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Omologazione autovelox: la Cassazione fa chiarezza

Un automobilista contesta una sanzione per eccesso di velocità, sollevando dubbi sulla validità dell’apparecchio per presunta mancanza di omologazione autovelox, di taratura periodica e di corretta segnalazione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che le autorizzazioni ministeriali e le certificazioni prodotte erano sufficienti a comprovare il corretto funzionamento del dispositivo. Inoltre, ha confermato che la segnalazione della postazione di controllo può essere effettuata anche con cartelli fissi, non essendo obbligatori quelli mobili.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Omologazione Autovelox: La Cassazione Conferma la Validità delle Multe

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione torna a fare luce su una questione molto dibattuta tra gli automobilisti: la validità delle multe per eccesso di velocità e i requisiti degli apparecchi di rilevamento. In particolare, la sentenza affronta temi cruciali come l’omologazione autovelox, la taratura periodica e le modalità di segnalazione delle postazioni, fornendo chiarimenti importanti che ogni guidatore dovrebbe conoscere.

Il Caso: Multa per Eccesso di Velocità e Ricorso al Giudice

Il caso ha origine dal ricorso di un automobilista sanzionato per aver superato di oltre 60 km/h il limite di velocità imposto. La violazione era stata accertata tramite un dispositivo mobile ‘Telelaser’. L’automobilista ha ricevuto una sanzione pecuniaria di 1.658,00 euro, oltre alla decurtazione di 10 punti e alla sospensione della patente per sei mesi.

Convinto dell’illegittimità del verbale, il conducente ha impugnato la sanzione davanti al Giudice di Pace e, successivamente, in appello al Tribunale, sollevando diverse eccezioni. Giunto fino in Cassazione, ha basato il suo ricorso su sette motivi, tra cui la presunta assenza di omologazione del dispositivo, la mancanza di prove sulla taratura periodica e l’irregolarità della segnalazione della postazione di controllo.

Le Questioni Giuridiche: Sette Motivi di Ricorso

Il ricorrente ha contestato la decisione dei giudici di merito basandosi su diverse argomentazioni tecniche e procedurali. Tra le più rilevanti, spiccavano:
1. Nullità della costituzione in giudizio della Prefettura: Si contestava la validità del deposito degli atti tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) nel primo grado di giudizio.
2. Mancanza di omologazione autovelox: Si sosteneva che il dispositivo fosse solo ‘autorizzato’ e non ‘omologato’ come richiesto dalla legge.
3. Assenza di taratura periodica: Si lamentava l’omessa verifica delle calibrazioni periodiche, necessarie per garantire l’affidabilità della misurazione, come stabilito dalla Corte Costituzionale.
4. Irregolarità della segnalazione: Si contestava l’uso di un cartello fisso e permanente per segnalare una postazione di controllo mobile, ritenendo necessario un avviso temporaneo.

Omologazione Autovelox e Altri Punti: L’Analisi della Corte

La Corte di Cassazione ha esaminato e respinto tutti i motivi di ricorso, fornendo interpretazioni consolidate su ciascun punto.

Validità del Deposito Telematico (PEC)

I giudici hanno chiarito che, nel procedimento di opposizione a ordinanza-ingiunzione, l’uso della PEC da parte della Pubblica Amministrazione per depositare i propri atti è ammissibile. Si tratta di un’ipotesi speciale che deroga al principio generale, garantendo comunque il raggiungimento dello scopo processuale.

Omologazione, Autorizzazione e Taratura dell’Autovelox

Sul punto cruciale dell’omologazione autovelox, la Corte ha ritenuto il motivo infondato. Il Tribunale aveva correttamente verificato che il verbale di contestazione richiamava le necessarie autorizzazioni ministeriali e che erano state prodotte le certificazioni attestanti la corretta taratura e il regolare funzionamento dell’apparecchiatura. È stato inoltre evidenziato che già il giudice di pace aveva accertato l’avvenuta omologazione. Per quanto riguarda la taratura, la sentenza impugnata aveva confermato la produzione di un certificato di calibrazione rilasciato meno di un anno prima della data dell’infrazione, rispettando così il requisito delle verifiche periodiche.

Segnalazione della Postazione di Controllo

Infine, la Corte ha ribadito un principio consolidato: nessuna norma impone che le postazioni mobili di rilevamento della velocità debbano essere preannunciate esclusivamente da cartelli mobili. La funzione di avviso all’utenza è adeguatamente assolta da qualsiasi cartello, fisso o mobile, purché preventivamente installato e ben visibile. L’importante è che gli automobilisti siano informati della possibilità di un controllo, indipendentemente dal tipo di postazione.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha rigettato il ricorso ritenendolo manifestamente infondato su tutti i fronti. I giudici hanno applicato orientamenti giurisprudenziali consolidati, sottolineando come le eccezioni sollevate dal ricorrente non trovassero riscontro né nella normativa vigente né nell’interpretazione costante della stessa Corte. La decisione si fonda sul principio della libertà delle forme processuali, purché sia garantito il diritto di difesa e il raggiungimento dello scopo dell’atto. Nel merito, è stata confermata la sufficienza delle autorizzazioni ministeriali e delle certificazioni di taratura prodotte per attestare la piena funzionalità e legittimità dell’apparecchio di rilevamento. La regolarità della procedura di accertamento, inclusa la segnalazione, ha portato alla conferma della sanzione.

Le Conclusioni

L’ordinanza ribadisce la validità dei verbali per eccesso di velocità quando l’amministrazione prova, tramite documentazione adeguata, che il dispositivo utilizzato è stato regolarmente autorizzato e sottoposto a taratura periodica. Viene inoltre confermato che la distinzione tra ‘omologazione’ e ‘autorizzazione’ non invalida l’accertamento se il regolare funzionamento dell’apparecchio è comunque attestato. Per gli automobilisti, questa decisione significa che contestare una multa basandosi unicamente su questi aspetti richiede prove concrete e non mere supposizioni, poiché la giurisprudenza tende a convalidare l’operato delle forze dell’ordine se supportato da idonea documentazione tecnica.

È sufficiente l’autorizzazione ministeriale per un autovelox o è sempre necessaria l’omologazione?
Secondo la decisione, il Tribunale ha ritenuto sufficiente verificare l’esistenza delle necessarie autorizzazioni ministeriali e delle certificazioni che comprovavano la corretta taratura e il regolare funzionamento, rilevando altresì che già in primo grado era stata accertata l’avvenuta omologazione.

La segnalazione di una postazione mobile di controllo della velocità deve essere per forza effettuata con un cartello mobile?
No. La Corte ha affermato che nessuna disposizione impone l’uso di cartelli mobili. È sufficiente che le postazioni siano preventivamente segnalate e ben visibili, indipendentemente dalla natura fissa o mobile del cartello di avviso.

Il deposito di atti da parte della Prefettura tramite PEC nel giudizio di opposizione davanti al Giudice di Pace è valido?
Sì. La Corte di Cassazione ha affermato che nel procedimento di opposizione ad ordinanza-ingiunzione è ammissibile l’uso della PEC per l’invio degli atti relativi alla costituzione della Pubblica Amministrazione, trattandosi di un’ipotesi speciale in deroga al principio generale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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