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Opposizione ATP: il ricorso generico è inammissibile

Il Tribunale di Milano ha rigettato l’opposizione a un Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) per il riconoscimento dell’invalidità civile. Il ricorso è stato giudicato generico perché non specificava i vizi tecnico-giuridici della consulenza tecnica (CTU), limitandosi a contestarne le conclusioni. La sentenza sottolinea che, in una opposizione ATP, è necessario argomentare in modo dettagliato le ragioni della contestazione, non potendosi limitare a chiedere un rinnovo della perizia.

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Opposizione ATP: Perché un Ricorso Generico non Basta per Contestare la CTU

Una recente sentenza del Tribunale di Milano ha ribadito un principio fondamentale nei contenziosi previdenziali: l’opposizione ATP (Accertamento Tecnico Preventivo) deve essere specifica e dettagliata. Un ricorso che si limita a contestare genericamente le conclusioni del perito, senza indicare precisi vizi tecnico-giuridici, è destinato al rigetto. Analizziamo insieme questo caso per capire le implicazioni pratiche per chi intende contestare una perizia medico-legale.

I Fatti di Causa

Un cittadino si è rivolto al Tribunale del Lavoro dopo che, in fase di Accertamento Tecnico Preventivo, gli era stato negato il riconoscimento dell’invalidità civile al 100% e dello stato di handicap grave (legge 104/92). Il ricorrente sosteneva che la Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) non avesse adeguatamente considerato la totalità delle sue gravi patologie, tra cui ipertensione, cardiopatia ischemica, glaucoma, e le conseguenze di un pregresso ictus.

A suo avviso, l’insieme di queste infermità determinava una totale e permanente inabilità lavorativa, e la perizia era errata nel negare il diritto alle prestazioni assistenziali richieste. La sua difesa, pertanto, ha chiesto al giudice di disporre una nuova CTU per accertare il reale stato invalidante.

La Decisione del Tribunale e l’Importanza della Specificità nell’Opposizione ATP

Il Tribunale ha respinto il ricorso, ritenendolo infondato. La decisione si basa su un punto cruciale del procedimento di opposizione ATP, disciplinato dall’articolo 445-bis del codice di procedura civile.

La norma prevede che il ricorso introduttivo del giudizio di opposizione debba specificare, a pena di inammissibilità, “i motivi della contestazione”. Questo significa che non è sufficiente manifestare un generico dissenso con le conclusioni del perito. Al contrario, la parte che si oppone ha l’onere di:

1. Identificare i vizi specifici: Indicare puntualmente quali siano gli errori tecnici, logici o giuridici commessi dal consulente.
2. Fornire argomentazioni dettagliate: Spiegare perché la valutazione del CTU è errata, magari supportando le proprie tesi con documentazione medica o pareri di parte.

Nel caso di specie, il giudice ha rilevato che il ricorrente si era limitato a rielencare le proprie patologie e a sostenere che queste fossero sufficienti per il riconoscimento dell’invalidità totale, senza però muovere critiche puntuali e motivate all’elaborato peritale. Un approccio ritenuto eccessivamente generico e, quindi, non idoneo a superare le conclusioni della CTU.

Le Motivazioni

Il cuore della motivazione risiede nel fatto che la CTU svolta in fase di ATP era risultata completa, approfondita e logicamente argomentata. Il perito aveva esaminato tutte le patologie lamentate, ma aveva concluso che, singolarmente e nel loro insieme, non raggiungevano la soglia per l’invalidità totale o per l’handicap grave. In particolare, la perizia aveva evidenziato che:

* La situazione visiva, seppur compromessa, era compensata dalla visione binoculare per le attività di base.
* Le problematiche cardiocircolatorie erano stabili e controllate da terapia farmacologica.
* La condizione intracerebrale e le crisi epilettiche erano anch’esse sotto controllo farmacologico.

Il Tribunale ha quindi ritenuto che la CTU avesse fornito una valutazione persuasiva e particolareggiata, e che l’opposizione, priva di rilievi specifici, non offrisse elementi validi per metterla in discussione o per giustificare un rinnovo delle operazioni peritali.

Le Conclusioni

Questa sentenza è un monito importante: chi intende contestare una perizia medico-legale in un procedimento di opposizione ATP deve preparare un atto difensivo solido e analitico. Non basta essere in disaccordo con il risultato. È indispensabile, con l’aiuto del proprio legale e di un consulente medico di parte, smontare il ragionamento del CTU, evidenziandone le falle, le omissioni o gli errori logico-scientifici. In assenza di una contestazione così strutturata, il rischio che il ricorso venga dichiarato inammissibile o rigettato è estremamente elevato.

Cosa è necessario fare per contestare efficacemente le conclusioni di una CTU in un’opposizione ATP?
Non è sufficiente esprimere un dissenso generico. L’articolo 445-bis c.p.c. richiede che il ricorso specifichi in modo dettagliato i motivi della contestazione, indicando i vizi tecnico-giuridici concreti in cui sarebbe incorso il perito.

Perché il ricorso del cittadino è stato considerato generico dal Tribunale?
Perché si è limitato a riaffermare l’esistenza delle proprie patologie e a sostenere che queste giustificassero l’invalidità, senza però argomentare in modo specifico perché le valutazioni tecniche e le conclusioni del consulente del giudice fossero errate o illogiche.

È sufficiente chiedere al giudice di nominare un nuovo perito per vincere un’opposizione ATP?
No. La richiesta di rinnovare la CTU deve essere supportata da critiche precise e fondate all’operato del primo perito. Se l’opposizione non illustra vizi di rilievo (logici, medici o giuridici) nel ragionamento del consulente, il giudice rigetterà il ricorso senza disporre una nuova perizia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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