LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Pignoramento presso terzi: pagamento inefficace

Una società fiduciaria, a cui era stato ordinato di pagare un creditore (Creditore A) tramite un’ordinanza di assegnazione, ha ricevuto una successiva notifica di pignoramento da un creditore del Creditore A (Creditore B). Nonostante la notifica, la società ha pagato il Creditore A. La Corte di Cassazione ha confermato che tale pagamento è inefficace nei confronti del Creditore B. Il caso chiarisce gli obblighi derivanti da un pignoramento presso terzi, stabilendo che il terzo pignorato deve trattenere le somme per il nuovo creditore pignorante, secondo l’articolo 2917 del codice civile.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Pignoramento presso terzi: Il Pagamento Eseguito Dopo la Notifica è Inefficace

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale nelle procedure esecutive, in particolare nel pignoramento presso terzi. La decisione chiarisce che il terzo pignorato, una volta ricevuta la notifica di un pignoramento, non può liberarsi della sua obbligazione pagando il proprio creditore (il debitore esecutato), anche se tale pagamento avviene in adempimento di una precedente ordinanza di assegnazione. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le motivazioni della Corte.

I Fatti del Caso: una Catena di Esecuzioni

La vicenda origina da una prima procedura di espropriazione forzata avviata da un creditore (che chiameremo Creditore A) nei confronti di una sua debitrice. In questa procedura, veniva pignorato un patrimonio detenuto da una società fiduciaria per conto della debitrice. Il giudice dell’esecuzione ordinava alla società fiduciaria di liquidare i beni e, con un’ordinanza di assegnazione, le ordinava di pagare una somma cospicua al Creditore A.

Pochi giorni dopo, un’altra entità (un Fallimento, creditore a sua volta del Creditore A) avviava una seconda procedura di pignoramento presso terzi, notificando l’atto proprio alla società fiduciaria. Oggetto di questo secondo pignoramento era il credito che il Creditore A vantava nei confronti della società fiduciaria in virtù della precedente ordinanza di assegnazione.

Nonostante avesse ricevuto la notifica del secondo pignoramento, la società fiduciaria procedeva comunque a pagare la somma al Creditore A. Il Fallimento, vedendosi privato della garanzia sul credito, si opponeva, dando il via al contenzioso.

La Questione Giuridica: Obbligo di Pagamento vs. Vincolo del Pignoramento

Il nodo della questione era se il pagamento eseguito dalla società fiduciaria in favore del Creditore A fosse legittimo, in quanto adempimento di un’ordinanza del giudice, oppure se fosse inefficace perché compiuto dopo aver ricevuto la notifica del secondo pignoramento. La società sosteneva di aver agito correttamente, eseguendo un ordine giudiziale, e che il primo pignoramento e la relativa assegnazione prevalessero sul secondo.

La Decisione della Corte: La Regola del Pignoramento presso terzi Prevale

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della società fiduciaria, confermando la decisione del tribunale.

L’Ordinanza di Assegnazione Crea un Nuovo Debito

In primo luogo, la Corte ha chiarito la natura dell’ordinanza di assegnazione emessa ai sensi dell’art. 553 c.p.c. Tale provvedimento trasferisce il credito dal debitore esecutato originario al creditore assegnatario. Di conseguenza, la società fiduciaria era diventata a tutti gli effetti debitrice diretta del Creditore A.

L’Inefficacia del Pagamento Successivo al Pignoramento

Una volta stabilito questo, la Corte ha applicato la regola ferrea dell’art. 2917 del codice civile. Questa norma sancisce che l’estinzione di un credito pignorato, per cause verificatesi successivamente al pignoramento, non ha effetto in pregiudizio del creditore pignorante.

Quando il Fallimento ha notificato il secondo atto di pignoramento, la società fiduciaria è diventata custode delle somme dovute, con l’obbligo di non disporne se non per ordine del giudice dell’esecuzione. Il pagamento effettuato al Creditore A, avvenuto dopo tale notifica, costituisce una violazione di questo obbligo. Pertanto, tale pagamento è stato dichiarato inefficace nei confronti del Fallimento, che mantiene intatto il suo diritto di soddisfarsi su quelle somme.

le motivazioni
La Corte ha ritenuto infondate le argomentazioni della società ricorrente. La sua posizione non era più quella di un mero commissionario incaricato della vendita, ma quella di un vero e proprio ‘terzo pignorato’, debitore di una somma di denaro. Il fatto che il suo debito originasse da una precedente procedura esecutiva non creava alcuna deroga alle norme generali sul pignoramento. La Corte ha inoltre distinto il caso di specie da precedenti pronunce della Corte Costituzionale invocate dalla ricorrente, sottolineando che in questo caso non si trattava di due pignoramenti concorrenti sullo stesso credito, ma di due pignoramenti successivi su crediti diversi, sebbene collegati.

le conclusioni
Questa sentenza riafferma la centralità del vincolo creato dalla notifica del pignoramento presso terzi. Il terzo pignorato, dal momento in cui riceve l’atto, assume precisi obblighi di custodia e non può disporre delle somme pignorate, neanche per adempiere a un precedente ordine giudiziale. Qualsiasi pagamento effettuato in violazione di questo vincolo è inefficace nei confronti del creditore pignorante, che potrà pretendere dal terzo un secondo pagamento. La decisione serve da monito per tutti i terzi debitori, che devono agire con la massima cautela una volta coinvolti in una procedura esecutiva.

Cosa succede se un terzo pignorato paga il proprio creditore dopo aver ricevuto una notifica di pignoramento da un creditore del suo creditore?
Secondo la sentenza, il pagamento è inefficace nei confronti del secondo creditore pignorante. Il terzo pignorato, dal momento della notifica, è obbligato a trattenere le somme e a non disporne, come stabilito dall’art. 2917 c.c. Di conseguenza, potrebbe essere costretto a pagare una seconda volta.

L’ordinanza di assegnazione del giudice estingue gli obblighi di custodia del terzo pignorato?
No. L’ordinanza di assegnazione trasforma il terzo pignorato in debitore diretto del creditore assegnatario. Se questo nuovo credito viene a sua volta pignorato da un altro soggetto, sul terzo sorgono nuovi obblighi di custodia relativi a questo secondo pignoramento, che deve rispettare.

Perché il principio stabilito dalla Corte Costituzionale in un caso apparentemente simile non è stato applicato qui?
La Corte ha chiarito che il precedente della Corte Costituzionale (sentenza n. 374/1996) riguardava una situazione diversa, in cui due creditori avevano pignorato lo stesso credito vantato dallo stesso debitore esecutato. Nel caso di specie, invece, si trattava di due pignoramenti successivi su due crediti distinti: il primo, del debitore originario verso la società fiduciaria; il secondo, del Creditore A (divenuto tale per assegnazione) verso la stessa società.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati