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Onere della prova nel mutuo: chi deve dimostrare il prestito?

Un creditore ha citato in giudizio due persone per la restituzione di una somma versata per loro conto a fronte di un mutuo, sostenendo che si trattasse di un prestito. La Corte d’Appello ha respinto la richiesta, affermando che il creditore non ha adempiuto all’onere della prova del mutuo, non avendo dimostrato l’esistenza di un obbligo di restituzione. La Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, ribadendo che chi eroga il denaro deve provare non solo la consegna della somma, ma anche il titolo giuridico (il contratto di mutuo) che obbliga chi la riceve a restituirla.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Onere della Prova nel Mutuo: La Cassazione Chiarisce

Quando si presta del denaro, specialmente tra parenti o amici, spesso si trascura di formalizzare l’accordo per iscritto. Ma cosa succede se chi riceve i soldi nega di doverli restituire? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un punto cruciale: l’onere della prova nel mutuo. La sentenza stabilisce chiaramente che spetta a chi ha erogato la somma dimostrare non solo di averla consegnata, ma anche l’esistenza di un preciso obbligo di restituzione, confermando un principio fondamentale per chiunque si trovi in una situazione simile.

I Fatti del Caso: Il Prestito Conteso

La vicenda giudiziaria nasce dalla richiesta di un creditore di ottenere la restituzione di una somma di circa 51.800 euro. Tale importo era stato da lui versato, tra il 2006 e il 2013, su un conto corrente destinato al pagamento delle rate di un mutuo immobiliare contratto dal figlio e da altre due persone. Il creditore sosteneva che tali versamenti costituissero un prestito (mutuo) e, non avendo ricevuto alcuna restituzione, aveva ottenuto un decreto ingiuntivo contro i due cointestatari del mutuo (escluso il figlio).

Questi ultimi si opponevano al decreto, negando l’esistenza di un contratto di mutuo. La questione è passata per i vari gradi di giudizio:
– Il Tribunale di primo grado aveva dato ragione al creditore.
– La Corte d’Appello, invece, ha ribaltato la decisione, revocando il decreto ingiuntivo. Secondo i giudici d’appello, il creditore non era riuscito a fornire la prova che le somme fossero state versate a titolo di prestito e che fosse stato pattuito un obbligo di restituzione.

La Decisione della Corte e l’Onere della Prova nel Mutuo

Il creditore ha quindi presentato ricorso in Cassazione, lamentando che la Corte d’Appello avesse erroneamente ignorato le sue richieste di prove testimoniali, che a suo dire avrebbero dimostrato la natura del prestito. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando integralmente la sentenza d’appello e chiarendo in modo definitivo la questione dell’onere della prova mutuo.

I giudici hanno ribadito che chi agisce in giudizio per la restituzione di somme date a mutuo ha l’obbligo di provare tutti gli elementi costitutivi del suo diritto. Questo significa che non è sufficiente dimostrare la consegna del denaro, ma è indispensabile provare anche il titolo giuridico che ne fonda l’obbligo di restituzione.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha spiegato che un trasferimento di denaro può avvenire per molteplici cause: una donazione, l’adempimento di un’obbligazione pregressa, un prestito. La sola consegna della somma non è, di per sé, un elemento che dimostra inequivocabilmente l’esistenza di un mutuo.

Un punto fondamentale della motivazione riguarda la difesa del convenuto. Il fatto che chi riceve i soldi neghi che si tratti di un prestito non sposta su di lui l’onere della prova. L’onere probatorio resta sempre a carico di chi ha dato il denaro (l’attore), il quale deve convincere il giudice che quella specifica dazione di denaro è avvenuta a titolo di mutuo e non per altre ragioni.

Infine, per quanto riguarda le prove testimoniali richieste dal ricorrente e non ammesse dalla Corte d’Appello, la Cassazione ha ricordato che il giudice di merito ha un potere discrezionale nel valutare l’ammissibilità e la rilevanza delle prove. Il rigetto di un’istanza di prova orale, specialmente quando riguarda contratti di un certo valore, rientra nei limiti fisiologici di tale potere e non necessita di una motivazione specifica e dettagliata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza rafforza un principio fondamentale e offre un’importante lezione pratica: chi presta denaro deve sempre tutelarsi con un accordo scritto. Affidarsi a un patto verbale espone a un rischio altissimo, poiché in caso di controversia sarà estremamente difficile, se non impossibile, provare in giudizio l’esistenza dell’obbligo di restituzione. La decisione serve da monito per tutte quelle situazioni di prestiti informali, anche se avvengono in un contesto familiare o amichevole. Senza una prova scritta, chi presta il denaro si assume quasi interamente il rischio di non poterlo più recuperare.

Chi deve provare l’esistenza di un contratto di mutuo verbale?
Secondo la Corte di Cassazione, l’onere della prova spetta interamente a chi sostiene di aver concesso il prestito (il mutuante). Egli deve dimostrare non solo la consegna del denaro, ma anche il titolo giuridico che obbliga l’altra parte alla restituzione.

La semplice consegna di una somma di denaro è sufficiente a dimostrare un prestito?
No, non è sufficiente. La Corte ha chiarito che il trasferimento di denaro, di per sé, non prova l’esistenza di un contratto di mutuo, in quanto potrebbe essere avvenuto per altre cause (ad esempio, una donazione o l’adempimento di un altro obbligo).

Se chi ha ricevuto i soldi nega che si tratti di un prestito, l’onere della prova si sposta su di lui?
No, l’onere della prova non si sposta. Anche se il convenuto (chi ha ricevuto i soldi) nega la causale del mutuo, l’onere di provare tutti gli elementi del contratto rimane a carico di chi ha dato il denaro e ne chiede la restituzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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