LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Errore di fatto revocatorio: onere della prova in appello
La Cassazione chiarisce i limiti dell'errore di fatto revocatorio. Un ricorso è stato respinto perché la parte non ha provato la presenza degli atti nel fascicolo, fallendo nel suo onere probatorio. La Corte ha confermato che l'omessa acquisizione d'ufficio del fascicolo non costituisce un errore di fatto.
Continua »
Sanzioni CONSOB: la Cassazione e la legge nel tempo
La Corte di Cassazione si pronuncia su un caso di sanzioni CONSOB inflitte a un istituto bancario e ai suoi esponenti. La Corte accoglie parzialmente il ricorso, stabilendo un principio fondamentale sugli illeciti continuati: una nuova legge più severa si applica solo alla condotta successiva alla sua entrata in vigore, non retroattivamente. Viene invece confermato che il principio della legge più favorevole (favor rei) non si applica automaticamente a queste sanzioni amministrative, che non hanno natura penale.
Continua »
Risarcimento danni futuri: prova e allegazione
Una società di costruzioni ha citato in giudizio un'azienda idrica per i danni strutturali a un complesso immobiliare causati da perdite dalla rete idrica. I tribunali hanno riconosciuto un risarcimento per i costi già sostenuti ma hanno respinto la richiesta di risarcimento danni futuri. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, sottolineando che il danneggiato ha l'onere di fornire prove concrete e allegazioni specifiche sui danni futuri, non potendo demandare tale accertamento a una consulenza tecnica meramente esplorativa.
Continua »
Risarcimento lucro cessante e tasse: la Cassazione
Una società immobiliare ha subito un danno a causa di difetti strutturali in un immobile, che hanno impedito la vendita di alcune unità. La Corte di Cassazione, intervenendo sul calcolo del risarcimento lucro cessante, ha stabilito un principio fondamentale: l'importo liquidato deve tener conto della tassazione. Poiché il risarcimento sostituisce un reddito che sarebbe stato tassato, per evitare un ingiusto arricchimento del danneggiato, il danno deve essere calcolato al netto delle imposte che sarebbero state pagate su quel mancato guadagno.
Continua »
Responsabilità da contatto sociale del professionista
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di un geometra al risarcimento dei danni in favore del proprietario di un immobile, nonostante l'assenza di un contratto diretto tra i due. L'incarico per la ristrutturazione era stato conferito dalla società conduttrice dell'immobile, ma i lavori erano risultati non conformi. I giudici hanno stabilito che l'affidamento riposto dal proprietario nella competenza del professionista ha generato una responsabilità da contatto sociale, con conseguenti obblighi di protezione la cui violazione ha dato luogo al risarcimento.
Continua »
Correzione errore materiale: quando è duplicazione spese
La Cassazione ha ordinato la correzione di un errore materiale in una sua precedente ordinanza. Aveva erroneamente liquidato le spese legali 'per ciascuno' dei resistenti difesi da un unico avvocato, creando una duplicazione delle spese. La Corte ha eliminato tale dicitura, chiarendo che il compenso è unico in caso di difesa congiunta.
Continua »
Difetto di rappresentanza: sanatoria non automatica
La Corte di Cassazione accoglie il ricorso di un fideiussore, stabilendo principi chiave sul difetto di rappresentanza processuale. Se l'eccezione viene sollevata dalla controparte, la parte interessata deve sanare il vizio immediatamente, senza poter contare su una concessione automatica di un termine da parte del giudice. La Corte ha annullato la decisione di merito che aveva concesso la sanatoria tardiva, sottolineando la necessità di una prova rigorosa dei poteri di chi conferisce la procura alle liti.
Continua »
Lavori extracontrattuali: la prova in appalto
Una società committente si opponeva a un decreto ingiuntivo per il pagamento di lavori di ristrutturazione, contestando l'esistenza di lavori extracontrattuali. L'impresa appaltatrice, tramite domanda riconvenzionale, chiedeva il pagamento di un importo maggiore per le opere aggiuntive. La Corte di Cassazione, confermando le decisioni dei gradi precedenti, ha rigettato il ricorso della committente, stabilendo che le prove, incluse le perizie e le pratiche edilizie, dimostravano una modifica sostanziale del progetto originario, legittimando la rideterminazione dell'intero compenso. Il caso evidenzia i limiti del sindacato della Cassazione sulla valutazione delle prove compiuta dai giudici di merito.
Continua »
Azione revocatoria donazione: quando non è efficace?
Un creditore intenta un'azione revocatoria per una donazione immobiliare fatta da una madre alle figlie. Sebbene il tribunale inizialmente accolga la richiesta, la Corte d'Appello e poi la Corte di Cassazione la respingono. La decisione finale si basa sulla mancanza di prova sia del danno effettivo al creditore (eventus damni), dato che la debitrice possedeva altri beni, sia dell'intento fraudolento (consilium fraudis), non essendo sufficiente il solo legame di parentela a presumerlo. La Cassazione chiarisce i rigorosi oneri probatori a carico di chi agisce con un'azione revocatoria donazione.
Continua »
Carenza d’interesse: appello inammissibile
Un'ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che, in seguito a una transazione tra le parti, il ricorso diventa inammissibile per sopravvenuta carenza d'interesse. Anche se la richiesta di chiusura del caso proviene da una sola parte, la Corte rileva la cessazione dell'interesse a proseguire il giudizio e compensa le spese legali, escludendo l'obbligo di versare un ulteriore contributo unificato.
