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Pignoramento quote srl fiduciaria: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24859 del 16 settembre 2024, ha stabilito che il pignoramento di quote di s.r.l. intestate a una società fiduciaria deve seguire la procedura di pignoramento diretto ex art. 2471 c.c., e non quella presso terzi. La Corte ha chiarito che la quota di s.r.l. è un bene immateriale e la società fiduciaria, avendo solo la titolarità formale, non è un ‘terzo debitore’. Di conseguenza, il pignoramento eseguito con le forme dell’art. 543 c.p.c. è stato dichiarato nullo.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Societario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Pignoramento quote srl fiduciaria: Guida alla Procedura Corretta secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 24859 del 16 settembre 2024, ha fornito un chiarimento fondamentale in materia di esecuzione forzata, specificando la procedura corretta per il pignoramento quote srl fiduciaria. Questa pronuncia risolve un dubbio interpretativo di grande rilevanza pratica, indicando la via del pignoramento diretto ex art. 2471 c.c. come l’unica percorribile, a discapito del pignoramento presso terzi. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e le motivazioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso

Una creditrice avviava una procedura di pignoramento presso terzi per recuperare un credito nei confronti del suo ex coniuge. Tra i beni da pignorare vi era una quota di partecipazione in una società a responsabilità limitata (s.r.l.), che il debitore deteneva tramite l’intestazione formale a una società fiduciaria.

Il Giudice dell’Esecuzione, tuttavia, dichiarava la nullità del pignoramento. A suo avviso, la procedura utilizzata (pignoramento presso terzi, art. 543 c.p.c.) era errata, poiché per le quote di s.r.l. la legge prevede una forma specifica di pignoramento diretto, disciplinata dall’art. 2471 c.c. Di conseguenza, il procedimento esecutivo veniva chiuso anticipatamente.

La creditrice proponeva opposizione a questa decisione. La controversia, dopo alterne vicende processuali, giungeva dinanzi alla Corte di Cassazione, chiamata a stabilire in via definitiva quale fosse la forma di pignoramento corretta in questa specifica ipotesi.

La Decisione della Corte sul pignoramento quote srl fiduciaria

La Suprema Corte ha accolto il ricorso incidentale del debitore, confermando la nullità del pignoramento eseguito dalla creditrice. La sentenza stabilisce un principio di diritto chiaro: il pignoramento di quote di s.r.l., anche se intestate fiduciariamente a un terzo, deve essere eseguito nelle forme del pignoramento diretto mobiliare previsto dall’art. 2471 c.c., e non tramite la procedura di pignoramento presso terzi.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su due pilastri argomentativi: la natura giuridica della quota di s.r.l. e la qualificazione del rapporto fiduciario.

1. Natura della Quota di S.r.l.

In primo luogo, i giudici hanno ribadito che la quota di partecipazione in una s.r.l. non è un credito verso la società, ma un bene immateriale. Essa rappresenta una posizione contrattuale complessa, dotata di un autonomo valore di scambio. In quanto tale, non può essere oggetto della procedura di pignoramento presso terzi, che è destinata a crediti o a beni materiali del debitore che si trovano presso un terzo. La procedura corretta è quella del pignoramento mobiliare presso il debitore, che per le quote di s.r.l. assume la forma speciale descritta dall’art. 2471 c.c.

2. Il Ruolo della Società Fiduciaria

Il secondo punto cruciale riguarda il ruolo della società fiduciaria. La Corte ha chiarito che, nel modello di fiducia germanistica applicabile alle società fiduciarie italiane, si verifica una dissociazione tra proprietà formale e sostanziale. La società fiduciaria acquisisce solo l’intestazione formale della quota e la legittimazione a esercitare i diritti sociali, ma la proprietà effettiva (sostanziale) rimane in capo al fiduciante (il debitore).

Questo significa che la fiduciaria non è un “debitor debitoris” (debitore del debitore), né un semplice possessore del bene per conto del debitore. Essa agisce in base a un mandato senza rappresentanza, ma il bene amministrato non entra a far parte del suo patrimonio. Di conseguenza, non può essere considerata un “terzo” ai fini della procedura di pignoramento di cui all’art. 543 c.p.c.

La procedura corretta, secondo la Corte, prevede la notifica dell’atto di pignoramento sia alla società le cui quote sono pignorate, sia al debitore (proprietario sostanziale), sia alla società fiduciaria (intestataria formale), seguita dall’iscrizione del vincolo nel Registro delle Imprese. Questa modalità garantisce la pubblicità del pignoramento e la sua opponibilità ai terzi, semplificando la procedura.

Le Conclusioni

La sentenza n. 24859/2024 della Corte di Cassazione rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per chiunque si trovi a dover eseguire un pignoramento quote srl fiduciaria. L’errore nella scelta della procedura può comportare la nullità dell’intera azione esecutiva. Viene definitivamente chiarito che la via da seguire è quella dell’art. 2471 c.c., che, sebbene richieda adempimenti specifici come l’iscrizione nel Registro delle Imprese, offre una maggiore certezza ed efficacia, riconoscendo la reale natura della quota e del rapporto fiduciario. I creditori devono quindi prestare la massima attenzione, procedendo con la notifica dell’atto a tutti i soggetti coinvolti (società partecipata, debitore-fiduciante e società fiduciaria) per poi perfezionare il vincolo con la prescritta pubblicità.

Qual è la procedura corretta per il pignoramento di quote di una s.r.l. intestate a una società fiduciaria?
La procedura corretta è quella del pignoramento diretto prevista dall’art. 2471 del codice civile. Questa prevede la notificazione dell’atto di pignoramento al debitore, alla società le cui quote sono pignorate e alla società fiduciaria, seguita dall’iscrizione del pignoramento nel Registro delle Imprese.

Perché non si può utilizzare il pignoramento presso terzi per le quote di s.r.l. intestate a una fiduciaria?
Non si può utilizzare il pignoramento presso terzi perché la quota di s.r.l. è un bene immateriale e non un credito. Inoltre, la società fiduciaria non è un ‘terzo debitore’ del debitore esecutato, ma solo l’intestataria formale delle quote, mentre la proprietà sostanziale resta in capo al debitore (fiduciante).

Cosa succede se un creditore utilizza la procedura di pignoramento presso terzi invece di quella prevista dall’art. 2471 c.c.?
Se un creditore utilizza la procedura errata del pignoramento presso terzi (art. 543 c.p.c.), il pignoramento è nullo. Come stabilito dalla Corte di Cassazione, l’adozione di una procedura non conforme a quella specificamente prevista dalla legge per il bene da pignorare rende l’atto esecutivo invalido.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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