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Onorari perito: no a duplicazione per rilievi

La Corte di Cassazione interviene sulla liquidazione degli onorari di un perito, stabilendo un importante principio. A seguito del ricorso del Ministero della Giustizia contro un’ordinanza del Tribunale di Napoli che aveva liquidato un ingente compenso a un architetto, la Corte ha stabilito che i rilievi topografici e planimetrici, se parte integrante dell’incarico principale, non possono essere pagati separatamente. La Corte ha ritenuto che ciò costituisca una illegittima duplicazione degli onorari perito, cassando parzialmente la decisione e rinviando la causa per una nuova valutazione del compenso.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Onorari Perito: La Cassazione Blocca la Duplicazione dei Compensi

La corretta liquidazione degli onorari perito è un tema cruciale che spesso genera contenziosi. Con la recente ordinanza n. 34143/2024, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, stabilendo che le attività accessorie ma necessarie all’espletamento dell’incarico principale, come i rilievi topografici, non possono essere compensate separatamente se già ricomprese nel compenso principale. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Una Complessa Perizia Edilizia

Un architetto era stato incaricato, nell’ambito di un procedimento penale, di redigere una complessa perizia su 64 unità immobiliari. Il suo compito era verificare la conformità delle opere edilizie rispetto ai permessi di costruire rilasciati. Data la mole di lavoro, il professionista aveva ottenuto una proroga per il deposito della sua relazione. A seguito dell’opposizione al primo decreto di liquidazione, il Tribunale di Napoli aveva riconosciuto al perito un compenso di oltre 68.000 euro, una cifra notevolmente superiore a quella inizialmente stabilita.

La Decisione del Tribunale e il Ricorso del Ministero

Il Ministero della Giustizia ha impugnato tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, sollevando quattro motivi di ricorso. Tra questi, spiccava la contestazione relativa alla liquidazione di una somma aggiuntiva di oltre 30.000 euro per rilievi topografici, planimetrici e altimetrici, sostenendo che tali attività fossero già incluse nell’incarico principale e quindi non meritevoli di un compenso autonomo.

Analisi della Corte sugli Onorari Perito e Criteri di Liquidazione

La Suprema Corte ha esaminato i vari motivi del ricorso. Ha rigettato la doglianza secondo cui il compenso dovesse essere calcolato a tempo (con il criterio delle “vacazioni”) anziché a percentuale, confermando la correttezza dell’applicazione analogica dei criteri previsti dal D.M. 30 maggio 2002. Ha inoltre respinto il motivo relativo a un presunto aumento indebito di 100 euro per ogni relazione, chiarendo che si trattava solo di uno “scorporo” contabile per maggiore dettaglio, senza modificare l’importo unitario. Infine, ha negato la riduzione del compenso per ritardo, poiché il giudice di merito aveva motivato che il ritardo non era dovuto a negligenza del perito, ma alla complessità dell’incarico.

Le Motivazioni: Il Divieto di Duplicazione degli Onorari

Il punto centrale della decisione, che ha portato all’accoglimento parziale del ricorso, riguarda il terzo motivo. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’attività svolta dal perito rientrava nell’ipotesi prevista dall’art. 12, comma 1, del D.M. 30 maggio 2002, che include l’effettuazione di specifici sopralluoghi. Di conseguenza, i rilievi topografici e planimetrici non costituivano un oggetto distinto dell’incarico, ma erano attività strumentali e necessarie per adempiere al quesito principale.

Liquidare un compenso aggiuntivo per tali rilievi, ai sensi del secondo comma dello stesso articolo, rappresenta una violazione dell’art. 29 del medesimo decreto. Tale norma sancisce il principio di onnicomprensività dell’onorario, secondo cui il compenso liquidato copre “ogni altra attività concernente i quesiti”. Pertanto, il riconoscimento di un importo ulteriore per i rilievi ha dato luogo a una illegittima duplicazione degli onorari.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Consulenti Tecnici

Questa ordinanza rafforza un principio fondamentale per tutti i consulenti tecnici e periti che operano in ambito giudiziario. È essenziale che l’onorario sia determinato considerando tutte le attività necessarie per rispondere in modo completo al quesito posto dal giudice. Le attività strumentali, anche se complesse e dispendiose in termini di tempo, sono considerate parte integrante dell’incarico principale e devono essere ricomprese nel compenso calcolato secondo i criteri tabellari. Chiedere un compenso separato per queste attività espone al rischio di vedersi contestare una duplicazione di onorari. La Corte ha quindi cassato l’ordinanza impugnata su questo punto, rinviando la causa al Tribunale di Napoli per una nuova liquidazione che tenga conto di questo principio.

Quando i rilievi topografici e planimetrici sono già compresi negli onorari del perito?
Secondo la Corte, tali rilievi sono inclusi nel compenso principale quando l’incarico affidato, come la verifica di conformità edilizia, comprende implicitamente l’effettuazione di sopralluoghi e misurazioni necessarie per rispondere al quesito del giudice. Riconoscere un compenso separato costituirebbe una duplicazione illegittima.

La riduzione di un terzo degli onorari per ritardo nel deposito della perizia è automatica?
No. La riduzione prevista dall’art. 52, comma 2, d.P.R. 115/2002 si applica solo se il ritardo è imputabile a negligenza del consulente. Se il giudice di merito accerta che il ritardo è giustificato dalla complessità e dalla mole di lavoro, come nel caso esaminato, la sanzione non viene applicata.

Quale criterio si usa per liquidare gli onorari di un perito per la verifica di conformità edilizia?
La Corte ha ritenuto corretto applicare in via analogica il criterio a percentuale previsto dall’art. 12 del d.m. 30 maggio 2002 per “la perizia o la consulenza tecnica in materia di verifica di rispondenza tecnica alle prescrizioni di progetto”, piuttosto che il criterio a tempo (vacazioni).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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