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Omologazione autovelox: multa annullata dalla Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una multa per eccesso di velocità perché l’apparecchio utilizzato non aveva ricevuto la corretta omologazione autovelox. La sentenza chiarisce che la semplice ‘approvazione’ ministeriale non è sufficiente per validare la sanzione, stabilendo un principio fondamentale a tutela dei cittadini.

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Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Omologazione Autovelox: la Cassazione Annulla la Multa e Spiega la Differenza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale per la validità delle multe per eccesso di velocità: la corretta omologazione autovelox è un requisito indispensabile, e la semplice ‘approvazione’ ministeriale non basta. Questa decisione chiarisce definitivamente la distinzione tra i due procedimenti, offrendo un’importante tutela per gli automobilisti e stabilendo precisi doveri per le amministrazioni pubbliche.

I Fatti del Caso

Un automobilista riceveva una multa per eccesso di velocità rilevato tramite autovelox nel Comune di Milano. Deciso a far valere le proprie ragioni, l’uomo impugnava il verbale davanti al Giudice di Pace, che gli dava ragione e annullava la sanzione.

Tuttavia, il Comune proponeva appello e il Tribunale ribaltava la decisione, confermando la validità del verbale. Non dandosi per vinto, l’automobilista portava il caso fino in Corte di Cassazione, lamentando, tra i vari motivi, proprio il difetto di omologazione dell’apparecchiatura di rilevamento.

La questione della mancata omologazione autovelox

Il cuore della controversia legale si è concentrato sulla differenza sostanziale tra ‘approvazione’ e ‘omologazione’ degli strumenti di misurazione della velocità. Secondo la difesa del ricorrente, l’autovelox utilizzato per l’accertamento era stato approvato dal Ministero competente, ma non aveva mai superato il più rigoroso iter di omologazione previsto dal Codice della Strada.

L’amministrazione comunale, al contrario, sosteneva che i due termini fossero sostanzialmente equivalenti e che l’approvazione fosse sufficiente a garantire la legittimità dell’accertamento. La Corte di Cassazione è stata quindi chiamata a dirimere questo dubbio interpretativo, le cui conseguenze pratiche sono enormi per migliaia di automobilisti.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le ragioni del ricorrente, affermando con chiarezza che approvazione e omologazione sono due procedimenti giuridicamente distinti, strutturalmente e funzionalmente diversi. Richiamando un suo precedente fondamentale (Cass. 10505/2024), la Corte ha spiegato che l’omologazione autovelox è una procedura complessa che attesta non solo il funzionamento di un apparecchio, ma la sua totale conformità a un modello con caratteristiche tecniche precise e normativamente definite. L’approvazione, invece, è un procedimento più snello che si limita a verificare la funzionalità di base del dispositivo.

Secondo i giudici, l’articolo 142, comma 6, del Codice della Strada prescrive esplicitamente che le apparecchiature destinate al controllo della velocità debbano essere ‘debitamente omologate’. Di conseguenza, l’utilizzo di un dispositivo solo approvato rende illegittimo l’accertamento e, pertanto, nullo il relativo verbale. La Corte ha ritenuto che non vi fossero ragioni valide per discostarsi da questo orientamento consolidato, annullando senza rinvio la sentenza del Tribunale e, di fatto, la multa stessa.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un principio di garanzia fondamentale: le amministrazioni non possono utilizzare strumenti di rilevazione della velocità che non abbiano superato il completo e rigoroso iter di omologazione. La decisione implica che ogni verbale emesso con un autovelox non omologato è potenzialmente nullo. Per gli automobilisti, ciò significa avere un’arma legale in più per contestare sanzioni ingiuste, verificando sempre che il verbale indichi gli estremi del decreto di omologazione e non solo di approvazione. Per le amministrazioni comunali, invece, sorge l’obbligo di utilizzare esclusivamente apparecchiature conformi alla legge, garantendo così la certezza e l’affidabilità delle misurazioni.

Una multa per eccesso di velocità rilevata da un autovelox solo ‘approvato’ ma non ‘omologato’ è valida?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’accertamento eseguito con un apparecchio autovelox approvato ma non debitamente omologato è illegittimo e la relativa multa deve essere annullata.

Qual è la differenza legale tra ‘approvazione’ e ‘omologazione’ di un autovelox?
L’omologazione è una procedura più complessa che certifica la conformità di un dispositivo a specifiche norme e caratteristiche tecniche definite dalla legge, autorizzandone la produzione in serie. L’approvazione è un procedimento più semplice che si limita a verificare la funzionalità del singolo dispositivo o di un prototipo.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso specifico?
La Corte ha accolto il ricorso dell’automobilista, annullando il verbale di contestazione. Ha stabilito che, poiché l’omologazione è un requisito essenziale previsto dal Codice della Strada, la sua assenza rende l’accertamento della velocità non valido.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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