LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Licenziamento per giusta causa: negoziare è lecito?

La Corte d’Appello conferma il licenziamento per giusta causa di un dipendente che, eccedendo i propri poteri, ha condotto una trattativa con un fornitore facendola percepire come un accordo vincolante. Tale condotta ha esposto l’azienda a un notevole rischio economico. La Corte ha ritenuto irrimediabilmente leso il vincolo di fiducia, rendendo la sanzione espulsiva proporzionata alla gravità dei fatti, nonostante la buona fede e l’assenza di precedenti disciplinari del lavoratore.

Continua »
Contributo di solidarietà: illegittimo se non per legge

La Corte d’Appello di Bologna ha confermato l’illegittimità del contributo di solidarietà imposto da una cassa di previdenza privata su una pensione già liquidata. La sentenza stabilisce che tale prelievo, avendo natura di prestazione patrimoniale, può essere introdotto solo da una legge dello Stato e non da un regolamento della cassa. Di conseguenza, la cassa è stata condannata a restituire le somme trattenute, con interessi, applicando la prescrizione decennale.

Continua »
Diritto di superficie: no all'usucapione del terreno

Un privato, proprietario di una tettoia costruita su terreni demaniali, ha agito in giudizio per ottenerne la proprietà per usucapione. Mentre il Tribunale di primo grado aveva accolto la domanda, la Corte d’Appello ha ribaltato la decisione. La Corte ha stabilito che il privato non possedeva il terreno come se ne fosse il proprietario (uti dominus), ma deteneva semplicemente un diritto di superficie, ovvero la proprietà della sola costruzione separata da quella del suolo. Mancando i presupposti del possesso pieno, la domanda di usucapione è stata respinta.

Continua »
Responsabilità animali: esclusa se la vittima scavalca

La Corte d’Appello ha riformato una sentenza di primo grado, escludendo la responsabilità dei proprietari di un cane per i danni causati dall’animale. La decisione si fonda sul fatto che la persona danneggiata si era introdotta illecitamente nella proprietà privata scavalcando la recinzione, tenendo un comportamento imprevedibile e aggressivo. Questa condotta, qualificata come “caso fortuito”, ha interrotto il nesso causale, esonerando i proprietari da ogni obbligo di risarcimento per la responsabilità animali.

Continua »
Appalto illecito: Cassazione rinvia alla Sez. Lavoro

Un lavoratore, formalmente dipendente di una cooperativa ma operante presso un’azienda sanitaria pubblica, ha contestato la natura del rapporto come appalto illecito, chiedendo il riconoscimento del lavoro subordinato con l’ente pubblico. La Corte d’Appello aveva respinto la domanda. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non si è pronunciata nel merito ma ha disposto il rinvio della causa alla Sezione Lavoro per una trattazione congiunta con altri casi analoghi, al fine di garantire una decisione uniforme sulla questione.

Continua »
Notifica atti privati: Cassazione attende Sezioni Unite

Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione sospende un giudizio in materia di accertamento catastale. La questione centrale è la validità della notifica di un atto d’appello effettuata tramite un operatore postale privato anziché il servizio universale. Dato che la questione sulla legittimità della notifica di atti privati è già stata rimessa alle Sezioni Unite per un parere dirimente, la Corte ha deciso di attendere tale pronuncia prima di procedere, rinviando la causa a nuovo ruolo.

Continua »
Denuncia dei vizi: come e quando contestare i difetti

Una società committente si opponeva al pagamento del saldo di una fattura per la riparazione di un macchinario, lamentando vizi nell’opera. La Corte d’Appello ha confermato la decisione di primo grado, rigettando l’appello. La ragione principale è che la denuncia dei vizi è stata ritenuta tardiva e inefficace, in quanto comunicata verbalmente a un dipendente non autorizzato a riceverla e formalizzata via email oltre i termini di legge. La Corte ha inoltre stabilito che i pagamenti parziali effettuati senza riserve e la mancata contestazione immediata della fattura costituiscono un’accettazione dell’opera.

Continua »
Prescrizione contributi INPS: la Cassazione decide

Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione affronta la questione della prescrizione dei contributi INPS dopo la notifica della cartella esattoriale. La Corte non decide nel merito se il termine sia di 5 o 10 anni, ma rimette la causa a un’altra sezione per risolvere una questione pregiudiziale sulla legittimità della difesa in giudizio dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione tramite avvocati del libero foro. Il caso riguarda l’opposizione di un contribuente a cartelle per contributi previdenziali, ritenuti prescritti in 5 anni dai giudici di merito.

Continua »
Prescrizione contributi: no a 10 anni senza sentenza

L’Ente di riscossione ha impugnato una decisione che confermava la prescrizione contributi previdenziali in cinque anni, sostenendo l’applicazione del termine decennale a seguito della notifica della cartella esattoriale. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rimesso la questione alla Sezione Lavoro, senza decidere nel merito, per approfondire sia la durata della prescrizione che una questione preliminare sulla rappresentanza legale del nuovo Ente di riscossione.

Continua »
Difesa in giudizio Agenzia Riscossione: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione sul merito di un ricorso riguardante la prescrizione di cartelle esattoriali per affrontare una questione preliminare cruciale: le modalità di difesa in giudizio dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Invece di decidere se la prescrizione fosse quinquennale o decennale, la Corte ha ritenuto necessario un pronunciamento sulla possibilità per l’ente di avvalersi di avvocati del libero foro anziché dell’Avvocatura dello Stato, rimettendo la trattazione del caso a un’altra sezione per una decisione in pubblica udienza.

