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Ordinanza 186 quater: come impugnare la decisione

Un professionista ottiene un pagamento parziale tramite ordinanza 186 quater e il giudizio si estingue. La Corte d’Appello nega l’impugnazione per carenza d’interesse. La Cassazione ribalta la decisione, affermando che l’accoglimento parziale equivale a un rigetto per la parte restante, legittimando l’appello.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Ordinanza 186 Quater: Vittoria Parziale? La Cassazione Apre all’Appello

Quando un giudice emette un’ordinanza 186 quater che riconosce solo una parte del credito richiesto, la parte che ha ottenuto il pagamento può considerarsi ‘totalmente vittoriosa’ e, quindi, priva di interesse a impugnare la decisione? A questa domanda cruciale ha risposto la Corte di Cassazione con una recente ordinanza, chiarendo i confini dell’impugnabilità di questo particolare provvedimento e l’importanza dell’interesse ad agire.

I fatti del caso

La vicenda ha origine dalla richiesta di un professionista, un architetto, che otteneva un decreto ingiuntivo per oltre 1,2 milioni di euro nei confronti di un’Azienda Ospedaliera a titolo di compensi per un incarico professionale. L’ente sanitario si opponeva al decreto, instaurando un giudizio ordinario.

Nel corso del processo, il Tribunale, su istanza del professionista, emetteva un’ordinanza ai sensi dell’art. 186 quater c.p.c., con cui condannava l’Azienda Ospedaliera al pagamento di una somma inferiore, circa 467.000 euro, revocando il decreto ingiuntivo iniziale. Successivamente, poiché nessuna delle parti chiedeva la prosecuzione del giudizio, il Tribunale dichiarava estinto il processo.

La decisione della Corte d’Appello e l’impugnazione

Ritenendosi insoddisfatto, il professionista impugnava l’ordinanza, chiedendo il riconoscimento dell’intero importo originariamente richiesto. Sorprendentemente, la Corte di Appello dichiarava l’appello inammissibile. Secondo i giudici di secondo grado, il professionista era risultato ‘totalmente vittorioso’ rispetto alla sua istanza di condanna anticipata e, di conseguenza, non aveva un interesse concreto a impugnare una decisione a lui favorevole. Contro questa pronuncia, l’architetto proponeva ricorso in Cassazione.

Le motivazioni della Cassazione sull’ordinanza 186 quater

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, cassando la sentenza d’appello e chiarendo un principio fondamentale sulla natura dell’ordinanza 186 quater. La Suprema Corte ha spiegato che tale ordinanza non è una semplice misura anticipatoria, ma una forma alternativa di decisione che definisce l’intero giudizio.

Quando l’ordinanza accoglie la domanda solo in parte, come nel caso di specie, implicitamente rigetta la porzione di credito non riconosciuta. Pertanto, la parte che ha ottenuto solo una frazione di quanto richiesto non può essere considerata ‘totalmente vittoriosa’. Al contrario, è parzialmente soccombente e, proprio per questo, ha un pieno e legittimo interesse ad agire per impugnare la decisione e veder riconosciute le sue pretese per l’intero.

I giudici hanno sottolineato che l’ordinanza, una volta che il processo si estingue per mancata richiesta di prosecuzione, acquista l’efficacia di una sentenza definitiva sull’intero oggetto della domanda. Impedire l’appello significherebbe negare alla parte il diritto di contestare il rigetto implicito della sua richiesta maggiore, con una palese violazione del diritto di difesa.

Conclusioni

Questa pronuncia della Cassazione riafferma un principio di giustizia sostanziale e di corretta interpretazione delle norme processuali. L’accoglimento solo parziale di una domanda tramite ordinanza 186 quater non è una vittoria completa, ma una decisione che, per la parte non accolta, equivale a un rigetto. Di conseguenza, il creditore parzialmente soddisfatto ha sempre il diritto e l’interesse a impugnare il provvedimento per ottenere il riconoscimento del suo intero diritto. La Corte d’Appello, in diversa composizione, dovrà ora riesaminare il merito della questione, pronunciandosi sulla richiesta del professionista per la restante parte del suo compenso.

Un’ordinanza ex art. 186 quater c.p.c. che accoglie solo in parte la domanda può essere impugnata?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che la parte che ha ottenuto un accoglimento solo parziale della sua richiesta ha pieno interesse a impugnare l’ordinanza per ottenere il riconoscimento della parte di domanda non accolta.

Perché l’accoglimento parziale di una domanda con ordinanza 186 quater non significa essere ‘totalmente vittorioso’?
Perché tale ordinanza, decidendo sull’intera domanda, nel momento in cui accoglie una richiesta solo in parte, sta implicitamente rigettando la porzione restante. La parte è quindi parzialmente soccombente e non totalmente vittoriosa.

Cosa succede se, dopo un’ordinanza ex art. 186 quater, nessuna parte chiede di proseguire il giudizio?
L’ordinanza acquista l’efficacia di una sentenza definitiva e impugnabile. Essa definisce l’intero oggetto del giudizio, consolidando sia la parte di domanda accolta sia il rigetto (anche implicito) della parte non riconosciuta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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