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Omesso esame CTU: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione chiarisce la differenza tra ‘omesso esame CTU’ e ‘dissenso motivato’. Un’impresa artigiana si vede negare il privilegio sul credito in un fallimento nonostante una CTU favorevole. La Corte dichiara il ricorso inammissibile, spiegando che il giudice di merito non ha ignorato la perizia, ma l’ha valutata e, fornendo adeguate motivazioni, ha deciso di discostarsene. Questa decisione rientra nel suo potere discrezionale e non costituisce un vizio di legittimità.

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Omesso esame CTU: non è vizio se il giudice motiva il suo dissenso

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale nel processo civile: il valore della Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) e i limiti del sindacato di legittimità. La decisione chiarisce che il mancato adeguamento del giudice alle conclusioni del perito non configura automaticamente un omesso esame CTU, specialmente se il giudice fornisce una motivazione logica e coerente per la sua diversa valutazione. Analizziamo insieme la vicenda.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Privilegio Artigiano

Una società artigiana, attiva nella cernita di stracci e cascami, aveva presentato domanda di ammissione al passivo del fallimento di una società sua debitrice. La creditrice chiedeva il riconoscimento di un credito di circa 7.300 euro con il privilegio spettante all’impresa artigiana, ai sensi dell’art. 2751-bis, n. 5, del codice civile.

Il giudice delegato, tuttavia, ammetteva il credito solo in via chirografaria, ovvero senza alcuna prelazione. La società creditrice proponeva quindi opposizione allo stato passivo. Durante questo giudizio, veniva disposta una CTU per accertare la natura artigiana dell’impresa e, quindi, la spettanza del privilegio. Nonostante le conclusioni favorevoli della consulente tecnica, il Tribunale respingeva l’opposizione.

Contro questa decisione, la società proponeva ricorso per cassazione, lamentando un unico motivo: l’omesso esame di un fatto decisivo, rappresentato proprio dalle risultanze della CTU che il Tribunale aveva disatteso.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, offrendo una lezione fondamentale sulla differenza tra “omesso esame” e “dissenso motivato”.

L’inammissibilità del ricorso per omesso esame CTU

Il ricorrente invocava quella giurisprudenza secondo cui il mancato esame della CTU integra un vizio della sentenza censurabile in Cassazione. Tuttavia, i giudici di legittimità hanno subito chiarito che tale principio si applica solo quando il giudice di merito ignora completamente la consulenza, senza farvi alcun cenno, lasciandola “implicitamente e immotivatamente disattesa”.

Nel caso di specie, la situazione era ben diversa. Il Tribunale non solo aveva menzionato la CTU, ma l’aveva presa in attenta considerazione, utilizzando i dati contabili in essa riportati per fondare il proprio ragionamento. La Corte ha quindi stabilito che discostarsi dalle conclusioni del perito è un’evenienza del tutto “fisiologica” e non equivale a un’omissione.

Le Motivazioni della Corte

Il cuore della decisione risiede nella netta distinzione tra il vizio di omesso esame e il legittimo esercizio del potere di valutazione del giudice.

Distinzione tra “Omesso Esame” e Dissenso Motivato

La Corte ha spiegato che il ricorso, sebbene formalmente presentato come denuncia di omesso esame, mirava in realtà a ottenere un riesame del merito della controversia, attività preclusa in sede di legittimità. Il Tribunale, infatti, non aveva ignorato la perizia, ma aveva deliberatamente scelto una strada diversa, motivando ampiamente le ragioni del suo dissenso. In particolare, aveva dato un peso decisivo a un elemento che la CTU aveva trascurato: l’enorme costo sostenuto per lavorazioni esterne (oltre 1 milione di euro). Questo dato, secondo il Tribunale, era fondamentale per valutare il rapporto tra capitale e lavoro e, di conseguenza, la natura artigiana dell’impresa.

Il Ruolo del Giudice e la Valutazione della CTU

Il giudice è peritus peritorum, ovvero il “perito dei periti”. La CTU è uno strumento a sua disposizione, ma non vincola la sua decisione. Egli ha il dovere di valutare criticamente le conclusioni del consulente, confrontandole con tutte le altre risultanze processuali e applicando i principi di diritto. Nel caso in esame, il Tribunale ha ritenuto inapplicabile al settore specifico (cernita di stracci) la giurisprudenza, citata dalla CTU, relativa alla prevalenza del fattore qualitativo su quello quantitativo, consolidatasi in settori come quello dell’oreficeria. Ha fornito una motivazione coerente e logica per questa scelta, adempiendo così al suo obbligo motivazionale.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro ordinamento processuale: non si può ricorrere in Cassazione semplicemente perché non si condivide la valutazione del giudice di merito. Il vizio di omesso esame CTU è configurabile solo in caso di oblio totale o di mancata considerazione della perizia. Se, invece, il giudice esamina la consulenza ma, con motivazione adeguata, giunge a conclusioni diverse, la sua decisione è insindacabile in sede di legittimità. Questa pronuncia serve da monito: la critica alla valutazione del giudice non può mascherarsi da denuncia di un vizio procedurale per tentare di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito della causa.

Quando un ricorso per ‘omesso esame’ della CTU è inammissibile?
Il ricorso è inammissibile quando il giudice di merito non ha ignorato la consulenza tecnica, ma l’ha esaminata e, fornendo una motivazione logica e coerente, ha deciso di discostarsi dalle sue conclusioni. Il dissenso motivato non costituisce un’omissione.

Il giudice è obbligato a seguire le conclusioni del Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU)?
No, il giudice non è vincolato dalle conclusioni del perito. Può legittimamente discostarsene, a condizione che fornisca una motivazione adeguata che spieghi le ragioni della sua diversa valutazione basandosi su altri elementi probatori o principi giuridici.

Cosa distingue un dissenso motivato da un omesso esame di un fatto decisivo?
L’omesso esame si verifica quando il giudice ignora completamente un fatto decisivo o un documento come la CTU. Il dissenso motivato, invece, si ha quando il giudice prende in considerazione quel fatto o documento, ma lo valuta diversamente dagli altri e ne spiega le ragioni in modo argomentato nella sua decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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