Continua »
Cessione crediti: Gazzetta Ufficiale non basta
La Corte di Cassazione ha stabilito che, in una cessione crediti in blocco, la società acquirente deve provare la titolarità dello specifico credito contestato. La sola pubblicazione dell'avviso in Gazzetta Ufficiale non è sufficiente se il debitore solleva un'eccezione. La Corte ha cassato la sentenza di merito che non aveva verificato adeguatamente tale prova, rinviando il caso per un nuovo esame.
Continua »
Specificità motivi appello: la Cassazione decide
Un avvocato ha agito contro una società di trasporti per ottenere il pagamento dei suoi compensi professionali. Dopo una parziale accoglienza in primo grado e la conferma in appello, il legale ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando la fondamentale importanza della specificità dei motivi di appello. L'impugnazione è stata giudicata troppo generica, in quanto non indicava chiaramente gli errori della sentenza di secondo grado né le specifiche voci tariffarie violate, limitandosi a un generico lamento sull'inadeguatezza del compenso liquidato. La decisione ribadisce che non basta produrre documenti in appello, ma è necessario argomentare puntualmente il loro rilievo ai fini della decisione.
Continua »
Revocatoria ordinaria: inefficace la cessione d’azienda
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società che aveva acquisito un ramo d'azienda da un'altra, poi fallita. La Corte ha confermato la decisione di merito che aveva accolto l'azione di revocatoria ordinaria promossa dalla curatela fallimentare, rendendo l'atto di cessione inefficace nei confronti dei creditori. Decisivi, per la Corte, i legami familiari tra le due società, sufficienti a provare la consapevolezza del danno arrecato ai creditori.
Continua »
Impugnazione incidentale tardiva: sempre ammissibile
Un avvocato, la cui richiesta di risarcimento danni per interruzione dell'attività professionale era stata respinta in appello per carenza di prove, ha presentato ricorso in Cassazione. Tra i vari motivi, contestava l'ammissibilità di un'impugnazione incidentale tardiva presentata dal condominio. La Suprema Corte ha rigettato tutti i motivi, confermando un principio consolidato: l'impugnazione incidentale tardiva è sempre ammissibile quando l'appello principale mette in discussione l'assetto di interessi definito dalla sentenza di primo grado, garantendo così la tutela completa delle parti.
Continua »
Participatio fraudis: la Cassazione e la prova
Una società creditrice ha intentato un'azione revocatoria per rendere inefficace una vendita immobiliare tra un debitore e un terzo. La Corte d'Appello aveva respinto la domanda, non ritenendo provata la 'participatio fraudis', ovvero la consapevolezza del danno da parte dell'acquirente. La Cassazione ha confermato la decisione, ribadendo che la valutazione delle prove presuntive spetta al giudice di merito e non può essere riesaminata in sede di legittimità se il ragionamento è logico. Il ricorso è stato quindi respinto.
Continua »
Compenso avvocato: quando spetta il massimo della tariffa?
Un avvocato ha richiesto il pagamento dei suoi onorari per una causa di licenziamento illegittimo. Il cliente ha contestato l'importo. La Corte d'Appello ha liquidato una somma basata sui parametri medi, non sui massimi. La Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, chiarendo che per la liquidazione del compenso avvocato, l'assenza di un preventivo non comporta una riduzione automatica dell'onorario e che l'applicazione dei massimi è riservata solo a casi di eccezionale complessità. I ricorsi di entrambe le parti sono stati respinti.
Continua »
Azione revocatoria: il trust e la prova del danno
La Corte di Cassazione ha esaminato un caso di azione revocatoria intentata da un creditore per annullare la vendita di un immobile tra coniugi e il successivo conferimento dello stesso in un trust. La Corte ha rigettato il ricorso dei coniugi, confermando la decisione dei giudici di merito. L'ordinanza chiarisce che spetta al debitore dimostrare di possedere un patrimonio residuo sufficiente a garantire il creditore. Inoltre, la consapevolezza del coniuge acquirente del pregiudizio arrecato al creditore può essere presunta sulla base del rapporto coniugale e di altre circostanze, rendendo inefficace l'atto di disposizione.
Continua »
Obbligazione in proprio: chi paga le bollette?
La Corte di Cassazione chiarisce che chi utilizza di fatto un'utenza intestata a una persona defunta è tenuto a pagarne i consumi. Si configura un'obbligazione in proprio, basata sul comportamento concludente dell'utilizzatore, a prescindere dalla sua qualità di erede. Il creditore può far valere questa responsabilità personale anche in corso di causa, modificando la richiesta iniziale basata sull'eredità.
Continua »
Incarichi superiori scuola: niente scatti anzianità
Un'assistente amministrativa che per anni ha svolto funzioni superiori di Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (DSGA) ha richiesto il riconoscimento dell'anzianità maturata nel ruolo superiore ai fini retributivi. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che per gli 'incarichi superiori scuola' la legge prevede un'indennità calcolata come differenza tra lo stipendio iniziale del DSGA e quello complessivo già percepito dall'assistente. Questo meccanismo, che non contempla la progressione di anzianità nel ruolo superiore, è stato ritenuto legittimo e non discriminatorio.
Continua »
Composizione collegiale: nullità decisione monocratica
La Corte di Cassazione ha annullato un'ordinanza del Tribunale di Nola relativa al pagamento di compensi professionali a un avvocato. Il motivo principale dell'annullamento risiede in un vizio di procedura: la decisione è stata presa da un giudice monocratico anziché da un collegio, come espressamente richiesto dalla legge per questa tipologia di controversie. La Suprema Corte ha ribadito che la violazione delle norme sulla composizione collegiale del giudice comporta la nullità del provvedimento, cassando la decisione e rinviando la causa allo stesso Tribunale per un nuovo esame da parte di un organo correttamente composto.
Continua »