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Ordinanza cautelare: attuazione e spese legali

In un caso di richiesta di attuazione di un’ordinanza cautelare del 2017 per opere di manutenzione, il Tribunale di Napoli ha dichiarato la cessata materia del contendere. Una perizia tecnica (CTU) ha confermato che i lavori, sebbene in parte eseguiti solo dopo la nuova istanza, erano stati completati. La Corte ha stabilito che le spese legali non potevano essere liquidate in questa fase, ponendo però i costi della CTU a carico della parte ricorrente che aveva avviato il procedimento di attuazione.

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Ordinanza Cautelare: Quando si Considera Attuata e Chi Paga le Spese?

Il procedimento di attuazione di un’ordinanza cautelare rappresenta uno strumento fondamentale per garantire l’effettività della tutela giurisdizionale. Tuttavia, sorgono spesso questioni complesse quando l’adempimento avviene in ritardo o in modo parziale. Una recente ordinanza del Tribunale di Napoli chiarisce aspetti cruciali relativi al momento in cui l’ordine del giudice può considerarsi eseguito e alla conseguente ripartizione delle spese legali, delineando i confini di questo specifico procedimento.

I Fatti di Causa: La Richiesta di Attuazione

La vicenda trae origine da un’ordinanza cautelare emessa nel 2017, con cui il Tribunale aveva imposto a una parte di eseguire specifici lavori di manutenzione e consolidamento su un muro di contenimento e su un sistema di smaltimento delle acque meteoriche, come descritto in una consulenza tecnica d’ufficio (CTU). A distanza di anni, nel 2024, la parte beneficiaria del provvedimento, lamentando la mancata esecuzione delle opere, ha adito nuovamente il Tribunale con un ricorso per l’attuazione dell’ordine, ai sensi dell’art. 669 duodecies c.p.c. La controparte si è difesa sostenendo di aver già adempiuto a quanto prescritto.

L’Intervento del CTU e la Verifica dei Lavori

Per dirimere la questione, il Giudice ha nominato un nuovo CTU con il compito di accertare lo stato dei luoghi e verificare se i lavori indicati nell’ordinanza del 2017 fossero stati effettivamente realizzati. L’esperto, a seguito di un sopralluogo, ha confermato l’avvenuta esecuzione di tutte le opere prescritte. In particolare, il muro di contenimento era stato consolidato, le vecchie tubazioni in eternit sostituite con nuove in PVC e l’area antistante un monumento funebre era stata ripavimentata. Il consulente ha tuttavia evidenziato una circostanza rilevante: alcuni interventi, come la ripavimentazione, erano stati eseguiti solo pochi giorni prima del suo sopralluogo, e quindi dopo la notifica del ricorso per l’attuazione.

La Decisione del Tribunale sull’Ordinanza Cautelare

Sulla base delle risultanze della CTU, il Tribunale ha dichiarato la “cessata materia del contendere”. Poiché l’obiettivo del procedimento di attuazione – ovvero l’esecuzione delle opere – era stato raggiunto, la controversia non aveva più ragione di esistere. Il Giudice ha inoltre respinto una richiesta ulteriore del ricorrente, relativa alla rimozione periodica di erbacce, specificando che il procedimento ex art. 669 duodecies c.p.c. serve unicamente a dare esecuzione a un provvedimento già emesso, non a crearne di nuovi. Accogliere tale richiesta avrebbe significato snaturare la funzione tipica di questo strumento processuale.

Le Motivazioni

Il Tribunale ha fondato la sua decisione su principi consolidati. In primo luogo, ha ribadito che lo scopo del procedimento di attuazione è garantire l’adempimento di un comando specifico e preesistente. Una volta che tale adempimento si è verificato, il titolo cautelare ha esaurito la sua funzione. Richiamando un precedente della Corte di Cassazione (n. 8221/1996), il giudice ha sottolineato che il titolo esecutivo non può essere utilizzato per sanzionare comportamenti nuovi, anche se della stessa specie di quelli precedenti. Pertanto, l’avvenuta esecuzione dei lavori, sebbene tardiva, ha determinato il venir meno dell’oggetto della contesa.
Per quanto riguarda le spese di lite, il Tribunale ha chiarito che i provvedimenti emessi in questa fase hanno natura strumentale e non acquisiscono efficacia di cosa giudicata. Di conseguenza, le spese del procedimento di attuazione non possono essere liquidate secondo le norme sull’esecuzione forzata (artt. 611 e 614 c.p.c.), ma devono essere oggetto di un diverso e autonomo giudizio. Tuttavia, ha posto le spese della CTU, liquidate con decreto separato, a carico della parte ricorrente.

Le Conclusioni

La decisione offre importanti spunti pratici. Anzitutto, conferma che un’ordinanza cautelare si considera pienamente attuata nel momento in cui le opere prescritte vengono completate, determinando la cessazione della materia del contendere anche se l’adempimento è avvenuto solo a seguito dell’avvio del procedimento di attuazione. In secondo luogo, il provvedimento traccia un confine netto: non è possibile, in sede di attuazione, ampliare il contenuto dell’ordine originario con nuove richieste. Infine, la questione delle spese legali rimane complessa: mentre i costi del CTU possono essere posti a carico di una delle parti, le spese legali generali del procedimento di attuazione richiedono un giudizio separato per la loro liquidazione, un aspetto che le parti devono considerare attentamente prima di avviare tale azione.

Un’ordinanza cautelare può considerarsi attuata se i lavori vengono eseguiti solo dopo l’avvio del procedimento di attuazione?
Sì, secondo l’ordinanza in esame, il provvedimento cautelare ha avuto piena attuazione, portando alla dichiarazione di cessata materia del contendere, anche se è stato accertato che alcune opere sono state realizzate solo dopo la notifica del ricorso per l’attuazione.

È possibile chiedere al giudice di ordinare nuove opere durante il procedimento di attuazione di una precedente ordinanza cautelare?
No, il Tribunale ha chiarito che il procedimento di attuazione ex art. 669 duodecies c.p.c. ha il solo scopo di dare esecuzione all’ordine già emesso. Ordinare nuove opere, come la rimozione periodica di erbacce, snaturerebbe la funzione del procedimento, trasformandolo in un nuovo provvedimento cautelare, cosa non consentita in questa sede.

Chi paga le spese legali e quelle del Consulente Tecnico (CTU) quando viene dichiarata la cessata materia del contendere in un procedimento di attuazione?
Il Tribunale ha stabilito che le spese legali generali di questa fase non possono essere liquidate nel procedimento stesso ma devono costituire oggetto di un diverso giudizio. Ha invece posto le spese della Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) direttamente a carico della parte ricorrente che aveva avviato il procedimento di attuazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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