine di prevenire pregiudizi economici per tutti i condomini derivanti da eventuali controversie giudiziarie.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su una chiara distinzione concettuale e giuridica, fondamentale per comprendere i rapporti tra gestione condominiale e diritti individuali.

Distinzione tra Premio Assicurativo e Spese di Lite

Il punto centrale della motivazione risiede nella netta separazione tra due tipi di spesa. Da un lato, c’è il premio assicurativo, ovvero il costo per l’acquisto della polizza. Questa è considerata una spesa di gestione ordinaria, finalizzata alla conservazione e alla tutela delle parti comuni nell’interesse di tutti. Come tale, deve essere ripartita tra tutti i condomini in base ai millesimi di proprietà, ai sensi dell’art. 1123 c.c. Dall’altro lato, ci sono le spese di lite relative a una specifica causa. Queste sono le spese che un condomino può decidere di non sostenere, esercitando il proprio ‘dissenso alle liti’ secondo l’art. 1132 c.c.

I Limiti del Dissenso alle Liti (Art. 1132 c.c.)

La Corte ha ribadito che la stipula di una polizza tutela legale condominio non annulla né pregiudica il diritto di dissenso. Quest’ultimo si applica alla singola e specifica controversia deliberata dall’assemblea, permettendo al condomino di separare la propria responsabilità patrimoniale dall’esito di quella causa. La polizza, invece, è uno strumento preventivo e generale. Non riguarda una lite specifica, ma la gestione complessiva dei rischi legali legati alle parti comuni. L’obbligo di pagare la propria quota del premio assicurativo non è quindi in conflitto con il diritto di dissentire da una futura ed eventuale causa.

Il Potere Gestionale dell’Assemblea (Art. 1135 c.c.)

La delibera in questione rientra pienamente nei poteri dell’assemblea, come delineati dall’art. 1135 c.c., che le attribuisce il compito di provvedere alle spese necessarie per la manutenzione ordinaria e per la conservazione delle parti comuni. La stipula di un’assicurazione è un atto di gestione prudente, volto a mitigare i rischi economici per la collettività condominiale. Il sindacato del giudice, ha ricordato la Corte, non può spingersi a valutare il merito o l’opportunità di tale scelta discrezionale dell’assemblea.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Condomini

L’ordinanza della Cassazione rafforza un principio chiaro e di grande importanza pratica. L’assemblea condominiale ha il diritto di decidere, a maggioranza, di dotarsi di una copertura assicurativa per le spese legali, e questa decisione è vincolante per tutti. Il pagamento della quota del premio è un onere condominiale ordinario. Questo non toglie al singolo condomino la possibilità, qualora l’assemblea deliberi di avviare o resistere in una specifica causa, di esercitare il proprio diritto di dissenso per quella singola lite, separando così le proprie sorti dall’esito del giudizio.

L’assemblea condominiale può obbligare tutti i condomini a pagare per una polizza di tutela legale?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che la delibera che approva la stipula di una polizza per la tutela legale rientra nei poteri di gestione dell’assemblea. Il costo del premio è una spesa comune che deve essere ripartita tra tutti i condomini in base ai millesimi.

La stipula di una polizza per la tutela legale annulla il diritto del singolo condomino di dissentire da una causa specifica?
No. Il diritto di dissenso alle liti, previsto dall’art. 1132 c.c., rimane intatto. Esso si esercita rispetto a una singola e specifica controversia e consente al condomino di separare la propria responsabilità dall’esito di quella causa, ma non lo esonera dal contribuire a una spesa preventiva e generale come il premio assicurativo.

Perché il ricorso della condomina è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile ai sensi dell’art. 360-bis c.p.c. perché la decisione del Tribunale era conforme alla giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione. Il ricorso non ha introdotto elementi nuovi o argomenti tali da giustificare una revisione di tale orientamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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