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Onere della prova pignoramento: il ruolo del creditore

Una società creditrice avvia un pignoramento presso terzi nei confronti di una compagnia assicurativa per recuperare un’indennità dovuta al proprio debitore. La compagnia nega l’esistenza del debito. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha rigettato il ricorso del creditore, stabilendo che l’onere della prova pignoramento spetta interamente al creditore procedente. Quest’ultimo non solo deve provare l’esistenza di un contratto di assicurazione, ma anche tutti i fatti costitutivi del diritto all’indennizzo, come la responsabilità civile dell’assicurato. La sola polizza o una dichiarazione del terzo non confessoria sono insufficienti.

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Pubblicato il 22 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Onere della Prova nel Pignoramento: la Cassazione Chiarisce gli Obblighi del Creditore

Nel complesso mondo delle esecuzioni forzate, una delle questioni più delicate riguarda l’onere della prova pignoramento, specialmente quando si tenta di aggredire un credito che il proprio debitore vanta verso un terzo. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali, stabilendo che spetta al creditore dimostrare in modo completo l’esistenza del credito pignorato, non essendo sufficiente la sola prova del rapporto di base. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso: il Tentativo di Pignoramento di un Credito Assicurativo

Una società creditrice, in forza di una sentenza che condannava una seconda società (la debitrice) al risarcimento dei danni, avviava una procedura di pignoramento presso terzi. Il terzo pignorato era una nota compagnia assicurativa con cui la società debitrice aveva stipulato una polizza per la responsabilità civile. Il creditore intendeva, quindi, pignorare il diritto del suo debitore a essere tenuto indenne dalla compagnia assicurativa per le somme dovute a titolo di risarcimento.

La compagnia assicurativa, tuttavia, rendeva una dichiarazione negativa, contestando di essere debitrice. Il giudice dell’esecuzione, accogliendo la posizione dell’assicurazione, escludeva l’esistenza del debito. La società creditrice proponeva opposizione, ma il Tribunale la respingeva, confermando che il creditore non aveva adempiuto al proprio onere probatorio. La questione giungeva così dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Questione dell’Onere della Prova nel Pignoramento presso Terzi

Il punto centrale della controversia era stabilire su chi gravasse l’onere di provare l’esistenza del credito pignorato. Secondo la società ricorrente, una volta dimostrata l’esistenza della polizza assicurativa, sarebbe spettato alla compagnia provare l’eventuale estinzione o inesistenza dell’obbligazione di indennizzo. Il Tribunale, invece, aveva sostenuto la tesi opposta: il creditore che agisce in pignoramento deve provare tutti gli elementi costitutivi del credito, inclusa la sussistenza della responsabilità civile del debitore assicurato, che rappresenta il presupposto per l’attivazione della copertura assicurativa.

L’Argomentazione della Società Creditrice

La ricorrente sosteneva che l’obbligazione dell’assicuratore deriva direttamente dalla polizza e non dalla sentenza di condanna del debitore. Pertanto, una volta che la responsabilità del debitore è stata accertata giudizialmente, il suo credito verso l’assicurazione diventa esigibile e, di conseguenza, pignorabile. A suo avviso, il Tribunale aveva errato invertendo l’onere della prova.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando pienamente la decisione del Tribunale e la corretta applicazione dei principi sull’onere della prova pignoramento. I giudici supremi hanno chiarito che il giudice di merito non ha mai affermato che il credito fosse impignorabile, ma ha correttamente statuito che la società creditrice non è riuscita a provare gli elementi costitutivi di tale credito.

La Sola Polizza non è Sufficiente

Il primo punto fondamentale evidenziato dalla Corte è che la prova del credito del debitore verso il terzo non può esaurirsi nella produzione del contratto base (in questo caso, la polizza assicurativa). Il creditore deve dimostrare che si sono verificate tutte le condizioni per cui il diritto all’indennizzo è sorto. Nel caso di una polizza di responsabilità civile, ciò significa provare il fatto illecito commesso dall’assicurato (il debitore) che ha generato il suo obbligo risarcitorio, poiché è questo il rischio coperto dalla polizza.

L’Irrilevanza della Sentenza e della Dichiarazione del Terzo

La Cassazione ha inoltre precisato che:
1. La sentenza di condanna contro il debitore non può costituire prova nei confronti della compagnia assicurativa, se quest’ultima non ha partecipato a quel giudizio.
2. La dichiarazione del terzo pignorato (l’assicurazione), che si era limitata a confermare l’esistenza della polizza ma mantenendo “ferme le riserve e le eccezioni” sull’operatività della garanzia, non costituiva un riconoscimento del debito. Anzi, la presenza di tali riserve equivale a una contestazione che impone al creditore di fornire prova piena del suo assunto.

In sostanza, il creditore si è trovato nella posizione di dover dimostrare la responsabilità civile del proprio debitore nei confronti della compagnia assicuratrice, onere che non ha assolto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Creditori

La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda avviare un pignoramento presso terzi: la preparazione e la raccolta delle prove sono essenziali. Non basta identificare un potenziale credito del proprio debitore; è necessario essere in grado di dimostrarne l’esistenza in tutti i suoi elementi costitutivi, specialmente quando il terzo pignorato contesta la sua posizione debitoria. Per i creditori, ciò significa che, prima di iniziare un’azione esecutiva complessa come il pignoramento di un’indennità assicurativa, è cruciale valutare attentamente la possibilità di provare non solo il contratto, ma anche l’evento che fa sorgere il diritto (il sinistro e la responsabilità dell’assicurato). In mancanza di tale prova, l’azione esecutiva è destinata a fallire.

In un pignoramento presso terzi di un credito assicurativo, chi ha l’onere della prova se la compagnia nega il debito?
L’onere della prova spetta interamente al creditore procedente. Egli deve dimostrare non solo l’esistenza della polizza assicurativa, ma anche tutti gli elementi costitutivi del diritto all’indennizzo, inclusa la responsabilità civile dell’assicurato che fa sorgere l’obbligo di pagamento da parte dell’assicurazione.

È sufficiente per il creditore produrre la polizza assicurativa per dimostrare l’esistenza del credito del suo debitore?
No, non è sufficiente. La sola polizza assicurativa, non essendo stata prodotta in giudizio, non basta. Il creditore deve anche provare che si sono verificate le condizioni previste dal contratto per far sorgere il diritto all’indennizzo, come l’effettiva responsabilità del debitore-assicurato.

La dichiarazione del terzo pignorato (l’assicurazione) che menziona riserve e una proposta transattiva può essere considerata un’ammissione del debito?
No. La Corte ha chiarito che una dichiarazione che, pur non contestando l’esistenza della polizza, mantiene “ferme le riserve e le eccezioni” sull’operatività della garanzia e si limita a menzionare una proposta transattiva “senza che ciò implichi a qualsiasi titolo riconoscimento alcuno”, non costituisce un riconoscimento del debito e, anzi, rafforza l’onere probatorio a carico del creditore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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