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Pagamento DURC: quando il ritardo della PA è lecito

Una sentenza del Tribunale di Roma chiarisce che il ritardo di una Pubblica Amministrazione nel saldare le fatture di un fornitore è legittimo se causato dalla necessità di verificare la regolarità del DURC. Nel caso esaminato, un ente pubblico aveva sospeso i pagamenti a una società appaltatrice a causa del suo DURC scaduto. Nonostante la società avesse ottenuto un decreto ingiuntivo, l’ente ha saldato il dovuto non appena il DURC è stato regolarizzato. Il Tribunale ha revocato il decreto ingiuntivo, stabilendo che il comportamento dell’ente era corretto e che nessun interesse per il ritardo nel pagamento DURC era dovuto, compensando le spese legali.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Pagamento DURC: Il Ritardo della PA è Giustificato? Analisi di una Sentenza

Il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione è spesso caratterizzato da complessità burocratiche, specialmente per quanto riguarda i pagamenti. Una delle questioni più dibattute è il ritardo nel saldo delle fatture. Una recente sentenza del Tribunale di Roma offre un chiarimento fondamentale sul tema, stabilendo che un ritardo è giustificato se legato alla verifica della regolarità contributiva dell’azienda. L’analisi di questo caso è cruciale per comprendere gli obblighi legati al Pagamento DURC e le tutele per entrambe le parti.

I Fatti del Caso: Un Appalto e Fatture Sospese

La vicenda trae origine da un contratto d’appalto tra un ente pubblico e una società privata per la realizzazione di alcuni lavori. La società, dopo aver eseguito le opere, emetteva regolarmente le fatture, ma l’ente pubblico ne sospendeva il pagamento. Il motivo? Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) della società appaltatrice risultava scaduto.

Di fronte al mancato incasso, l’azienda otteneva un decreto ingiuntivo per un importo significativo. Solo successivamente, una volta che il nuovo DURC tornava disponibile e verificabile sul portale INAIL, l’ente pubblico provvedeva a saldare le fatture in sospeso. A questo punto, l’ente si opponeva al decreto ingiuntivo, sostenendo di aver agito correttamente e che il pagamento era avvenuto non appena la legge lo consentiva.

La Decisione del Tribunale e il Pagamento DURC

Il Giudice ha accolto l’opposizione dell’ente pubblico, revocando il decreto ingiuntivo. La decisione si fonda su un principio cardine: la Pubblica Amministrazione non solo ha il diritto, ma anche il dovere di verificare la regolarità contributiva dei suoi fornitori prima di procedere con qualsiasi pagamento. Il Pagamento DURC è quindi subordinato a questa verifica preliminare obbligatoria.

Il Tribunale ha dichiarato “cessata la materia del contendere”, poiché il debito principale era stato estinto. Tuttavia, la questione centrale non era se pagare, ma quando. Il giudice ha stabilito che il ritardo non era imputabile a una negligenza dell’ente, bensì a una condizione ostativa rappresentata proprio dall’irregolarità del DURC della società creditrice.

Le Motivazioni: L’Obbligo di Verifica del DURC Prevale

Le motivazioni della sentenza sono illuminanti. Il giudice ha evidenziato che la normativa vigente (in particolare il Codice dei Contratti Pubblici) impone alle stazioni appaltanti di effettuare i pagamenti solo previa verifica della regolarità contributiva. La sospensione dei pagamenti, pertanto, non è una scelta discrezionale ma un atto dovuto.

Nel caso specifico, è stato dimostrato che l’ente pubblico ha saldato le fatture lo stesso giorno in cui il DURC è tornato regolare e controllabile. Di conseguenza, non si può configurare un ritardo colpevole. Il pagamento è avvenuto prima della scadenza contrattuale delle fatture (7 luglio) e non appena l’impedimento legale (DURC irregolare) è stato rimosso (26 giugno). Per questo motivo, il Tribunale ha ritenuto non dovuti gli interessi moratori richiesti dalla società, in quanto il comportamento dell’ente non era censurabile. Inoltre, proprio in virtù della correttezza dell’operato dell’ente, il giudice ha disposto la compensazione integrale delle spese legali, ritenendo che entrambe le parti avessero validi motivi per le loro azioni.

Conclusioni: Implicazioni per Aziende e Pubbliche Amministrazioni

Questa sentenza ribadisce un concetto fondamentale per chiunque lavori con il settore pubblico: la regolarità contributiva è un prerequisito non negoziabile per ottenere i pagamenti. Le aziende devono monitorare costantemente la validità del proprio DURC per evitare sospensioni che, come dimostra questo caso, sono considerate pienamente legittime. Per la Pubblica Amministrazione, la decisione conferma che l’obbligo di verifica è una tutela contro pagamenti a soggetti non in regola e che un’attenta applicazione della legge la protegge da richieste di interessi per ritardi non imputabili alla propria volontà.

Una Pubblica Amministrazione può ritardare un pagamento se il DURC di un’azienda è scaduto?
Sì, la sentenza conferma che una P.A. ha l’obbligo legale di verificare la regolarità del DURC prima di effettuare un pagamento. La sospensione del pagamento in attesa di un DURC valido è un atto dovuto e non costituisce un ritardo colpevole.

Se la P.A. paga le fatture dopo aver ricevuto un decreto ingiuntivo, deve comunque pagare le spese legali e gli interessi?
In questo caso no. Poiché il ritardo nel pagamento era giustificato dall’irregolarità del DURC del creditore, il Tribunale ha stabilito che non erano dovuti interessi moratori. Inoltre, ha compensato le spese legali, il che significa che ogni parte ha sostenuto i propri costi legali.

Cosa significa “cessata la materia del contendere” in questo contesto?
Significa che la ragione principale della causa, ovvero il mancato pagamento delle fatture, è stata risolta durante il processo perché l’ente pubblico ha provveduto al saldo. Di conseguenza, il giudice ha dichiarato conclusa la controversia sul debito principale, revocando il decreto ingiuntivo e decidendo solo sulla questione delle spese e degli interessi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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