LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Contratto PA: quando la forma scritta è essenziale

Un privato cittadino fornisce acqua a un Comune anche dopo la scadenza del contratto. Quando l’ente pubblico riduce unilateralmente il compenso, il cittadino fa causa per ottenere il prezzo originario. La Cassazione rigetta la richiesta: in assenza di un contratto PA valido e scritto (rapporto di fatto), l’unica azione possibile è quella per indebito arricchimento, non per l’adempimento di un accordo non più in vigore. La scelta dell’azione legale corretta si rivela decisiva.

Continua »
Giudicato esterno: effetti della sentenza USA in Italia

La Corte di Cassazione conferma che il giudicato esterno formatosi su una sentenza statunitense ha effetto preclusivo in Italia. Nel caso di specie, un’azione di risarcimento danni promossa da una grande azienda alimentare contro banche estere e loro funzionari è stata bloccata da una precedente decisione di un tribunale del New Jersey, che aveva già rigettato nel merito le medesime pretese. La Corte ha stabilito che l’effetto della sentenza straniera si estende anche ai soggetti non formalmente parti del primo giudizio (funzionari e società collegate) in virtù del principio di ‘privity’ previsto dalla legge straniera, rigettando la teoria della ‘doppia confinazione’.

Continua »
Responsabilità civile PA: obbligo di mezzi non di risultato

Una società agricola ha citato in giudizio un Comune per l’inadempimento di una convenzione relativa alla fornitura di energia per delle serre. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la responsabilità civile della PA non sussiste se l’obbligo assunto era di mezzi (attivarsi presso terzi) e non di risultato (garantire la fornitura). Il ricorso è stato inoltre dichiarato inammissibile per carenza di specificità dei motivi.

Continua »
Responsabilità cose in custodia: marciapiede e caduta

Una cittadina inciampa su un marciapiede dissestato e cita in giudizio il Comune. La Corte di Cassazione conferma il rigetto della domanda di risarcimento, attribuendo la colpa dell’incidente alla condotta della danneggiata. La sua familiarità con lo stato dei luoghi e la prevedibilità del pericolo hanno integrato il “caso fortuito”, interrompendo il nesso di causalità e sollevando l’ente dalla responsabilità per le cose in custodia.

Continua »
Perdita di chance: ricorso inammissibile in Cassazione

Una farmacista cita in giudizio un Comune per il risarcimento del danno da perdita di chance, derivante da una procedura di vendita di una farmacia viziata da errori amministrativi. La Corte d’Appello aveva respinto la domanda per mancanza di prove. La Corte di Cassazione, con la presente ordinanza, dichiara il ricorso della farmacista inammissibile. La decisione si fonda sulla violazione del principio di specificità dei motivi di ricorso: la ricorrente non ha adeguatamente criticato la ratio decidendi della sentenza d’appello e ha tentato di ottenere un riesame del merito dei fatti, non consentito in sede di legittimità. La Corte sottolinea che per contestare la valutazione delle prove è necessario indicare vizi precisi e non una generica doglianza.

Continua »
Prescrizione medici specializzandi: la Cassazione conferma

Un gruppo di medici che si sono specializzati tra il 1984 e il 1995 ha citato in giudizio lo Stato per la mancata remunerazione, come invece previsto dalle direttive UE. La Corte di Cassazione ha confermato le decisioni dei tribunali di merito, stabilendo che il loro diritto al risarcimento era estinto per prescrizione. La Corte ha ribadito che il termine decennale per la prescrizione dei medici specializzandi è iniziato il 27 ottobre 1999, data in cui una legge specifica ha reso l’inadempimento dello Stato definitivo e azionabile in giudizio. L’incertezza giuridica sulla strategia processuale da adottare non interrompe il decorso della prescrizione.

Continua »
Impugnazione tardiva: l'errore che costa il ricorso

Un ex detenuto ha chiesto un risarcimento per condizioni di detenzione inumane. Dopo il rigetto della sua richiesta, ha presentato un tipo di appello errato. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il successivo ricorso corretto, considerandolo una impugnazione tardiva, poiché il termine per impugnare era già scaduto dal momento della notifica del primo appello errato.

Continua »
Sospensione del processo: no se cause sono nello stesso ufficio

Una società appaltatrice si opponeva alla sospensione di un giudizio per il pagamento di canoni, disposta da un tribunale in attesa della definizione di un’altra causa tra le stesse parti e pendente presso il medesimo ufficio. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sospensione del processo. Ha chiarito che, quando due cause connesse pendono dinanzi allo stesso ufficio giudiziario, la soluzione non è la sospensione, ma la riunione o il coordinamento dei procedimenti per garantire efficienza e coerenza decisionale.

Continua »
Contributi INPS socio: esclusi gli utili da Srl

La Corte di Cassazione ha stabilito che i contributi INPS di un socio lavoratore non devono essere calcolati sugli utili percepiti da una società di capitali (S.r.l.) nella quale egli detiene una partecipazione senza svolgere attività lavorativa. La sentenza chiarisce che la base imponibile per i contributi INPS del socio deve includere solo i redditi d’impresa, escludendo i redditi di capitale come i dividendi da partecipazioni passive, in linea con la distinzione operata dalla normativa fiscale.

Continua »
Contributi previdenziali socio: esclusi utili da Srl

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7267/2025, ha stabilito che i redditi derivanti dalla mera partecipazione a una società di capitali (S.r.l.), senza prestazione di attività lavorativa, non rientrano nella base imponibile per il calcolo dei contributi previdenziali socio per la gestione commercianti. Il caso riguardava un agente di commercio a cui l’INPS richiedeva contributi sugli utili percepiti come socio di una S.r.l. La Corte ha chiarito che tali utili sono ‘redditi di capitale’ e non ‘redditi d’impresa’, e quindi sono esclusi dal calcolo contributivo, confermando un orientamento giurisprudenziale consolidato.

