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Penale 614-bis: dovuta anche con sentenza sospesa

La Cassazione chiarisce che la penale 614-bis c.p.c. per inosservanza di un ordine giudiziale matura anche durante il periodo di sospensione dell’esecutività della sentenza. La natura della misura non è solo coercitiva, ma può essere anche sanzionatoria o risarcitoria, rendendo irrilevante la sospensione ai fini della sua maturazione. Il ricorso di un’imprenditrice contro un condominio è stato respinto.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Penale 614-bis: l’obbligo di pagamento non si ferma con la sospensione della sentenza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale della procedura civile: gli effetti della sospensione dell’esecutività di una sentenza sulla maturazione della penale 614-bis c.p.c. (misura di coercizione indiretta). La Corte ha stabilito che la penalità continua a decorrere anche durante il periodo di sospensione, confermando un orientamento che rafforza l’effettività degli ordini giudiziari. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna alla Sospensiva

La vicenda ha origine da una controversia tra un condominio e una condomina che esercitava un’attività di bed and breakfast ritenuta illegittima. Il Tribunale di primo grado aveva ordinato la cessazione dell’attività, condannando la parte soccombente al pagamento di una penale di 100 euro per ogni giorno di inosservanza.

La condomina aveva impugnato la sentenza e la Corte d’Appello, in via provvisoria, aveva sospeso l’esecutività della decisione di primo grado. Successivamente, tuttavia, l’appello era stato respinto e la sentenza era divenuta definitiva. A quel punto, il condominio aveva notificato un atto di precetto per il pagamento di oltre 40.000 euro, calcolando la penale anche per il periodo in cui l’esecutività della sentenza era stata sospesa.

La condomina si era opposta all’esecuzione, sostenendo che nessuna penale potesse maturare durante il periodo di sospensione. L’opposizione, però, era stata respinta sia in primo che in secondo grado, portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Questione Giuridica: La penale 614-bis matura durante la sospensiva?

Il quesito legale sottoposto alla Suprema Corte era se la sospensione della provvisoria esecutività di una sentenza (ex art. 283 c.p.c.) avesse l’effetto di interrompere anche la maturazione della penale 614-bis c.p.c. prevista per l’inadempimento dell’ordine giudiziale.

Secondo la tesi della ricorrente, la misura coercitiva ha una funzione puramente esecutiva: serve a ‘costringere’ il debitore ad adempiere. Se l’esecuzione è sospesa, verrebbe meno la stessa ragione d’essere della penale. La tesi contrapposta, sostenuta dal condominio e accolta dai giudici di merito, ritiene invece che la sospensione riguardi solo la ‘riscossione coattiva’ del credito, ma non incida sulla sussistenza dell’obbligo di conformarsi all’ordine del giudice, la cui violazione continua a generare la penale.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il motivo di ricorso, fornendo tuttavia chiarimenti fondamentali sulla natura e sulla funzione della misura coercitiva.

La Natura Plurifunzionale della Misura Coercitiva

Il punto centrale della motivazione risiede nel superamento di una visione monolitica dell’art. 614-bis c.p.c. La Corte ha sottolineato che l’argomentazione della ricorrente si basava su un presupposto errato: che la penale 614-bis abbia un carattere esclusivamente coercitivo. Al contrario, la Suprema Corte ha evidenziato che tale misura può assolvere a diverse funzioni, spesso complementari tra loro:

1. Funzione Coercitiva: Indurre il debitore all’adempimento spontaneo per evitare di dover pagare la penale.
2. Funzione Punitiva (o Afflittiva): Sanzionare la condotta di chi viola un ordine del giudice.
3. Funzione Risarcitoria: Determinare in via anticipata il ristoro per il danno derivante dall’inadempimento.

La Corte ha specificato che la funzione prevalente deve essere individuata analizzando la motivazione del provvedimento che ha imposto la penale, tenendo conto dei criteri indicati dalla norma, come ‘il danno quantificato o prevedibile’.

L’Onere della Prova e la Carenza Descrittiva del Ricorso

Proprio sulla base di questa natura plurifunzionale, la Cassazione ha ritenuto il ricorso inammissibile. Se la penale avesse avuto, nel caso specifico, una funzione prevalentemente sanzionatoria o risarcitoria, la sospensione dell’esecutività non ne avrebbe intaccato la ragione d’essere. La violazione dell’ordine giudiziale (la mancata cessazione dell’attività) si era comunque verificata, e il danno per il condominio era comunque maturato.

La ricorrente, tuttavia, si era limitata a sostenere in via teorica la natura solo coercitiva della misura, senza trascrivere nel ricorso la motivazione del provvedimento originale del Tribunale. Questa ‘deficienza descrittiva’ ha impedito alla Corte di Cassazione di valutare quale funzione il primo giudice avesse inteso attribuire alla penale. Di conseguenza, l’affermazione della ricorrente è rimasta una ‘affermazione teorica, disancorata dalla concreta fattispecie’, portando all’inammissibilità del motivo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

La decisione consolida un principio di grande rilevanza pratica: la sospensione dell’esecutività di una sentenza non blocca automaticamente la maturazione della penale 614-bis. La parte che continua a non rispettare l’ordine del giudice lo fa a proprio rischio, poiché, in caso di rigetto finale dell’impugnazione, sarà tenuta a corrispondere la penale anche per il periodo intermedio di sospensione.

Questa ordinanza rafforza l’efficacia deterrente dello strumento, chiarendo che la sua funzione non si esaurisce nella mera ‘minaccia’ di un’esecuzione forzata, ma può avere anche una valenza sanzionatoria e di riparazione del pregiudizio. Per contestare la debenza della penale in pendenza di sospensiva, non è sufficiente un’argomentazione astratta, ma è necessario dimostrare, sulla base della motivazione del provvedimento originario, che la funzione attribuita dal giudice alla misura fosse esclusivamente coercitiva.

La penale prevista dall’art. 614-bis c.p.c. continua a maturare se l’esecutività della sentenza che la impone viene sospesa in appello?
Sì. Secondo la Corte, la sospensione dell’esecutività non incide sulla maturazione della penale, poiché la violazione dell’ordine del giudice persiste. La sospensione blocca solo la riscossione coattiva, non l’esistenza del credito che matura giorno per giorno.

Qual è la natura giuridica della misura coercitiva dell’art. 614-bis c.p.c. secondo la Cassazione?
La Corte chiarisce che la misura non ha una natura esclusivamente coercitiva. Può assolvere a diverse funzioni, anche complementari: una funzione afflittiva (punire la violazione dell’ordine) e una risarcitoria (liquidare in anticipo il danno da inadempimento). La funzione specifica deve essere desunta dalla motivazione del provvedimento che l’ha imposta.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile su questo punto specifico?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per ‘deficienza descrittiva’. La ricorrente ha basato la sua argomentazione sull’assunto teorico che la penale avesse una funzione puramente coercitiva, senza però trascrivere o riassumere la motivazione della sentenza originale. Ciò ha impedito alla Corte di verificare la concreta funzione attribuita alla penale dal primo giudice, rendendo impossibile la valutazione del motivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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