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Pignoramento pensione: limiti e concorso di crediti

Un pensionato ha contestato un secondo pignoramento sulla sua pensione, sostenendo che l’importo totale trattenuto, sommato a uno precedente, superasse i limiti legali. Il Tribunale ha respinto l’opposizione, chiarendo le regole del pignoramento pensione in caso di concorso di creditori. La decisione ha confermato che il cumulo dei pignoramenti è legittimo se il totale non supera la metà della somma pignorabile, offrendo importanti chiarimenti sul calcolo della quota cedibile.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Pignoramento Pensione e Concorso di Creditori: Chiarimenti dal Tribunale

Il pignoramento pensione rappresenta un argomento delicato, che bilancia il diritto dei creditori a ottenere quanto dovuto e la necessità di tutelare la dignità del debitore. Una recente sentenza del Tribunale di Trieste offre importanti delucidazioni su come gestire la situazione in cui più creditori agiscono contemporaneamente sulla stessa pensione. Analizziamo il caso e le conclusioni del giudice.

I Fatti del Caso: un Secondo Pignoramento sulla Stessa Pensione

Un pensionato, già soggetto a un pignoramento di un quinto della sua pensione, si è visto notificare una seconda trattenuta a favore di un altro creditore, un agente della riscossione. La somma dei due pignoramenti ammontava a circa 393 euro mensili.

Ritenendo la trattenuta eccessiva e lesiva delle sue necessità, il pensionato ha avviato un’opposizione agli atti esecutivi. Le sue richieste erano principalmente due:

1. In via principale: Sospendere il secondo pignoramento fino all’estinzione del debito relativo al primo.
2. In via subordinata: Ridurre l’importo della seconda trattenuta.

Il creditore procedente si è opposto, sostenendo l’inammissibilità dell’azione e la piena legittimità del pignoramento eseguito.

Pignoramento Pensione Multiplo: le Regole Applicabili

La questione centrale ruotava attorno all’interpretazione dell’articolo 545 del Codice di Procedura Civile, che disciplina i limiti del pignoramento pensione. La norma stabilisce che, in caso di concorso simultaneo di più pignoramenti, l’importo totale trattenuto non può superare la metà della somma pignorabile.

Il Tribunale ha dovuto verificare se, nel caso specifico, questo limite fosse stato rispettato. Il giudice dell’esecuzione aveva già calcolato che la metà della somma espropriabile dalla pensione del debitore ammontava a 433,72 euro. La somma dei due pignoramenti (il primo di 219,88 euro e il secondo di 173,49 euro) era di 393,37 euro, quindi inferiore al limite massimo consentito dalla legge.

Il Calcolo della Quota Pignorabile

Il giudice ha ulteriormente validato il calcolo partendo dalla pensione residua dopo la prima trattenuta. Per legge, la parte di pensione che eccede il “minimo vitale” (pari al doppio dell’assegno sociale, fissato nel caso a 1.068,82 euro) è pignorabile nella misura di un quinto. Il secondo pignoramento, pari a 173,49 euro, risultava ampiamente al di sotto di questa soglia, confermandone la legittimità.

Le Motivazioni della Decisione

Il Tribunale ha rigettato l’opposizione del pensionato, ritenendola infondata. Innanzitutto, ha superato le eccezioni procedurali, affermando che, sebbene l’atto introduttivo fosse una citazione anziché un ricorso, era stato depositato nel termine perentorio assegnato dal giudice dell’esecuzione, rendendolo ammissibile.

Nel merito, la decisione si fonda su una rigorosa applicazione delle norme sul pignoramento pensione. Il giudice ha stabilito che il secondo pignoramento era legittimo perché:

1. Rispetto del limite complessivo: La somma totale delle trattenute non superava la metà della parte pignorabile della pensione, come previsto dall’art. 545 c.p.c. in caso di concorso di creditori.
2. Correttezza del calcolo: L’importo del secondo pignoramento era inferiore alla quota di un quinto pignorabile sulla parte di pensione eccedente il minimo vitale.

Nonostante il rigetto dell’opposizione, il giudice ha disposto la compensazione delle spese legali. Questa scelta è stata motivata dalla complessità intrinseca del calcolo delle somme pignorabili, che può generare “contrasti interpretativi” e giustificare la buona fede del debitore nell’avviare l’azione legale.

Le Conclusioni

La sentenza chiarisce un punto fondamentale per debitori e creditori: la presenza di un pignoramento sulla pensione non impedisce ad altri creditori di agire. Tuttavia, esiste un limite invalicabile: la somma di tutte le trattenute non può mai eccedere la metà dell’importo pignorabile della pensione. Questo provvedimento riafferma il principio di tutela del debitore, garantendogli la sopravvivenza, pur consentendo ai creditori di soddisfare le proprie pretese nel rispetto delle regole procedurali.

Qual è il limite massimo per un pignoramento sulla pensione se ci sono più creditori?
Secondo la sentenza, in caso di concorso di più pignoramenti, la somma totale delle trattenute non può superare la metà della parte pignorabile della pensione, nel rispetto del minimo vitale impignorabile.

È possibile un secondo pignoramento su una pensione già pignorata?
Sì, è possibile. La sentenza conferma che un secondo creditore può procedere al pignoramento, a condizione che l’importo totale trattenuto (sommando il primo e il secondo pignoramento) non superi il limite legale della metà della quota pignorabile.

Un errore nella forma dell’atto (citazione invece di ricorso) rende sempre inammissibile un’opposizione all’esecuzione?
Non necessariamente. Nel caso esaminato, il Tribunale ha ritenuto l’opposizione ammissibile perché, nonostante la forma non corretta, era stata proposta entro il termine perentorio fissato dal Giudice dell’Esecuzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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