Continua »
Contributi INPS: no su utili da S.r.l. senza lavoro

La Corte di Cassazione ha stabilito che i Contributi INPS per la gestione commercianti non sono dovuti sugli utili derivanti dalla mera partecipazione in una S.r.l., se il socio non vi svolge attività lavorativa. L’ordinanza chiarisce che tali proventi sono classificati come ‘redditi di capitale’ e non ‘redditi d’impresa’, e pertanto sono esclusi dalla base imponibile contributiva. La decisione conferma un orientamento giurisprudenziale consolidato, respingendo il ricorso dell’Istituto Previdenziale.

Continua »
Contributo di solidarietà: illegittimo se non è legge

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato inammissibile il ricorso di una cassa di previdenza professionale contro la sentenza che aveva giudicato illegittimo il contributo di solidarietà imposto sulla pensione di un iscritto. La Corte ha ribadito il suo consolidato orientamento secondo cui le casse private non possono, tramite i propri regolamenti, imporre prelievi su trattamenti pensionistici già definiti, poiché tale potere spetta esclusivamente al legislatore statale. È stata inoltre confermata la prescrizione decennale per le azioni di restituzione.

Continua »
Contributo di solidarietà: illegittimo se non per legge

Un pensionato ha contestato la legittimità del contributo di solidarietà trattenuto dalla sua cassa di previdenza privata. La Corte di Cassazione ha confermato le decisioni dei gradi precedenti, dichiarando il prelievo illegittimo. Secondo la Corte, una simile imposizione patrimoniale può essere stabilita solo da una legge dello Stato, non da regolamenti autonomi della cassa. È stato inoltre confermato il termine di prescrizione di dieci anni per la restituzione delle somme.

Continua »
Contributo di solidarietà: Cassazione lo boccia

Un professionista ha contestato la legittimità di un contributo di solidarietà trattenuto sulla sua pensione dalla cassa previdenziale di categoria. La Corte di Cassazione ha confermato le decisioni dei tribunali di merito, dichiarando la trattenuta illegittima poiché costituisce una prestazione patrimoniale che solo lo Stato può imporre per legge. Il ricorso della cassa è stato dichiarato inammissibile, consolidando il diritto del pensionato al rimborso integrale entro il termine di prescrizione di dieci anni.

Continua »
Base imponibile contributiva: esclusi i redditi srl

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7272/2025, ha stabilito un principio fondamentale per i lavoratori autonomi. La base imponibile contributiva non comprende gli utili derivanti dalla mera partecipazione a una società di capitali (srl) in cui non si svolge attività lavorativa. Questi redditi, qualificati come ‘redditi di capitale’ e non ‘redditi di impresa’, sono quindi esclusi dal calcolo dei contributi previdenziali dovuti alla gestione commercianti. La decisione conferma l’orientamento consolidato, distinguendo nettamente la posizione del socio lavoratore da quella del socio mero investitore.

Continua »
Contributo di solidarietà: Cassazione lo boccia

Un professionista ha contestato il contributo di solidarietà applicato alla sua pensione da una Cassa di previdenza privata. La Corte di Cassazione, confermando le decisioni dei gradi precedenti, ha dichiarato il prelievo illegittimo. La motivazione risiede nel fatto che tale contributo costituisce una prestazione patrimoniale che, secondo la Costituzione, può essere imposta solo da una legge dello Stato e non da regolamenti interni di un ente privato. L’appello della Cassa è stato quindi dichiarato inammissibile.

Continua »
Errore revocatorio: quando non è ammissibile

Una società di grande distribuzione ha impugnato per revocazione una sentenza della Cassazione, sostenendo un errore revocatorio su vizi procedurali. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, chiarendo la distinzione tra errore di fatto (revocatorio) ed errore di giudizio. La controversia originaria riguardava l’assoggettabilità alla tassa sui rifiuti di un’area scoperta adibita a parcheggio di un centro commerciale, confermata come tassabile.

Continua »
Contributi previdenziali: esclusi i redditi da srl

Un lavoratore autonomo si opponeva alla richiesta dell’ente previdenziale di calcolare i contributi anche sugli utili derivanti dalla sua partecipazione in una società di capitali. La Corte di Cassazione ha confermato che i contributi previdenziali si basano solo sui redditi d’impresa, escludendo i redditi da capitale come i dividendi da una srl in cui non si svolge attività lavorativa, consolidando un importante principio sulla distinzione delle basi imponibili.

Continua »
Estinzione del giudizio: la rinuncia al ricorso

Una lunga controversia in materia di distanze tra costruzioni, giunta fino alla Corte di Cassazione, si conclude con una declaratoria di estinzione del giudizio. A seguito della rinuncia al ricorso da parte degli appellanti, formalmente accettata dalla controparte, la Corte ha dichiarato la fine del procedimento, rendendo definitiva la sentenza d’appello senza una pronuncia nel merito.

Continua »
Rinuncia al ricorso: estinzione e spese legali

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione di un procedimento relativo a distanze tra costruzioni a seguito della rinuncia al ricorso da parte degli appellanti. La decisione chiarisce come vengono ripartite le spese legali quando la rinuncia è accettata solo da alcuni dei contro-ricorrenti, condannando i rinuncianti a pagare le spese solo a chi non ha aderito.

Continua »