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Pagamento del fideiussore: quando è legittimo?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6536/2024, ha stabilito che il pagamento del fideiussore a favore del creditore è legittimo e dà diritto al rimborso, anche se il pagamento viene effettuato a una società succeduta al creditore originario. L’elemento cruciale è l’effettiva estinzione del debito principale. Il debitore che si oppone al rimborso deve dimostrare quali eccezioni concrete avrebbe potuto sollevare contro il creditore.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Pagamento del Fideiussore: Il Diritto al Rimborso Prevale sulla Forma

L’ordinanza n. 6536 del 12 marzo 2024 della Corte di Cassazione affronta un’interessante questione sul pagamento del fideiussore e il suo conseguente diritto al rimborso. La Suprema Corte chiarisce che la sostanza dell’operazione, ovvero l’estinzione del debito principale, prevale sugli aspetti formali, come l’identità del soggetto che materialmente riceve il pagamento, specialmente in casi di successione aziendale. Questa pronuncia offre importanti spunti sulla tutela del garante e sugli oneri probatori del debitore garantito.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un decreto ingiuntivo emesso a favore di un ente cooperativo (il fideiussore) contro un proprio associato, titolare di una rivendita di generi di monopolio (il debitore). L’ente aveva prestato una garanzia fideiussoria per il pagamento differito delle forniture di tabacchi.

Nel 2001, una partita di merce destinata alla rivendita del debitore veniva rapinata durante il trasporto. L’ente fornitore originario, a seguito di una successione aziendale, venne sostituito da una nuova società. L’ente cooperativo, in qualità di garante, pagò alla società subentrante il valore della merce rubata e, successivamente, chiese il rimborso al proprio associato.

Il debitore si oppose al pagamento, sostenendo che il garante non avrebbe dovuto pagare la nuova società, in quanto, al momento del furto, il rapporto contrattuale esisteva con l’ente originario. A suo dire, mancava la giustificazione causale del pagamento. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello rigettarono le sue difese, confermando il diritto del garante al rimborso.

L’Analisi della Corte: il Pagamento del Fideiussore e l’Estinzione del Debito

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del debitore, basando la sua decisione su un principio fondamentale: la funzione del pagamento del fideiussore è quella di estinguere l’obbligazione del debitore principale. Ciò che conta è il risultato sostanziale, non a chi formalmente viene effettuato il versamento, purché quest’ultimo sia il legittimo titolare del credito.

L’Irrilevanza della Successione Societaria

Il ricorrente aveva incentrato le sue difese sulla presunta illegittimità del pagamento effettuato alla società succeduta all’originario fornitore. La Cassazione ha ritenuto questo argomento irrilevante. Indipendentemente da quando la nuova società fosse formalmente subentrata, il pagamento effettuato dal garante aveva avuto come effetto l’estinzione del debito che il rivenditore aveva nei confronti del fornitore dei monopoli.

La Corte ha sottolineato che il debitore non aveva mai contestato l’esistenza o l’ammontare del suo debito. Di conseguenza, il pagamento del garante aveva liberato il debitore dalla sua obbligazione originaria. Pertanto, l’azione di rimborso del garante era pienamente legittima, trovando fondamento nell’azione di surroga prevista dall’art. 1203 c.c.

Onere della Prova e le Eccezioni non Sollevate

Un altro punto cruciale della decisione riguarda l’applicazione dell’art. 1952 c.c. Questa norma stabilisce che il fideiussore che ha pagato senza darne avviso al debitore principale non può agire in regresso se il debitore, a sua volta, ha pagato il debito. Inoltre, il debitore può opporre al fideiussore le eccezioni che avrebbe potuto opporre al creditore principale.

La Corte ha ribadito che spetta al debitore l’onere di dimostrare in modo specifico quali eccezioni (ad esempio, la prescrizione del credito) avrebbe potuto far valere nei confronti del creditore e che l’inerzia del fideiussore gli ha impedito di sollevare. Nel caso di specie, il ricorrente non ha fornito alcuna prova in tal senso, limitandosi a contestare la legittimazione del soggetto ricevente il pagamento, senza mai mettere in discussione il debito in sé.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione della Corte si fonda sul principio della prevalenza della sostanza sulla forma. Il nucleo della controversia non era se il garante avesse pagato la persona “giusta”, ma se il suo pagamento avesse effettivamente estinto il debito del garantito. Poiché il debitore non ha mai negato di dover quella somma per la fornitura di merce, il pagamento del fideiussore ha raggiunto il suo scopo, liberando il debitore. Di conseguenza, sorge automaticamente il diritto del garante di essere rimborsato. Il fatto che il pagamento sia andato a una società che era legalmente succeduta nei diritti del creditore originario è un dettaglio formale che non intacca la validità sostanziale dell’operazione. La Corte ha inoltre chiarito che il debitore, per paralizzare la richiesta di rimborso, avrebbe dovuto dimostrare l’esistenza di difese concrete che avrebbe potuto opporre al creditore, onere che non ha assolto.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un importante principio in materia di garanzie fideiussorie. Il garante che adempie alla propria obbligazione estinguendo il debito principale ha diritto al rimborso, e le contestazioni del debitore devono vertere sulla sostanza del debito originario, non su questioni meramente formali relative alla successione nel credito. Per il debitore, ciò significa che non può sottrarsi al rimborso semplicemente criticando le modalità con cui il garante ha pagato, ma deve dimostrare di avere valide ragioni per non pagare il debito originario, ragioni che il comportamento del garante gli ha impedito di far valere.

Un fideiussore può chiedere il rimborso al debitore se ha pagato a un’azienda diversa dal creditore originario?
Sì, secondo la Corte, il fideiussore può chiedere il rimborso a condizione che il soggetto che ha ricevuto il pagamento sia il legittimo successore del creditore originario e che il pagamento abbia effettivamente estinto il debito del debitore principale.

Cosa deve dimostrare il debitore per evitare di rimborsare il fideiussore che ha pagato senza avvisarlo?
Il debitore deve dimostrare in modo specifico l’esistenza e la fondatezza delle eccezioni (cioè, delle difese legali, come la prescrizione) che avrebbe potuto opporre al creditore originario per non pagare il debito, e che l’inerzia del fideiussore gli ha impedito di farle valere tempestivamente.

La contestazione del debitore sulla legittimità del soggetto che ha ricevuto il pagamento è sufficiente per bloccare la richiesta di rimborso del fideiussore?
No, non è sufficiente. La Corte ha stabilito che l’elemento decisivo è l’effettiva estinzione dell’obbligazione del debitore. Se il debito era dovuto e il pagamento del fideiussore lo ha cancellato, le questioni formali su chi ha ricevuto i fondi (purché fosse il titolare del credito) sono irrilevanti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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