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Giurisprudenza Civile

Revisione tabelle millesimali e oneri

La sentenza chiarisce i principi giuridici relativi all’approvazione delle tabelle millesimali e alla ripartizione delle spese in condominio, in particolare a seguito di modifiche edilizie. Viene inoltre affrontato il tema del rimborso di spese sostenute dal condomino e riconosciute in una precedente delibera.

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Contabilizzazione delle voci di bilancio, cessione di quote societarie

La sentenza conferma la responsabilità dell’appellante per la mancata corretta contabilizzazione delle voci di bilancio al momento della cessione di quote societarie, rigettando le contestazioni sull’effettiva conoscenza della problematica da parte dell’acquirente.

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Inammissibilità dell'impugnazione del lodo

La sentenza chiarisce la distinzione tra ordine pubblico interno e internazionale nell’impugnazione del lodo arbitrale. L’applicazione dell’art. 2944 c.c. da parte del collegio arbitrale non è contraria all’ordine pubblico, in quanto la disciplina della prescrizione rientra nell’ordine pubblico interno. Le parti possono sottoporre il loro rapporto alla legge straniera anche sulla prescrizione. L’inammissibilità del motivo di impugnazione comporta l’inattaccabilità della pronuncia arbitrale.

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Liquidazione coatta amministrativa, interruzione del processo

La sentenza chiarisce che l’apertura della liquidazione coatta amministrativa di una banca costituisce causa di interruzione del processo e che il termine per la riassunzione decorre dalla data in cui le parti ne hanno avuto conoscenza legale. Inoltre, si afferma il principio secondo cui la violazione degli obblighi informativi da parte dell’intermediario finanziario non determina la nullità del contratto, ma può dar luogo a responsabilità precontrattuale o contrattuale.

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Difetto di legittimazione passiva in materia sanitaria

La sentenza chiarisce il principio in base al quale l’individuazione del soggetto legittimato passivo per il pagamento di prestazioni sanitarie rese da strutture private accreditate, debba essere ricercata nella normativa regionale. Inoltre si ribadisce l’infondatezza della domanda di pagamento per prestazioni extrabudget.

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Risoluzione del contratto di affitto di ramo d'azienda

La sentenza ribadisce i principi di diritto in materia di risoluzione del contratto per inadempimento, effetti della clausola risolutiva espressa, onere della prova, simulazione del contratto, distinzione tra affitto di azienda e locazione di immobile ad uso commerciale.

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Nullità del lodo arbitrale per vizio della clausola compromissoria

La sentenza afferma il principio di diritto secondo cui una clausola compromissoria che non specifica il numero degli arbitri o il metodo per la loro nomina è nulla. Tale nullità genetica ed insanabile, comporta la nullità del lodo, rendendo impossibile una fase rescissoria. La sentenza richiama la giurisprudenza secondo cui, in caso di inesistenza del lodo per mancanza dei requisiti della clausola compromissoria, non si può passare alla fase rescissoria. Inoltre, ribadisce il principio per cui la riforma, anche parziale, della sentenza di primo grado, ha effetto sulle parti dipendenti dalla parte riformata, determinando la necessità per il giudice d’appello di rinnovare il regolamento delle spese.

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Fusione per incorporazione, difetto di legittimazione

La fusione societaria per incorporazione determina l’estinzione della società incorporata ed il subentro totale della società incorporante nei rapporti pregressi. L’appello è inammissibile se chi agisce non dimostra di essere subentrato nei rapporti della società incorporata.

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Revoca concessione di vendita e risarcimento danni

La sentenza definisce la legittimità della revoca di una concessione di vendita in presenza di giusta causa, analizzando la condotta delle parti e la validità del recesso. Approfondisce inoltre i temi della concorrenza sleale e del risarcimento danni da lucro cessante.

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Controlli tecnologici posti in essere dal datore di lavoro

In tema di cd. sistemi difensivi, sono consentiti i controlli anche tecnologici posti in essere dal datore di lavoro finalizzati alla tutela di beni estranei al rapporto di lavoro o ad evitare comportamenti illeciti, in presenza di un fondato sospetto circa la commissione di un illecito, sempre che il controllo riguardi dati acquisiti successivamente all’insorgere del sospetto.

