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Polizza assicurativa: limiti territoriali e residenza

Un assicurato chiede l’indennizzo per un orologio di lusso rubato, ma il tribunale respinge la domanda. La decisione si basa sulla violazione dei limiti territoriali della polizza assicurativa, poiché l’assicurato risiedeva in un luogo diverso da quello dichiarato nel contratto, invalidando la copertura.

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Pubblicato il 4 gennaio 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Polizza Assicurativa: Quando la Residenza Dichiarata Annulla la Copertura

Una recente sentenza del Tribunale di Ancona offre spunti cruciali sull’importanza delle dichiarazioni rese al momento della stipula di una polizza assicurativa. Il caso analizzato riguarda il diniego di copertura per il furto di un orologio di lusso del valore di un milione di euro, basato sulla discrepanza tra la residenza dichiarata e quella effettiva dell’assicurato. Questa decisione sottolinea come la violazione delle clausole contrattuali, in particolare quelle sui limiti territoriali, possa comportare la perdita totale del diritto all’indennizzo.

I Fatti di Causa: Un Orologio di Lusso e una Rapina

L’attore, proprietario di un prestigioso orologio da collezione, aveva stipulato una polizza per coprire il rischio di furto. Il contratto prevedeva che il bene fosse custodito in una cassaforte presso la sua residenza dichiarata in provincia di Ancona. La polizza includeva una clausola “wearing risk”, che estendeva la copertura quando l’orologio veniva indossato in Italia per un massimo di 30 giorni all’anno in occasioni specifiche, come “cene di gala, viaggi di lavoro e piacere, eventi speciali”.

Una sera, l’assicurato subiva una rapina a Roma, durante la quale gli venivano sottratti l’orologio e il cellulare. A seguito della denuncia e della richiesta di indennizzo, la compagnia assicurativa avviava delle indagini.

L’assicuratore negava la copertura per due motivi principali:
1. Violazione dei limiti territoriali: Le indagini avevano rivelato che l’assicurato risiedeva stabilmente a Roma e si recava solo saltuariamente presso l’indirizzo dichiarato in provincia di Ancona, che figurava come luogo di custodia principale del bene.
2. Mancanza dei requisiti per il “wearing risk”: La cena durante la quale era avvenuto il furto non poteva essere qualificata come “cena di gala” o “evento speciale” ai sensi della polizza, trattandosi di un’occasione che non giustificava l’esposizione di un bene di tale valore.

La Decisione del Tribunale e la polizza assicurativa

Il Tribunale ha rigettato integralmente le domande dell’attore, condannandolo al pagamento delle ingenti spese legali sostenute dalle controparti (compagnia assicurativa e broker). La decisione si fonda su un’attenta analisi delle prove e delle clausole contrattuali.

La Violazione dei Limiti Territoriali

Il punto centrale della controversia è stata la residenza dell’assicurato. Sebbene l’attore sostenesse di risiedere in provincia di Ancona, le prove documentali prodotte dalla difesa (come i dati dei passaggi autostradali) hanno dimostrato una realtà diversa. I dati evidenziavano che l’assicurato viveva a Roma e si spostava verso la residenza anconetana prevalentemente nei fine settimana.

Il giudice ha ritenuto che questa circostanza costituisse una violazione sostanziale della polizza assicurativa, poiché il rischio assicurato era stato calcolato sulla base della custodia del bene in un luogo specifico e diverso da quello in cui si trovava abitualmente. La dichiarazione iniziale non corrispondeva alla realtà dei fatti, alterando un elemento essenziale del contratto.

L’Interpretazione delle “Occasioni Speciali”

Anche l’argomento relativo alla clausola “wearing risk” è stato respinto. Il Tribunale ha specificato che concetti come “cena di gala” o “evento speciale” devono essere interpretati in modo restrittivo, soprattutto in relazione a un bene di valore eccezionale. L’occasione deve essere tale da rendere appropriato indossare un oggetto così prezioso, in un contesto che non esponga a rischi evidenti di furto o danneggiamento.

L’attore non è riuscito a fornire prove sufficienti per dimostrare che la cena in questione rientrasse in queste categorie. Le sue allegazioni sono state ritenute generiche e non supportate da elementi concreti che potessero qualificare l’evento come un’occasione speciale ai sensi della polizza.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione del Tribunale si basa sul principio fondamentale che le clausole di una polizza assicurativa definiscono l’esatta estensione del rischio coperto. La residenza e il luogo di custodia di un bene di valore sono elementi essenziali per la valutazione del rischio da parte dell’assicuratore. Una dichiarazione non veritiera su questo punto mina le fondamenta del rapporto contrattuale e giustifica il rifiuto dell’indennizzo.

Inoltre, il giudice ha sottolineato come l’onere della prova ricada su chi invoca la copertura assicurativa. L’attore avrebbe dovuto dimostrare non solo il furto, ma anche che le circostanze del sinistro rientravano pienamente nelle condizioni previste dalla polizza, inclusa la correttezza delle dichiarazioni iniziali e la natura dell’evento in cui indossava l’orologio. Le prove testimoniali proposte dall’attore sono state ritenute inammissibili in quanto miravano a smentire il contenuto di documenti scritti (la dichiarazione resa al perito dell’assicurazione).

Conclusioni: L’Importanza della Chiarezza Contrattuale

Questa sentenza è un monito per tutti gli assicurati: la massima trasparenza e precisione nelle dichiarazioni rese al momento della stipula di una polizza assicurativa sono essenziali. Qualsiasi inesattezza, soprattutto su elementi chiave come la residenza o le modalità di custodia di un bene, può avere conseguenze gravi, fino alla perdita totale della copertura. È fondamentale leggere attentamente tutte le clausole del contratto e assicurarsi che esse rispecchino fedelmente la propria situazione reale per evitare brutte sorprese in caso di sinistro.

Perché la richiesta di indennizzo è stata respinta nonostante il furto fosse avvenuto?
La richiesta è stata respinta perché l’assicurato ha violato una condizione fondamentale della polizza assicurativa: i limiti territoriali. Aveva dichiarato di risiedere e custodire l’orologio in provincia di Ancona, ma le prove hanno dimostrato che la sua dimora abituale era a Roma, un luogo diverso da quello su cui era stato calcolato il rischio assicurativo.

Quale prova è stata decisiva per stabilire la residenza effettiva dell’assicurato?
Le prove decisive sono state i documenti relativi agli spostamenti dell’assicurato, come i dati dei pedaggi autostradali. Questi documenti hanno dimostrato che i suoi viaggi partivano quasi sempre da Roma e si dirigevano verso la residenza dichiarata solo nei fine settimana, configurando quest’ultima come una dimora saltuaria e non come residenza principale.

Una cena con persone importanti è sempre considerata un “evento speciale” ai fini della polizza?
No. Secondo la sentenza, il concetto di “evento speciale” o “cena di gala” deve essere interpretato in modo restrittivo. Non è sufficiente affermare di essere a cena con persone importanti; l’assicurato deve fornire prove concrete che dimostrino la natura eccezionale dell’evento, tale da giustificare l’uso di un bene di valore milionario in un contesto sicuro e appropriato, come previsto dalla polizza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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