LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Parcheggio strisce blu: quando la multa è legittima

Un’automobilista ha impugnato una multa per sosta su un parcheggio strisce blu, lamentando l’assenza di aree di sosta gratuite nelle vicinanze. La Corte di Cassazione ha dato ragione al Comune, stabilendo che nei centri storici (definiti ‘Zona A’) e in altre aree di particolare rilevanza urbanistica, l’ente non ha l’obbligo di istituire parcheggi gratuiti. La delibera comunale che identifica tali zone è un atto di ampia discrezionalità e non può essere sindacata nel merito dal giudice, rendendo la multa pienamente legittima.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Parcheggio Strisce Blu: La Multa è Valida Anche Senza Parcheggi Liberi Vicini?

Quante volte, cercando un posto auto in città, ci si è imbattuti esclusivamente in aree di sosta a pagamento? La questione del parcheggio strisce blu e della presunta necessità di aree gratuite alternative è un tema ricorrente e spesso fonte di contenziosi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, stabilendo che in determinate zone, come i centri storici, il Comune non è obbligato a garantire parcheggi gratuiti, rendendo la multa per sosta non pagata pienamente legittima.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da un verbale di accertamento elevato nei confronti di un’automobilista per aver parcheggiato il proprio veicolo all’interno di un’area a pagamento (le cosiddette strisce blu) senza esporre il tagliando di pagamento. L’automobilista si opponeva alla sanzione, sostenendo che il Comune non avesse rispettato l’obbligo di legge di prevedere, nelle immediate vicinanze, un’adeguata area destinata a parcheggio libero.

In un primo momento, il Tribunale aveva dato ragione alla cittadina, annullando la multa. Secondo il giudice di merito, il Comune non aveva fornito prova sufficiente di aver adempiuto a tale obbligo o di rientrare in una delle eccezioni previste dalla legge. Il Comune, non accettando la decisione, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione.

La Questione del Parcheggio Strisce Blu e l’Obbligo di Aree Gratuite

Il fulcro della controversia risiede nell’interpretazione dell’articolo 7, comma 8, del Codice della Strada. Questa norma stabilisce che, quando un Comune istituisce parcheggi a pagamento, deve riservare nelle vicinanze un’adeguata area per la sosta libera. Tuttavia, la stessa norma prevede delle importanti eccezioni a questa regola. L’obbligo viene meno in aree particolari, come le zone a traffico limitato (ZTL), le aree pedonali e, soprattutto, le cosiddette ‘zone omogenee A’.

Queste ultime, definite da un decreto ministeriale del 1968, corrispondono alle parti del territorio di carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale, in pratica i centri storici delle nostre città.

La Decisione della Corte di Cassazione: la Discrezionalità del Comune

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del Comune, ribaltando la sentenza del Tribunale. I giudici di legittimità hanno chiarito che la decisione di classificare una determinata area urbana come ‘Zona A’ o come ‘zona con particolari esigenze di traffico’ rientra nell’ampia discrezionalità amministrativa e politica dell’ente locale.

Il Tribunale aveva errato nel ‘disapplicare’ la delibera comunale che esentava quella specifica area dall’obbligo di parcheggi gratuiti, ritenendola motivata in modo solo ‘apparente’. Per la Cassazione, invece, tale valutazione non spetta al giudice ordinario, il quale non può sostituire il proprio giudizio a quello dell’Amministrazione, se non in presenza di vizi di legittimità manifesti (come l’incompetenza o la violazione di legge), che in questo caso non sussistevano.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano sul principio della separazione dei poteri. La gestione del territorio, la pianificazione urbanistica e la regolamentazione della viabilità sono compiti che la legge affida alla Pubblica Amministrazione. Queste scelte implicano un bilanciamento complesso di interessi pubblici (tutela del patrimonio culturale, fluidità del traffico, sviluppo commerciale) che configurano un’attività di natura politico-amministrativa.

Nel caso specifico, il Comune aveva prodotto una delibera che, richiamando la natura di centro storico dell’area (prossima a un sito patrimonio UNESCO), la sottraeva legittimamente all’obbligo di riserva di parcheggi gratuiti. La motivazione, sebbene sintetica, era sufficiente perché basata su presupposti oggettivi (la classificazione come ‘Zona A’). Il giudice, pertanto, non poteva entrare nel merito dell’opportunità di tale scelta, ma solo verificarne la legittimità formale.

Conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione ha importanti implicazioni pratiche per tutti gli automobilisti. Stabilisce un principio chiaro: non è possibile contestare una multa per sosta su parcheggio strisce blu basandosi unicamente sulla mancanza di parcheggi gratuiti nelle vicinanze, se l’area in questione è stata legittimamente classificata dal Comune come centro storico (‘Zona A’) o come zona con particolari esigenze di traffico. In questi contesti, l’obbligo di prevedere alternative gratuite non sussiste, e la sanzione per mancato pagamento è pienamente valida. Prima di contestare una multa, è quindi fondamentale verificare la natura dell’area e le relative delibere comunali.

È sempre obbligatorio che un Comune preveda parcheggi gratuiti vicino a quelli con strisce blu?
No. La legge esclude tale obbligo in specifiche aree, come le ‘zone omogenee A’ (centri storici), le zone a traffico limitato, le aree pedonali e altre zone con particolari esigenze di traffico individuate con apposita delibera comunale.

In quali zone il Comune non è obbligato a creare parcheggi gratuiti alternativi?
L’obbligo non sussiste nelle ‘zone definite a norma dell’art. 3 “area pedonale” e “zona a traffico limitato”, nonché per quelle definite “A” dall’art. 2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444’ e in altre zone di rilevanza urbanistica con particolari esigenze di traffico.

Un giudice può annullare una multa se ritiene ‘irragionevole’ la decisione del Comune di non prevedere parcheggi gratuiti?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la scelta di individuare tali zone rientra nell’ampia discrezionalità amministrativa dell’ente. Un giudice può sindacare tale scelta solo per vizi di legittimità (es. incompetenza, violazione di legge), ma non può sostituire la propria valutazione di merito a quella del Comune.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati