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Patti parasociali: limiti di efficacia in assemblea

Una società ha impugnato un lodo arbitrale che aveva convalidato una delibera di aumento di capitale sociale, sostenendo che il lodo fosse nullo per vizi procedurali legati a un accordo privato tra soci (patti parasociali). La Corte d’Appello ha respinto il ricorso, affermando che i patti parasociali hanno efficacia solo tra le parti firmatarie e non possono invalidare le decisioni degli organi sociali. Inoltre, ha chiarito che nei giudizi di impugnazione di delibere, non è necessario coinvolgere tutti i firmatari dei patti.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Diritto Societario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Patti Parasociali: Fino a che punto vincolano le decisioni in assemblea?

I patti parasociali sono strumenti molto diffusi nella vita delle società, utilizzati dai soci per regolare in anticipo i loro rapporti e le loro strategie. Ma quale è la loro reale efficacia quando le loro previsioni si scontrano con le decisioni prese in assemblea? Una recente sentenza della Corte di Appello di Cagliari offre chiarimenti fondamentali sulla distinzione tra obblighi personali dei soci e validità degli atti societari, confermando un principio consolidato: l’accordo privato non può paralizzare l’attività della società.

Il Caso: Un Aumento di Capitale contestato sulla base di un Patto Privato

La vicenda nasce dal conflitto tra due soci di una società. Anni prima, avevano siglato un accordo privato, un classico esempio di patti parasociali, con l’obiettivo di garantire una gestione paritetica della società e di mantenere invariate le rispettive quote (50% ciascuno) anche in caso di futuri aumenti di capitale.

Successivamente, l’assemblea della società delibera un aumento di capitale sociale, approvato con il voto favorevole di uno dei due soci e contrario dell’altro. Quest’ultimo, ritenendo violato il patto parasociale che imponeva il mantenimento delle quote paritetiche, impugna la delibera davanti a un Collegio Arbitrale.

Il Collegio Arbitrale, tuttavia, respinge la domanda, ritenendo valida la delibera. La società soccombente decide allora di impugnare il lodo arbitrale davanti alla Corte di Appello, sostenendo la sua nullità per due motivi principali:

1. Violazione del contraddittorio: Secondo la ricorrente, il Collegio Arbitrale avrebbe dovuto estendere il giudizio a tutti i firmatari originari del patto parasociale (litisconsorzio necessario).
2. Omessa pronunzia: La società lamentava che gli arbitri non si fossero pronunciati sulla validità ed efficacia del patto privato, questione ritenuta un presupposto logico-giuridico indispensabile per decidere sulla validità della delibera assembleare.

Le Motivazioni della Decisione: la netta separazione tra patti parasociali e vita societaria

La Corte di Appello ha rigettato integralmente l’impugnazione, fornendo motivazioni chiare e in linea con l’orientamento consolidato della giurisprudenza.

Inesistenza del Litisconsorzio Necessario

Riguardo al primo motivo, la Corte ha ribadito un principio fondamentale del diritto processuale societario: quando si impugna una delibera assembleare, l’unico soggetto legittimato passivo è la società. La delibera è un atto della società, e ad essa vanno imputati i suoi effetti. I soci che non hanno impugnato la delibera non sono parti necessarie del processo; possono intervenire, ma la decisione produce effetti nei loro confronti solo in via riflessa.

La Corte ha specificato che il Collegio Arbitrale non era stato chiamato a decidere sulla validità del patto parasociale con efficacia di giudicato, ma solo a valutarlo incidentalmente per decidere sulla legittimità della delibera. Di conseguenza, non sussisteva alcuna necessità di integrare il contraddittorio con gli altri firmatari dell’accordo.

L’efficacia obbligatoria dei Patti Parasociali

Sul secondo e cruciale punto, la Corte ha spiegato che il Collegio Arbitrale non ha omesso di pronunciarsi, ma ha correttamente inquadrato la natura e l’efficacia dei patti parasociali. Questi accordi hanno un’efficacia puramente obbligatoria, cioè vincolano solo le parti che li hanno sottoscritti. Non hanno un’efficacia “reale”, ovvero non possono incidere direttamente sulla validità degli atti compiuti dagli organi sociali, come l’assemblea.

In altre parole, la violazione di un patto parasociale da parte di un socio può dar luogo a una richiesta di risarcimento del danno da parte dell’altro socio firmatario, ma non può, di per sé, rendere invalida una delibera assembleare che sia stata adottata nel rispetto delle norme di legge e dello statuto. Affinché un accordo tra soci abbia efficacia verso la società (erga omnes), deve essere inserito nello statuto, rispettando i requisiti di forma (atto pubblico) e pubblicità (iscrizione nel registro delle imprese). Poiché nel caso di specie si trattava di una semplice scrittura privata, essa era da considerarsi un patto parasociale con efficacia limitata inter partes.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza riafferma un principio cardine del diritto societario: la netta separazione tra il piano degli accordi personali tra i soci (i patti parasociali) e il piano dell’organizzazione e del funzionamento della società. Questa distinzione è fondamentale per garantire la certezza dei traffici giuridici e la stabilità delle decisioni societarie.

Le implicazioni pratiche sono significative:

* Tutela dei Soci: I soci che desiderano che determinati accordi siano vincolanti per la società stessa devono formalizzarli all’interno dello statuto sociale. Affidarsi a una scrittura privata li espone al rischio che tali accordi non possano essere opposti alla società per invalidarne le delibere.
* Responsabilità: La violazione di un patto parasociale non è priva di conseguenze. Il socio inadempiente potrà essere chiamato a rispondere per i danni causati all’altro contraente, ma questa tutela opera sul piano risarcitorio e non su quello invalidatorio degli atti sociali.
* Strategia Processuale: Chi intende impugnare una delibera assembleare deve concentrarsi sui vizi propri dell’atto (violazione di legge o statuto), poiché la violazione di un accordo parasociale non costituisce, di regola, un motivo di invalidità della delibera stessa.

Un accordo privato tra soci (patto parasociale) può rendere nulla una delibera assembleare?
No. Secondo la sentenza, i patti parasociali hanno un’efficacia puramente obbligatoria, cioè vincolano solo i soci firmatari. La loro violazione può portare a una richiesta di risarcimento del danno tra i soci, ma non invalida una delibera che sia stata adottata nel rispetto della legge e dello statuto.

Se si impugna una delibera societaria, è necessario citare in giudizio tutti i firmatari di un patto parasociale collegato?
No. L’unico soggetto che deve essere necessariamente citato in giudizio è la società, in quanto la delibera è un atto imputabile ad essa. Gli altri soci, anche se firmatari di patti parasociali, non sono considerati litisconsorti necessari.

Quando la valutazione di un patto parasociale è considerata solo incidentale in un giudizio?
Quando l’oggetto principale della causa è la validità di un atto diverso (come una delibera assembleare) e il patto viene esaminato solo come elemento per decidere la questione principale, senza che sulla validità del patto si formi un giudicato autonomo e vincolante per tutti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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