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Risoluzione del contratto di locazione per inadempimento

La sentenza ribadisce il principio giuridico secondo cui il contratto di locazione può essere risolto per inadempimento del conduttore nel caso di reiterati ritardi nel pagamento dei canoni, anche se di lieve entità, qualora tali ritardi risultino contrari a buona fede e alterino l’equilibrio contrattuale. La sussistenza di un termine essenziale per il pagamento del canone deve essere valutata alla luce del caso specifico e dell’intenzione delle parti.

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Distanze legali e nuova costruzione

La sentenza chiarisce la differenza tra ristrutturazione edilizia e nuova costruzione, ribadendo che in caso di aumento di volumetria si applica la normativa sulle distanze legali. Inoltre, si evidenzia come l’onere della prova del titolo costitutivo della servitù spetti a chi ne beneficia.

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Risoluzione contratto di appalto per grave inadempimento

La sentenza affronta la risoluzione del contratto di appalto per grave inadempimento dell’appaltatore. Vengono analizzati i presupposti per la risoluzione per inadempimento ex art. 1453 c.c. rispetto all’applicabilità dell’art. 1668 c.c., affermando che la prima trova applicazione anche in caso di esecuzione parziale dell’opera. Viene inoltre esclusa la possibilità per l’appaltatore di ottenere il pagamento del corrispettivo per le opere già eseguite, non essendo applicabile l’art. 1458 c.c. in caso di mancato raggiungimento anche parziale dell’interesse creditorio. Infine si esclude la possibilità di applicare l’azione generale di arricchimento, data la sua natura sussidiaria.

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Recesso anticipato dal contratto di locazione

La sentenza chiarisce i principi giuridici del recesso anticipato dal contratto di locazione per gravi motivi, affermando che la scelta imprenditoriale non costituisce grave motivo e che le valutazioni vanno fatte ex-ante.

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Contratto di mutuo e indeterminatezza interessi

La sentenza conferma il principio per cui un contratto di mutuo non è affetto da indeterminatezza se, nonostante la variabilità del tasso corrispettivo, il piano di ammortamento allegato consenta di calcolare l’importo delle rate. Viene altresì ribadito il principio di soccombenza per le spese processuali.

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Riconoscimento dello status di rifugiato per persecuzione religiosa

La sentenza analizza il diritto alla libertà religiosa e il divieto di persecuzione per motivi religiosi, anche alla luce della Convenzione di Ginevra del 1951. Viene ribadito il principio per cui il timore di persecuzione va valutato sia in base alla legislazione del Paese d’origine, sia in relazione alla sua concreta applicazione.

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Responsabilità del mediatore immobiliare

La sentenza chiarisce la responsabilità del mediatore immobiliare per mancata verifica della commerciabilità del bene, stabilendo che l’accoglimento dell’appello incidentale dell’assicuratore giova anche al mediatore senza necessità di impugnazione incidentale.

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Responsabilità amministratore di società

La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado che rigettava le domande proposte contro l’amministratore di una società. In particolare, è stata ritenuta l’insussistenza di responsabilità in relazione ad una serie di operazioni societarie contestate, tra cui la transazione con un’appaltatrice, il recesso da un contratto di progettazione, l’affidamento di opere di urbanizzazione e il completamento del complesso immobiliare. La Corte ha inoltre ritenuto infondate le doglianze relative all’inerzia giudiziaria e alla mancata impugnazione di una sentenza.

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Determinazione del valore della causa dell'azione revocatoria

Il valore della causa in un’azione revocatoria si determina in base al credito per cui si agisce e non al valore del bene oggetto di revocazione. Le spese legali si liquidano secondo i parametri del D.M. n. 55/2014.

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Opposizione a precetto per assegno bancario

Nel caso di opposizione a precetto basato su assegno bancario, il disconoscimento dell’autenticità del titolo da parte del presunto debitore esonera il creditore dall’onere di provare il rapporto sottostante. La querela di falso è necessaria solo in caso di riempimento “absque pactis” dell’assegno.

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