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Polizza tutela legale condominio: è legittima?

Una condomina impugnava una delibera che approvava una polizza di tutela legale, sostenendo che violasse il diritto dei condomini dissenzienti. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che la stipula di una polizza tutela legale condominio rientra nei poteri gestionali dell’assemblea. Tale spesa, finalizzata alla gestione generale delle parti comuni, non è legata a una lite specifica e quindi non viola l’art. 1132 c.c., dovendo essere ripartita tra tutti i condomini.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Polizza Tutela Legale Condominio: L’Assemblea Può Imporla a Tutti?

L’approvazione di una polizza tutela legale condominio da parte dell’assemblea è una questione che spesso genera dibattiti. La spesa per tale assicurazione può essere legittimamente addebitata a tutti i condomini, compresi coloro che potrebbero in futuro dissentire da una specifica azione legale? Un’ordinanza della Corte di Cassazione fa chiarezza, delineando i confini tra la gestione prudente del condominio e il diritto individuale al dissenso.

I Fatti del Caso

Una condomina impugnava giudizialmente una delibera assembleare che aveva approvato l’addebito, nel bilancio condominiale, del premio per una polizza assicurativa di tutela legale. La ricorrente sosteneva che tale spesa fosse lesiva del diritto individuale dei condomini, sancito dall’art. 1132 del Codice Civile, di poter dissentire dalle liti e di non subirne le conseguenze economiche. A suo avviso, la delibera eccedeva i poteri dell’assemblea, imponendo un onere generalizzato che incideva ingiustificatamente sui diritti dei singoli, anche di coloro non interessati a future controversie.

Sia il Giudice di Pace che il Tribunale, in sede di appello, avevano rigettato le sue domande. I giudici di merito avevano stabilito che l’art. 1132 c.c. si applica alle conseguenze di una lite specifica e già deliberata, non alla stipula preventiva di una polizza assicurativa, considerata un atto di gestione ordinaria. La condomina, non soddisfatta, proponeva quindi ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando l’orientamento consolidato della giurisprudenza. Gli Ermellini hanno ribadito che la delibera con cui l’assemblea approva la stipula di una polizza di tutela legale è pienamente legittima e rientra nella discrezionalità gestionale dell’organo condominiale.

Le Motivazioni della Decisione: la polizza tutela legale condominio

Il fulcro della decisione risiede nella distinzione fondamentale tra la spesa per una lite specifica e quella per una copertura assicurativa generale. La Corte ha chiarito che l’articolo 1132 c.c., che tutela il condomino dissenziente, non può essere invocato per invalidare la stipula della polizza. Questo perché la polizza non impone di per sé la partecipazione a una controversia determinata, ma ha una finalità più ampia e preventiva: la tutela del condominio nel suo complesso.

La spesa per il premio assicurativo è considerata una spesa relativa alla gestione comune dell’edificio, volta a coprire i costi processuali inerenti le parti comuni. Di conseguenza, essa deve essere ripartita tra tutti i condomini secondo i criteri stabiliti dall’articolo 1123 c.c. (solitamente, in base ai millesimi di proprietà), senza che il singolo possa sottrarvisi. La Corte ha richiamato precedenti pronunce (Cass. n. 23254/2021 e n. 11891/2024) che hanno già stabilito come l’assemblea, nei limiti dei suoi poteri gestionali, possa validamente deliberare su tali spese senza violare il diritto dei condomini dissenzienti.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La pronuncia della Cassazione consolida un principio di notevole importanza pratica per la vita condominiale. La stipula di una polizza tutela legale condominio è un atto di amministrazione prudente, volto a mitigare i rischi economici derivanti da eventuali future controversie legali. La decisione chiarisce che tale spesa ha natura conservativa e gestionale e, come tale, grava su tutti i condomini. Il diritto al dissenso ex art. 1132 c.c. potrà essere esercitato solo successivamente, qualora l’assemblea deliberi di intraprendere o resistere in una specifica causa legale, ma non può essere utilizzato per opporsi a uno strumento di gestione preventiva come la polizza assicurativa.

Un’assemblea condominiale può legittimamente deliberare la stipula di una polizza di tutela legale?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che l’assemblea condominiale ha il potere di stipulare una polizza per la tutela legale nell’ambito della propria discrezionalità gestionale, trattandosi di una spesa per la gestione delle parti comuni.

La spesa per la polizza di tutela legale viola il diritto dei condomini di dissentire dalle liti (art. 1132 c.c.)?
No. L’art. 1132 c.c. non può essere invocato per invalidare la stipula della polizza, poiché questa non impone ai condomini di contribuire alle spese di una controversia specifica, ma ha una finalità più generale di tutela preventiva del condominio.

Come deve essere ripartita la spesa per il premio della polizza di tutela legale?
La spesa deve essere ripartita tra tutti i condomini in base ai criteri stabiliti dall’articolo 1123 del Codice Civile (solitamente in base ai millesimi di proprietà), poiché è considerata una spesa relativa alla gestione comune dell’edificio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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