Una lavoratrice, dipendente di una cooperativa sociale ma operante presso un’azienda sanitaria locale (ASL), ha contestato la legittimità del contratto di appalto tra i due enti, sostenendo si trattasse di un appalto illecito che mascherava una somministrazione di manodopera. Dopo una vittoria in primo grado, la Corte d’Appello ha ribaltato la decisione, ritenendo l’appalto legittimo. La lavoratrice ha quindi presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte, con ordinanza interlocutoria, ha rilevato la connessione del caso con altri procedimenti simili e ha disposto il rinvio alla IV Sezione per una trattazione congiunta, al fine di garantire una decisione uniforme sulla questione.
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