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Pensione di reversibilità: decadenza o prescrizione?

La Corte di Cassazione chiarisce la natura del termine di cinque anni per la richiesta della pensione di reversibilità previsto da un ente previdenziale privato. La Corte ha stabilito che non si tratta di un termine di prescrizione, ma di un termine di decadenza che incide solo sulla decorrenza delle somme arretrate. Se la domanda viene presentata oltre i cinque anni dal decesso, il diritto alla pensione non si estingue, ma i pagamenti decorrono dalla data della domanda e non dal decesso, con diritto a una somma forfettaria per il periodo precedente. L’appello della vedova è stato quindi respinto.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Pensione di Reversibilità: La Differenza Cruciale tra Decadenza e Prescrizione

La richiesta della pensione di reversibilità è un momento delicato che segue un evento luttuoso. Le tempistiche per presentare la domanda sono fondamentali, come dimostra una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Il provvedimento ha chiarito la natura del termine di cinque anni previsto dal regolamento di un ente previdenziale, distinguendo nettamente tra prescrizione del diritto e decadenza dalla possibilità di ottenere gli arretrati fin dal momento del decesso.

I Fatti del Caso: Una Domanda Tardiva

Una vedova si è vista negare il diritto a percepire i ratei della pensione di reversibilità del coniuge defunto a partire dal mese successivo al decesso. La causa del diniego era la presentazione della domanda oltre il termine di cinque anni stabilito dal regolamento dell’ente di previdenza. L’ente, pur riconoscendo il diritto alla pensione, ne aveva fissato la decorrenza dal mese successivo alla data della domanda tardiva, liquidando per il passato una somma forfettaria pari a cinque annualità, come previsto dalla propria normativa interna.
Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano respinto le ragioni della donna, la quale sosteneva che dovesse applicarsi il termine di prescrizione ordinario di dieci anni, e non il termine più breve previsto da un regolamento.

La Decisione della Cassazione e il Termine di Decadenza

La ricorrente ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando l’errata applicazione delle norme sulla prescrizione. A suo avviso, in assenza di una specifica legge, il diritto avrebbe dovuto estinguersi solo dopo dieci anni.

Decadenza vs. Prescrizione nella pensione di reversibilità

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, fornendo un’importante chiave di lettura. I giudici hanno stabilito che la norma del regolamento previdenziale non introduceva un termine di prescrizione, bensì un termine di decadenza.
La differenza è sostanziale:
– La prescrizione estingue un diritto che non viene esercitato per un certo periodo di tempo (ad esempio, il diritto a riscuotere un singolo rateo di pensione già maturato si prescrive in cinque anni).
– La decadenza, invece, impone il compimento di una determinata azione (in questo caso, la presentazione della domanda) entro un termine perentorio, pena la perdita della possibilità di esercitare un potere o ottenere un certo beneficio.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha spiegato che la norma del regolamento, utilizzando la congiunzione “sempreché”, introduceva una condizione: per ottenere la pensione con decorrenza dal mese successivo al decesso, era necessario presentare la domanda entro cinque anni. Il mancato rispetto di questo termine non causava l’estinzione del diritto alla pensione in sé, ma solo la perdita del beneficio di una decorrenza retroattiva.
In altre parole, la disposizione non disciplina l’estinzione del diritto (tipica della prescrizione), ma stabilisce una modalità formale e temporale per il suo pieno esercizio. Questa previsione di una decadenza è stata ritenuta legittima, in quanto non rende eccessivamente difficile l’esercizio del diritto da parte del superstite.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per gli Eredi

La decisione della Cassazione sottolinea un principio fondamentale per chi si trova a dover richiedere una pensione di reversibilità: è cruciale agire tempestivamente. I regolamenti degli enti previdenziali possono legittimamente stabilire termini di decadenza che, se non rispettati, possono comportare significative perdite economiche. Sebbene il diritto alla pensione non venga meno, la sua decorrenza può slittare in avanti, limitando il diritto a percepire gli arretrati. Pertanto, è sempre consigliabile informarsi sui termini specifici previsti dal proprio ente previdenziale e presentare la domanda il prima possibile dopo il decesso del congiunto.

Qual è la differenza tra prescrizione e decadenza per la pensione di reversibilità secondo questa ordinanza?
Secondo l’ordinanza, la prescrizione estingue il diritto se non esercitato per un lungo periodo, mentre la decadenza è la perdita della possibilità di ottenere un beneficio specifico (come gli arretrati dal decesso) se non si compie un’azione (la domanda) entro un termine stabilito, come i cinque anni previsti dal regolamento dell’ente.

Se la domanda per la pensione di reversibilità viene presentata dopo cinque anni dal decesso, si perde completamente il diritto?
No. Secondo la decisione, non si perde il diritto alla pensione in sé. Tuttavia, la decorrenza dei pagamenti inizierà dal mese successivo alla presentazione della domanda tardiva, e per il periodo precedente si avrà diritto solo a una somma forfettaria pari a cinque annualità, perdendo gli eventuali ulteriori arretrati.

Perché la Corte ha ritenuto legittima la norma del regolamento dell’ente previdenziale che stabilisce un termine di cinque anni?
La Corte l’ha ritenuta legittima perché non si tratta di un termine di prescrizione (che richiede una riserva di legge), ma di un termine di decadenza “convenzionale”. Tale termine stabilisce una modalità di esercizio del diritto e non ne rende impossibile o eccessivamente difficile l’esercizio, rientrando quindi nell’autonomia regolamentare dell’ente previdenziale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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