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Omologazione autovelox: la Cassazione fa chiarezza

Un automobilista contesta una multa per eccesso di velocità sostenendo la mancanza di omologazione dell’apparecchio. La Corte di Cassazione accoglie il ricorso, stabilendo un principio fondamentale: per la validità delle multe da autovelox, è indispensabile la specifica “omologazione autovelox” ministeriale, non essendo sufficiente la semplice “approvazione”. La sentenza impugnata viene annullata con rinvio.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Omologazione Autovelox: La Cassazione Conferma la Nullità delle Multe Senza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio cruciale per tutti gli automobilisti: la mancata omologazione autovelox rende la multa per eccesso di velocità illegittima. La sentenza chiarisce una volta per tutte la differenza fondamentale tra ‘approvazione’ e ‘omologazione’, due termini che non possono essere considerati sinonimi. Vediamo nel dettaglio cosa ha stabilito la Suprema Corte.

I Fatti di Causa: Il Viaggio di una Multa

Un automobilista veniva multato per aver superato il limite di velocità di 70 km/h su una strada statale, con una velocità accertata di 88,40 km/h. L’infrazione era stata rilevata da un’apparecchiatura elettronica fissa. L’automobilista decideva di impugnare il verbale, prima davanti al Giudice di Pace e poi in appello al Tribunale. In entrambi i gradi di giudizio, la sua opposizione veniva respinta. I giudici di merito ritenevano sufficiente che il dispositivo fosse stato ‘approvato’ dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, senza che fosse necessaria la specifica ‘omologazione’ da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Insoddisfatto, il cittadino proponeva ricorso per cassazione.

La Questione Giuridica: Omologazione Autovelox vs. Approvazione

Il cuore della controversia legale risiede nella distinzione tra due procedure amministrative: l’approvazione e l’omologazione. Il ricorrente sosteneva che l’autovelox utilizzato per l’accertamento, pur essendo approvato, non era mai stato sottoposto al più rigoroso processo di omologazione, come invece richiesto dalla legge per questo tipo di strumenti. La questione sottoposta alla Corte di Cassazione era quindi se la semplice approvazione potesse essere considerata giuridicamente equivalente all’omologazione ai fini della validità dell’accertamento della velocità.

Le Motivazioni della Cassazione sull’omologazione autovelox

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’automobilista, cassando la sentenza del Tribunale. I giudici hanno chiarito che, sulla base della normativa vigente, approvazione e omologazione sono due procedimenti distinti, con caratteristiche, natura e finalità diverse.

Il Codice della Strada, in particolare l’art. 142, comma 6, è esplicito nel richiedere che le apparecchiature utilizzate per l’accertamento della velocità siano ‘debitamente omologate’ per fornire dati che possano essere considerati ‘fonti di prova’.

L’art. 192 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada disciplina le procedure di ‘controlli ed omologazioni’, descrivendo l’omologazione come un’attività complessa che include prove e verifiche di rispondenza ed efficacia del prototipo alle prescrizioni normative. L’approvazione, invece, è prevista per elementi per i quali il regolamento non stabilisce caratteristiche fondamentali o prescrizioni particolari. Pertanto, la Corte ha stabilito che l’approvazione è un passaggio propedeutico ma non sostitutivo dell’omologazione, la quale è indispensabile per gli strumenti di controllo della velocità. L’utilizzo dell’espressione ‘debitamente omologati’ nel Codice della Strada non lascia spazio a interpretazioni: la procedura di omologazione è un requisito imprescindibile per la legittimità dell’accertamento.

Le Conclusioni: Cosa Cambia per gli Automobilisti

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale ormai chiaro e di grande importanza pratica. Una multa per eccesso di velocità elevata tramite un apparecchio autovelox che possiede solo il certificato di approvazione ministeriale, ma non quello di omologazione, è da considerarsi illegittima e può essere annullata. Gli automobilisti che ricevono un verbale di questo tipo hanno quindi un solido argomento per contestarlo. È fondamentale, in sede di opposizione, verificare la documentazione relativa all’apparecchio, richiedendo specificamente che venga provata non solo l’approvazione, ma anche e soprattutto la prescritta omologazione dello strumento.

Una multa per eccesso di velocità è valida se l’autovelox è solo “approvato” e non “omologato”?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’accertamento eseguito con un apparecchio solo approvato ma non omologato è illegittimo. L’art. 142, comma 6, del Codice della Strada richiede espressamente che le apparecchiature siano “debitamente omologate”.

Qual è la differenza giuridica tra “approvazione” e “omologazione” per un autovelox?
L’omologazione è un procedimento più rigoroso che certifica la conformità di un prototipo a precise prescrizioni normative attraverso prove e verifiche. L’approvazione è una procedura più semplice, prevista per apparecchiature per cui la legge non impone caratteristiche specifiche. Per gli autovelox è richiesta l’omologazione.

L’approvazione ministeriale può essere considerata equivalente all’omologazione?
No. La Corte ha stabilito che, sul piano giuridico, i due procedimenti hanno caratteristiche, natura e finalità diverse e non possono essere considerati equipollenti. La preventiva approvazione non può sostituire la necessaria omologazione ministeriale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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