LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Onere della prova parcheggio: chi prova il danno?

Un automobilista chiede il risarcimento per i danni alla sua auto, sostenendo che siano avvenuti mentre era parcheggiata in un’autorimessa a pagamento. La Corte di Cassazione, confermando la decisione di merito, chiarisce che l’onere della prova parcheggio grava sul cliente, il quale deve dimostrare non solo il danno, ma anche che questo si è verificato durante il periodo di custodia del veicolo. Poiché tale prova non è stata fornita in modo adeguato, il ricorso dell’automobilista è stato respinto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Onere della Prova nel Parcheggio: Chi Paga per i Danni alla Tua Auto?

Trovare un graffio sulla carrozzeria dopo aver lasciato l’auto in un parcheggio a pagamento è una situazione frustrante. L’istinto è quello di ritenere responsabile il gestore, ma la legge richiede di più. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale: l’onere della prova parcheggio grava sull’automobilista. Non basta dimostrare il danno, bisogna provare che sia avvenuto proprio lì. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine dalla richiesta di risarcimento di un automobilista contro una società di gestione di un’autorimessa. L’uomo sosteneva che la sua vettura avesse subito danni alla fiancata durante il periodo in cui era stata lasciata in custodia a titolo oneroso presso il parcheggio. La causa, iniziata davanti al Giudice di Pace, è stata oggetto di un lungo e complesso iter giudiziario, passando per il Tribunale e arrivando fino alla Corte di Cassazione, con una sentenza addirittura revocata per un errore di fatto e poi nuovamente decisa.

Il nodo centrale della controversia è sempre rimasto lo stesso: la prova che il danno lamentato si fosse verificato proprio nel lasso di tempo in cui l’auto era sotto la responsabilità dell’autorimessa.

La Questione Giuridica e l’Onere della Prova Parcheggio

Quando si parcheggia un’auto in un’area a pagamento, si stipula un contratto atipico di posteggio, al quale si applicano le norme sul contratto di deposito (art. 1766 c.c.). Questo significa che il gestore (depositario) ha l’obbligo di custodire il bene e di restituirlo nello stesso stato in cui lo ha ricevuto.

Ma cosa succede se il bene viene restituito danneggiato? Chi deve provare cosa? Qui entra in gioco il principio dell’onere della prova parcheggio (art. 2697 c.c.). La Corte di Cassazione, con questa ordinanza, ha ribadito i tre elementi che il cliente (depositante) deve necessariamente dimostrare per ottenere il risarcimento:

1. Di aver affidato il veicolo alla custodia del gestore.
2. Che il veicolo ha subito un danno economicamente valutabile.
3. Che tale danno si è verificato durante il periodo di custodia, ovvero mentre il veicolo si trovava sotto il controllo del gestore.

L’elemento cruciale, e spesso il più difficile da provare, è il terzo: il nesso causale tra la custodia e il danno.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’automobilista, confermando la decisione del giudice di merito. La motivazione di tale rigetto si fonda interamente sull’analisi dell’onere della prova parcheggio e sui limiti del giudizio di legittimità.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che, sebbene il gestore del parcheggio sia contrattualmente responsabile, spetta al cliente dimostrare tutti i fatti a fondamento della sua pretesa. Nel caso specifico, il Tribunale aveva ritenuto che l’automobilista non avesse fornito una prova sufficiente del fatto che il danneggiamento fosse avvenuto all’interno dell’autorimessa. Le deposizioni testimoniali raccolte erano state giudicate divergenti e non pienamente attendibili, non consentendo di raggiungere la certezza sul momento esatto in cui il danno si era prodotto.

I giudici di legittimità hanno sottolineato che la valutazione delle prove (come l’attendibilità dei testimoni) è un compito esclusivo del giudice di merito. La Corte di Cassazione non può riesaminare i fatti o sostituire la propria valutazione a quella del Tribunale, ma può solo verificare la corretta applicazione delle norme di diritto. Poiché il Tribunale aveva correttamente applicato il principio sull’onere della prova, la sua decisione era incensurabile. Il ricorso è stato quindi considerato un tentativo inammissibile di ottenere un nuovo giudizio sui fatti, funzione estranea alla Corte di Cassazione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre una lezione pratica molto importante per tutti gli automobilisti. La responsabilità del gestore di un parcheggio per i danni al veicolo non è automatica. Per ottenere un risarcimento, è indispensabile essere in grado di dimostrare con ragionevole certezza che il danno è avvenuto durante il periodo di sosta. Non è sufficiente affermare che l’auto è stata consegnata intatta e ritirata danneggiata; è necessario fornire elementi concreti a supporto, come testimonianze attendibili o, idealmente, prove documentali (foto scattate al momento della consegna e del ritiro). Senza questa prova cruciale, la richiesta di risarcimento rischia di essere respinta, lasciando il proprietario dell’auto a farsi carico delle spese di riparazione.

In caso di danni a un’auto in un parcheggio a pagamento, chi deve provare cosa?
Secondo la Corte, l’automobilista (cliente) ha l’onere di provare tre elementi: 1) di aver affidato l’auto al gestore, 2) che l’auto ha subito un danno, e 3) che il danno si è verificato specificamente durante il periodo in cui il veicolo era sotto la custodia del parcheggio.

È sufficiente dimostrare di aver subito un danno all’auto per ottenere un risarcimento dal gestore del parcheggio?
No, non è sufficiente. La sentenza chiarisce che oltre a provare l’esistenza del danno, il cliente deve dimostrare il nesso causale, ovvero che quel preciso danno si è verificato mentre l’auto era parcheggiata nell’autorimessa. La mancanza di questa prova determina il rigetto della domanda di risarcimento.

La Corte di Cassazione può riesaminare le prove, come le testimonianze, per decidere se un fatto è accaduto o meno?
No. La Corte di Cassazione ha ribadito che la valutazione delle prove e l’accertamento dei fatti sono compiti riservati esclusivamente al giudice di merito (Tribunale, Corte d’Appello). Il suo ruolo è quello di verificare la corretta applicazione della legge, non di condurre un nuovo esame delle risultanze istruttorie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati