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Pay back farmaci: vale l’offerta, non l’aggiudica

Una società farmaceutica si è vista contestare il pagamento di una fornitura da un’Azienda Sanitaria, la quale pretendeva uno sconto del 5% su farmaci oggetto di gara. La Corte di Cassazione ha stabilito che, sebbene la gara fosse stata bandita prima della legge sul “pay back farmaci”, le offerte erano state presentate quando una riduzione di prezzo era già obbligatoria. La successiva legge sul pay back ha solo modificato le modalità di versamento dello sconto (direttamente alla Regione anziché all’Azienda Sanitaria), senza alterare le condizioni economiche dell’offerta. Di conseguenza, il ricorso dell’Azienda Sanitaria è stato respinto.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Pay back farmaci: in un appalto conta il momento dell’offerta, non l’aggiudicazione

Il meccanismo del pay back farmaci continua a essere al centro di contenziosi tra aziende sanitarie e società farmaceutiche. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento cruciale sulla successione delle leggi nel tempo in materia di appalti pubblici: ai fini della determinazione del prezzo, il momento giuridicamente rilevante è quello della presentazione dell’offerta, e non la successiva aggiudicazione della gara. Questa pronuncia stabilisce un principio fondamentale per la gestione dei contratti di fornitura in un settore normativo in costante evoluzione.

I Fatti di Causa

La controversia nasce da una fornitura di medicinali regolata da una gara d’appalto pubblica. Un’azienda farmaceutica aveva ottenuto un decreto ingiuntivo per il pagamento di una fornitura. L’Azienda Sanitaria Locale (ASL) si opponeva, sostenendo che i prezzi fatturati fossero superiori a quelli pattuiti in sede di gara. Secondo l’ASL, la società farmaceutica non aveva applicato uno sconto obbligatorio del 5%, introdotto da una determina dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) pubblicata prima della scadenza per la presentazione delle offerte.

La società farmaceutica, a sua difesa, invocava l’applicazione della legge finanziaria per il 2007, che aveva introdotto il sistema del pay back farmaci. Tale meccanismo sospendeva lo sconto diretto all’ASL, sostituendolo con un versamento di pari importo da parte dell’azienda direttamente alla Regione. Poiché la società aveva aderito a questo sistema e versato la quota, riteneva di aver diritto al pagamento del prezzo pieno da parte dell’ASL.

Il Tribunale di primo grado dava ragione all’ASL, ma la Corte d’Appello ribaltava la decisione, accogliendo le ragioni dell’azienda farmaceutica. L’ASL proponeva quindi ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte

La Corte Suprema di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Azienda Sanitaria, confermando la sentenza d’appello e condannandola al pagamento delle spese legali. La decisione si fonda su un’analisi precisa della cronologia degli eventi e della normativa applicabile.

Le Motivazioni sul pay back farmaci e la validità dell’offerta

Il cuore della motivazione della Corte risiede nella distinzione tra il momento della presentazione dell’offerta e quello dell’aggiudicazione. La Cassazione ha chiarito i seguenti punti fondamentali:

1. Il Momento Rilevante è l’Offerta: Per determinare le condizioni economiche di un appalto, inclusi prezzi e sconti, si deve fare riferimento alla normativa in vigore al momento della presentazione dell’offerta. Nel caso di specie, il termine per le offerte scadeva il 5 dicembre 2006. La determina AIFA che imponeva lo sconto del 5% era stata pubblicata a settembre 2006, ed era quindi pienamente efficace e obbligatoria per tutte le aziende che partecipavano alla gara. L’azienda farmaceutica era, pertanto, tenuta a formulare la propria offerta tenendo conto di tale riduzione.

2. Il Pay Back come Modifica del Pagamento, non del Prezzo: La legge finanziaria 2007, che ha introdotto il sistema del pay back farmaci, è entrata in vigore il 1° gennaio 2007, dopo la presentazione delle offerte ma prima dell’aggiudicazione finale (avvenuta nell’aprile 2007). Secondo la Corte, questa nuova legge non ha modificato il prezzo contrattuale, ma solo le modalità di gestione dello sconto. Invece di essere una riduzione diretta sul prezzo pagato dall’ASL, lo sconto si è trasformato in un pagamento (un pay back, appunto) che l’azienda farmaceutica doveva versare alla Regione. L’onere economico complessivo per l’azienda è rimasto invariato.

3. Nessuna Violazione della Clausola di Prezzo Fisso: L’ASL sosteneva che l’applicazione del pay back violasse la clausola del capitolato che prevedeva prezzi “fissi e invariati”. La Corte ha respinto questa argomentazione, spiegando che l’azienda farmaceutica non ha modificato unilateralmente il prezzo. Semplicemente, si è adeguata a una norma imperativa sopravvenuta (ius superveniens) che ha ridefinito il flusso di pagamento dello sconto già esistente. L’operazione è stata economicamente neutra: il prezzo di aggiudicazione era già implicitamente al netto dello sconto del 5%, e il pay back ha solo reindirizzato quel 5% dall’ASL alla Regione.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione consolida un importante principio di diritto degli appalti pubblici nel settore farmaceutico. Le aziende che partecipano a una gara devono formulare le loro offerte sulla base della legislazione vigente in quel momento. Le modifiche normative successive, come l’introduzione del pay back farmaci, che alterano le modalità di pagamento senza incidere sulla sostanza economica dell’accordo, sono legittime e non violano le clausole di invarianza dei prezzi. Per le amministrazioni pubbliche, ciò significa che il riferimento per la validità delle condizioni contrattuali è il quadro normativo cristallizzato al momento della scadenza del termine per la presentazione delle offerte, e non la data successiva dell’aggiudicazione o della stipula del contratto.

Quando una nuova legge sui prezzi dei farmaci si applica a una gara d’appalto in corso?
La legge si applica in base al momento in cui viene presentata l’offerta. Secondo la Corte, le condizioni economiche e normative sono quelle vigenti alla data di presentazione dell’offerta, anche se l’aggiudicazione della gara avviene in un momento successivo, quando la legge potrebbe essere cambiata.

Il meccanismo del “pay back farmaci” viola la clausola di un contratto che prevede prezzi fissi e invariati?
No, secondo la Corte. Se il meccanismo del pay back sostituisce uno sconto obbligatorio già esistente al momento dell’offerta, non si configura una modifica del prezzo, ma solo una diversa modalità di corresponsione dello sconto. L’onere economico per l’azienda rimane lo stesso, e il prezzo di base offerto non viene alterato.

In un appalto pubblico, qual è il momento decisivo per determinare le condizioni economiche: la presentazione dell’offerta o l’aggiudicazione finale?
Il momento decisivo è la presentazione dell’offerta. La stipulazione del contratto e l’inizio della fornitura sono considerati semplici appendici dell’aggiudicazione, che a sua volta si basa sulla valutazione delle offerte presentate. Il vincolo giuridico si forma sulla base delle condizioni esistenti al momento in cui i concorrenti formulano e presentano le loro proposte economiche.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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