Continua »
Rinuncia al ricorso: come si estingue il giudizio

Un cittadino aveva richiesto alla Corte di Cassazione la correzione di un errore materiale in una precedente sentenza. Tuttavia, prima della decisione, lo stesso cittadino ha presentato una formale rinuncia al ricorso. La Corte, prendendo atto della rinuncia rituale, ha dichiarato l’estinzione del giudizio. Non è stata emessa alcuna statuizione sulle spese legali, poiché le controparti non avevano svolto attività difensiva nel procedimento.

Continua »
Correzione errore materiale: spese legali dimenticate

Un avvocato, dopo aver vinto una causa in Cassazione, non si vedeva liquidate le spese legali a causa di una svista nell’ordinanza. La Corte Suprema, tramite il procedimento di correzione errore materiale, ha emendato la propria precedente decisione. Ha riconosciuto l’omissione come un errore e ha disposto la liquidazione delle spese in favore del professionista, condannando la parte soccombente al pagamento. La decisione sottolinea che la correzione errore materiale è lo strumento corretto per sanare questo tipo di dimenticanze.

Continua »
Locazione immobili e contributi INPS: quando è dovuta?

La Corte di Cassazione ha stabilito che la semplice attività di locazione di immobili di proprietà di una società non costituisce attività commerciale. Di conseguenza, il socio amministratore non è tenuto all’iscrizione e al versamento dei contributi alla gestione commercianti dell’INPS. La sentenza chiarisce che per far scattare l’obbligo contributivo, l’attività di locazione immobili e contributi INPS deve inserirsi in un contesto più ampio di prestazione di servizi, come l’intermediazione immobiliare, e non limitarsi al mero godimento del bene.

Continua »
Iscrizione Gestione Commercianti: No per mero affitto

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20825/2019, ha stabilito che l’amministratore di una società la cui unica attività consiste nella locazione di immobili di proprietà (mero godimento) non è tenuto all’iscrizione alla Gestione Commercianti. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’ente previdenziale, confermando che tale attività non integra i presupposti dell’attività commerciale richiesta ai fini contributivi, a meno che non sia inserita in un più ampio contesto di prestazione di servizi.

Continua »
Competenza giudice risarcimento detenuti: la Cassazione

Un detenuto condannato all’ergastolo chiede un risarcimento per condizioni di detenzione inumane. Nasce un conflitto tra giudice civile e magistrato di sorveglianza. La Cassazione chiarisce la questione sulla competenza del giudice per il risarcimento detenuti: il ricorso per regolamento di competenza è inammissibile e la competenza spetta al magistrato di sorveglianza, anche per il solo ristoro economico.

Continua »
Ricorso inammissibile: onere di deposito contratti

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da un lavoratore riguardo al pagamento della quattordicesima mensilità. La decisione si fonda su due motivi principali: il ricorrente non ha contestato il fatto accertato in appello (cioè che il pagamento ricevuto copriva l’intero anno) e, in violazione delle norme procedurali, non ha depositato il testo integrale dei contratti collettivi su cui basava le proprie argomentazioni.

Continua »
Appalto non genuino: la direzione del committente

La Corte d’Appello di Bologna conferma una sanzione per appalto non genuino. La sentenza stabilisce che se il committente esercita potere direttivo e organizzativo sui lavoratori dell’appaltatore, il contratto si configura come somministrazione illecita di manodopera, indipendentemente dal testo formale dell’accordo. Le testimonianze dei lavoratori, che hanno confermato di ricevere ordini diretti dal committente, sono state decisive per la decisione.

Continua »
Contributo di solidarietà: quando è illegittimo?

La Corte d’Appello ha confermato la decisione di primo grado, stabilendo l’illegittimità del contributo di solidarietà imposto da un ente previdenziale privato su una pensione già erogata. La Corte ha ribadito che un simile prelievo, essendo una prestazione patrimoniale imposta, necessita di una base legale specifica che non può essere surrogata dall’autonomia gestionale della Cassa. Di conseguenza, l’ente è stato condannato a restituire le somme indebitamente trattenute, con prescrizione decennale e interessi decorrenti da ogni singolo prelievo.

Continua »
Litisconsorzio necessario: appello e rimessione al giudice

A seguito di una caduta su un’area condominiale, una persona cita in giudizio il titolare di un’attività commerciale. Quest’ultimo chiama in causa l’assicurazione del condominio. La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, dichiara la nullità del procedimento per la mancata partecipazione al giudizio del Condominio, considerato litisconsorte necessario. La causa viene quindi rimessa al Tribunale per un nuovo processo con la corretta composizione delle parti.

Continua »
Estinzione del giudizio: la guida completa

In un caso di appello riguardante una cessione di quote societarie, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo. Di conseguenza, la parte appellante ha rinunciato agli atti prima della costituzione in giudizio della controparte. La Corte d’Appello ha quindi dichiarato l’estinzione del giudizio, senza pronunciarsi sulle spese legali e chiarendo che non è dovuto il raddoppio del contributo unificato. La parola chiave del caso è estinzione del giudizio.

Continua »