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Occupazione senza titolo: la P.A. può agire via ruolo

Una cittadina si opponeva a un’ingiunzione di pagamento per l’occupazione senza titolo di un’area demaniale. La Corte d’Appello le dava ragione, ritenendo necessario un preventivo titolo esecutivo giudiziale. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che la normativa speciale (L. 311/2004) consente all’Amministrazione di determinare e riscuotere l’indennità direttamente tramite iscrizione a ruolo, dopo due richieste di pagamento, senza bisogno di una precedente sentenza.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Occupazione Senza Titolo: La Cassazione Chiarisce i Poteri di Riscossione della P.A.

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su una questione di grande rilevanza pratica: quali strumenti ha la Pubblica Amministrazione per recuperare le somme dovute per l’occupazione senza titolo di beni demaniali? La risposta è netta: l’Amministrazione può agire in autotutela tramite iscrizione a ruolo, senza la necessità di ottenere prima una sentenza da un giudice. Analizziamo insieme la vicenda e la portata di questa decisione.

Il Caso: Occupazione Abusiva di un’Area Demaniale

Tutto nasce dall’opposizione di una cittadina a un’ingiunzione di pagamento emessa da un Comune per l’occupazione abusiva di una porzione di demanio marittimo. L’ente locale richiedeva il pagamento di un’indennità per l’utilizzo illegittimo dell’area, oltre all’imposta regionale correlata. La questione centrale del contendere era la legittimità della procedura di riscossione adottata dall’Amministrazione.

Le Decisioni dei Giudici di Merito: Un Contrasto Interpretativo

Inizialmente, il Tribunale aveva respinto le ragioni della cittadina. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva ribaltato la decisione, accogliendo la tesi secondo cui l’Amministrazione non poteva determinare unilateralmente l’importo dell’indennità e procedere alla riscossione coattiva. Secondo i giudici di secondo grado, per procedere con l’iscrizione a ruolo era necessario un preventivo titolo esecutivo, come una sentenza, che accertasse in modo definitivo il credito.

L’Intervento della Cassazione e la Riscossione per Occupazione Senza Titolo

La Corte di Cassazione, investita della questione dai Ministeri competenti e dall’Agenzia del Demanio, ha cassato la sentenza d’appello, affermando un principio di diritto di fondamentale importanza. Gli Ermellini hanno chiarito che la normativa speciale in materia, in particolare l’art. 1, comma 274, della Legge n. 311/2004, letto in combinato disposto con il D.Lgs. n. 46/1999, deroga alla regola generale. Questa legislazione attribuisce all’Amministrazione un potere speciale per la riscossione dei crediti derivanti dall’utilizzo, a qualsiasi titolo, di immobili di proprietà dello Stato, inclusa quindi l’occupazione senza titolo.

Le Motivazioni della Decisione

La ratio della norma, secondo la Suprema Corte, è quella di dotare gli enti gestori del patrimonio statale di uno strumento di esazione più efficace e rapido. L’obiettivo è facilitare il recupero di crediti erariali e stabilizzare le entrate pubbliche. La procedura prevede che l’Amministrazione determini la somma dovuta e la notifichi due volte al soggetto interessato. Se, decorsi novanta giorni dalla seconda notifica, il pagamento non avviene, l’ente può procedere direttamente all’iscrizione a ruolo delle somme. Questo non significa che il cittadino sia privo di tutele: egli può infatti impugnare le richieste di pagamento e contestare nel merito i criteri di determinazione dell’indennità nelle sedi giudiziarie competenti. Ciò che viene meno è solo l’obbligo per la P.A. di promuovere un’azione di cognizione per ottenere un titolo esecutivo prima di poter agire per la riscossione.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza consolida un importante strumento a disposizione della Pubblica Amministrazione per contrastare il fenomeno dell’occupazione senza titolo di beni pubblici. Per gli enti gestori, si tratta di una conferma della possibilità di utilizzare una procedura di riscossione snella ed efficace, simile a quella tributaria. Per i cittadini, invece, emerge la necessità di non sottovalutare le richieste di pagamento ricevute: è fondamentale attivarsi tempestivamente per contestarle, se ritenute infondate, poiché l’inerzia può portare direttamente alla formazione di una cartella di pagamento e all’avvio dell’esecuzione forzata.

La Pubblica Amministrazione può chiedere un’indennità per l’occupazione senza titolo di un bene demaniale senza prima andare da un giudice?
Sì. La Corte di Cassazione ha chiarito che la normativa speciale (L. 311/2004) consente all’Amministrazione di determinare unilateralmente l’indennità dovuta e procedere alla riscossione coattiva senza bisogno di ottenere preventivamente un titolo esecutivo giudiziale.

Qual è la procedura che la P.A. deve seguire per riscuotere queste somme tramite iscrizione a ruolo?
L’Amministrazione deve inviare due distinte richieste di pagamento al soggetto che occupa il bene. Se dopo 90 giorni dalla notifica della seconda richiesta il debito non viene saldato, può procedere con l’iscrizione a ruolo delle somme dovute.

Il cittadino che riceve una richiesta di pagamento per occupazione senza titolo può difendersi?
Sì. Il cittadino ha il diritto di impugnare le richieste di pagamento e contestare in sede giudiziaria sia l’esistenza del debito sia i criteri utilizzati dall’Amministrazione per calcolare l’importo dell’indennità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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