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Pignoramento conto corrente: blocco fondi successivi

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 28520/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di pignoramento conto corrente da parte dell’Agente della Riscossione. Il caso riguardava una società che contestava alla propria banca il versamento di somme pervenute sul conto dopo la notifica dell’atto di pignoramento. La Corte ha chiarito che il vincolo di pignoramento speciale, previsto dall’art. 72-bis del D.P.R. 602/1973, non si esaurisce con il pagamento del saldo disponibile al momento della notifica, ma si estende a tutti i fondi che affluiscono sul conto nei 60 giorni successivi (lo ‘spatium deliberandi’). Di conseguenza, l’operato della banca è stato ritenuto legittimo, riformando le decisioni dei giudici di merito.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Pignoramento Conto Corrente: La Cassazione Conferma il Blocco sui Versamenti Successivi

L’efficacia e l’estensione di un pignoramento conto corrente rappresentano una delle questioni più delicate e sentite nell’ambito delle procedure esecutive. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 28520 del 2025, ha fornito un chiarimento decisivo sulla procedura speciale prevista dall’art. 72-bis del D.P.R. 602/1973, utilizzata dall’Agente della Riscossione. La Corte ha stabilito che il vincolo non si limita alle somme presenti al momento della notifica, ma si estende anche ai fondi che affluiscono sul conto successivamente, almeno per un periodo di sessanta giorni.

I Fatti del Caso

Una società a responsabilità limitata aveva citato in giudizio il proprio istituto di credito. L’azione legale traeva origine da un pignoramento notificato dalla Riscossione sul conto corrente della società. La banca, in ottemperanza all’ordine, aveva versato all’ente impositore non solo il saldo disponibile al momento della notifica, ma anche ulteriori somme accreditate nei giorni seguenti.

Questa operazione aveva causato uno scoperto di conto per la società, la quale era stata successivamente segnalata alla Centrale Rischi. La società sosteneva l’illegittimità della condotta della banca, asserendo che il pignoramento dovesse ritenersi esaurito con il pagamento del primo importo. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano dato ragione alla società, condannando la banca.

Analisi della Corte sul Pignoramento Conto Corrente Speciale

La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente il verdetto dei gradi precedenti, accogliendo il ricorso della banca. I giudici supremi hanno condotto un’analisi approfondita della natura e della disciplina del pignoramento speciale esattoriale.

Il punto focale della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 72-bis del D.P.R. 602/1973. La norma prevede che il terzo pignorato (la banca) debba pagare non solo le somme già maturate alla data della notifica, ma anche quelle che maturano “alle rispettive scadenze”. Questa previsione, secondo la Corte, rende evidente che il legislatore ha voluto includere nel pignoramento anche i crediti futuri.

Il termine di sessanta giorni concesso al terzo per il pagamento non è una data di scadenza dell’efficacia del pignoramento, bensì uno spatium deliberandi: un lasso di tempo per consentire al terzo di verificare la propria posizione debitoria ed effettuare il pagamento. Durante questo periodo, il vincolo di custodia imposto dall’art. 546 c.p.c. rimane pienamente operativo su tutte le somme che confluiscono sul conto.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che un’interpretazione restrittiva, come quella adottata dai giudici di merito, porterebbe a conseguenze illogiche e paradossali. Se il pignoramento si esaurisse con il primo pagamento, un conto con un saldo positivo minimo verrebbe ‘liberato’ quasi subito, mentre un conto in rosso al momento della notifica resterebbe vincolato per eventuali accrediti futuri. Una tale disparità di trattamento, basata su circostanze casuali, è inaccettabile.

Il principio stabilito è quindi il seguente: «nel pignoramento speciale esattoriale di crediti di cui all’art. 72 bis del D.P.R. n. 602/1973, laddove esso abbia ad oggetto il saldo attivo derivante da un rapporto di conto corrente bancario, è soggetto al vincolo di cui all’art. 546 c.p.c. e va versato direttamente all’agente della riscossione, da parte della banca terza pignorata, il saldo attivo del conto corrente, anche se maturato dopo il pignoramento, quanto meno se (e nella misura in cui) esso si determini nel corso dello spatium deliberandi di sessanta giorni dal pignoramento».

Le Conclusioni

In conclusione, la sentenza ha affermato la piena legittimità dell’operato della banca. La decisione ha importanti implicazioni pratiche: rafforza l’efficacia dello strumento del pignoramento esattoriale e chiarisce gli obblighi dei terzi pignorati, in particolare degli istituti di credito. Questi ultimi non possono considerare estinto il loro dovere con un singolo pagamento, ma devono monitorare il conto per l’intera durata dello spatium deliberandi di 60 giorni, versando tutte le somme che affluiscono fino al soddisfacimento del credito. Per i debitori, ciò significa che la semplice presenza di un saldo basso o nullo al momento della notifica non è sufficiente a eludere gli effetti del pignoramento sui fondi futuri.

Se ricevo un pignoramento sul conto corrente, il blocco riguarda solo i soldi presenti in quel momento?
No, la sentenza chiarisce che il vincolo del pignoramento si estende anche alle somme che affluiscono sul conto nei 60 giorni successivi alla notifica dell’atto, periodo definito ‘spatium deliberandi’.

La banca è obbligata a versare all’agente della riscossione anche i soldi arrivati dopo il primo pagamento?
Sì, l’obbligo della banca non si esaurisce con il pagamento del saldo iniziale. Deve continuare a versare le somme che maturano successivamente, almeno entro il termine di 60 giorni, fino al raggiungimento dell’importo pignorato.

Il pignoramento speciale dell’art. 72-bis è efficace anche se il conto è in rosso al momento della notifica?
Sì, il vincolo di custodia opera indipendentemente dal saldo iniziale. Se il conto è negativo, il pignoramento si applicherà a tutte le rimesse successive che renderanno il saldo attivo, sempre entro i limiti temporali previsti dalla legge (almeno 60 giorni).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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