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Piano formativo individuale: assenza rende nullo il contratto?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6704/2024, ha stabilito che la mancanza del piano formativo individuale scritto in un contratto di apprendistato ne causa la nullità. Questo documento è considerato un requisito essenziale (ad substantiam) per la validità del contratto, in quanto definisce la causa formativa del rapporto e tutela il lavoratore. La Corte d’Appello aveva erroneamente ritenuto che l’assenza del piano comportasse solo sanzioni amministrative, ma la Cassazione ha ribaltato la decisione, affermando che il rapporto di lavoro deve essere convertito in un contratto a tempo indeterminato sin dall’inizio.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Piano Formativo Individuale: Se Manca, il Contratto di Apprendistato è Nullo

Il contratto di apprendistato è uno strumento fondamentale per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ma la sua validità è legata a requisiti formali molto precisi. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 6704 del 13 marzo 2024) ha ribadito un principio cruciale: l’assenza di un piano formativo individuale redatto in forma scritta rende il contratto nullo. Questa decisione sottolinea come la componente formativa non sia un accessorio, ma il cuore stesso del rapporto di apprendistato, e la sua formalizzazione è una garanzia irrinunciabile per il lavoratore.

I Fatti di Causa

Il caso riguardava una lavoratrice assunta da un’agenzia di assicurazioni con un contratto di apprendistato professionalizzante. La dipendente aveva impugnato il contratto sostenendo la sua nullità, poiché, pur essendo stato stipulato per iscritto, era totalmente privo del piano formativo individuale.

Inizialmente, sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano respinto la sua domanda. Secondo i giudici di merito, la mancanza del piano formativo non avrebbe causato la nullità del contratto, ma avrebbe comportato al massimo l’applicazione di una sanzione amministrativa a carico del datore di lavoro. La lavoratrice, non condividendo questa interpretazione, ha presentato ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della lavoratrice, cassando la sentenza d’appello e ribaltando completamente il giudizio. I giudici hanno affermato che la forma scritta del contratto di apprendistato, che deve obbligatoriamente includere il piano formativo individuale, è un requisito richiesto ad substantiam, ovvero per la validità stessa del contratto.

L’assenza di questo documento fondamentale, che dettaglia il percorso di apprendimento, snatura il contratto, privandolo della sua causa tipica, cioè la formazione. Di conseguenza, il rapporto non può essere qualificato come apprendistato e deve essere considerato un normale rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato fin dalla sua costituzione.

Le Motivazioni: la Tutela del Lavoratore e l’Importanza del Piano Formativo Individuale

Le motivazioni della Corte si fondano sulla funzione essenziale del piano formativo individuale. Questo documento non è una mera formalità burocratica, ma costituisce l’elemento che qualifica e giustifica il contratto di apprendistato.

1. Causa del Contratto: La finalità formativa è la ragione giuridica (la ‘causa’) che distingue l’apprendistato da un comune contratto di lavoro. Il piano formativo cristallizza questa causa, definendo gli obiettivi e le modalità di acquisizione delle competenze. Senza di esso, il contratto perde la sua specificità.

2. Protezione del Lavoratore: La legge impone la forma scritta per tutelare l’apprendista, la parte debole del rapporto. Il piano garantisce al lavoratore la piena consapevolezza del percorso che dovrà seguire e della qualifica che otterrà. Permette di prevenire abusi da parte del datore di lavoro, che potrebbe utilizzare l’apprendistato per beneficiare di agevolazioni contributive e retributive senza fornire un’adeguata formazione.

3. Irrilevanza della Sanzione Amministrativa: La Corte ha chiarito che la previsione di una sanzione amministrativa per la violazione delle norme sul piano formativo non esclude la sanzione civilistica della nullità. Anzi, la sanzione amministrativa rafforza l’importanza che il legislatore attribuisce a queste regole, considerandole inderogabili a favore del lavoratore.

Le Conclusioni

La sentenza della Cassazione invia un messaggio inequivocabile ai datori di lavoro: la redazione di un dettagliato piano formativo individuale scritto è un obbligo non negoziabile per la stipula di un valido contratto di apprendistato. La sua mancanza non è una semplice irregolarità sanabile, ma un vizio che determina la nullità del contratto.

Le implicazioni pratiche sono significative. Un contratto di apprendistato dichiarato nullo viene convertito in un contratto di lavoro a tempo indeterminato ordinario sin dall’inizio del rapporto. Ciò comporta per l’azienda l’obbligo di versare le differenze retributive (tra la paga da apprendista e quella prevista per il livello di inquadramento finale) e le differenze contributive, oltre a esporsi a eventuali sanzioni. Per le aziende, quindi, è fondamentale prestare la massima attenzione alla corretta e completa stesura di tutta la documentazione contrattuale, ponendo al centro la chiarezza e la concretezza del progetto formativo.

È valido un contratto di apprendistato senza un piano formativo individuale scritto?
No, secondo la Corte di Cassazione la forma scritta del piano formativo individuale è un requisito essenziale per la validità del contratto (ad substantiam). La sua assenza ne determina la nullità sin dall’origine.

Qual è la funzione principale del piano formativo individuale?
Serve a definire il percorso formativo dell’apprendista, garantendo che il lavoratore sia pienamente consapevole della qualifica che acquisirà e del training che riceverà. Questo elemento formativo costituisce la causa stessa del contratto e lo differenzia da un normale rapporto di lavoro subordinato.

Cosa accade se un contratto di apprendistato viene dichiarato nullo per mancanza del piano formativo?
Se il contratto viene dichiarato nullo, il rapporto di lavoro viene convertito in un normale contratto di lavoro a tempo indeterminato sin dall’inizio, con tutte le conseguenze in termini di diritto a una retribuzione piena e al versamento dei relativi contributi previdenziali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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