LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Obbligo di manleva: chi paga il dipendente?

Un dipendente universitario in servizio presso un’azienda ospedaliera ha citato in giudizio l’università per il mancato pagamento di un’indennità. L’università ha chiamato in causa l’ospedale chiedendo di essere tenuta indenne. La Corte di Cassazione ha confermato l’obbligo di manleva a carico dell’ospedale, stabilendo che l’ente che beneficia concretamente della prestazione lavorativa deve sostenerne i costi, respingendo il ricorso dell’azienda sanitaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Obbligo di Manleva: Chi Paga per il Personale Universitario in Ospedale?

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato un’intricata questione riguardante l’obbligo di manleva tra un’università e un’azienda ospedaliera per le retribuzioni del personale universitario in convenzione. La decisione chiarisce un principio fondamentale: chi utilizza la prestazione lavorativa, ne sopporta i costi. Analizziamo insieme questo caso che tocca i rapporti tra enti pubblici e le relative responsabilità economiche.

I Fatti del Caso

Un dipendente amministrativo di un’università, in servizio presso l’azienda ospedaliera policlinico locale in virtù di una convenzione, si è visto interrompere il pagamento di un’indennità di equiparazione. Di conseguenza, il lavoratore ha intentato una causa contro l’ateneo, suo datore di lavoro formale, per ottenere quanto dovuto.

L’università, a sua volta, ha chiamato in causa l’azienda ospedaliera, sostenendo che, in caso di condanna, avrebbe dovuto essere l’ospedale a farsi carico dell’onere economico. La richiesta si fondava su un obbligo di manleva, in quanto l’ospedale era il beneficiario effettivo dell’attività del dipendente.

Il Tribunale ha dato ragione al lavoratore contro l’università. Successivamente, la Corte d’Appello ha confermato il diritto del dipendente, ma ha accolto la domanda di garanzia dell’università, condannando l’azienda ospedaliera a tenerla indenne da ogni pagamento. Contro questa decisione, l’ospedale ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Obbligo di Manleva

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso dell’azienda ospedaliera, confermando la decisione d’appello. I giudici hanno smontato uno per uno i motivi di ricorso, consolidando il principio di responsabilità economica basato sull’effettivo utilizzo delle risorse umane.

La Chiarezza della Domanda di Garanzia

L’ospedale sosteneva che la richiesta dell’università fosse stata formulata in modo generico e che la domanda di manleva fosse stata introdotta tardivamente. La Cassazione ha respinto questa tesi, affermando che la volontà dell’università di essere “lasciata indenne” era sufficientemente chiara fin dall’inizio per configurare una domanda di garanzia. Non è necessario utilizzare formule sacramentali quando l’intento di trasferire l’onere economico sul terzo è inequivocabile.

L’Obbligo di Manleva Fondato sulla Legge

Un punto cruciale del ricorso dell’ospedale riguardava l’interpretazione di un precedente lodo arbitrale. Tuttavia, la Corte ha sottolineato che la decisione d’appello si fondava, in via principale, su norme di legge (in particolare, la L. n. 200/1974), che prevedono un rimborso dei costi del personale universitario a carico degli enti ospedalieri che ne usufruiscono. Il lodo arbitrale era stato citato solo come elemento rafforzativo. L’obbligo di manleva non nasceva quindi da un accordo specifico, ma direttamente dalla disciplina legislativa che regola i rapporti tra università e sistema sanitario.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione centrale della Suprema Corte risiede nel principio di causalità e di effettività. Sebbene l’università sia il datore di lavoro formale, è l’azienda ospedaliera a beneficiare concretamente e quotidianamente delle prestazioni del personale in convenzione. Pertanto, è giusto che l’onere economico di tali prestazioni, incluse le indennità accessorie, gravi sull’ente che ne trae diretto vantaggio.

I giudici hanno inoltre dichiarato inammissibili diversi motivi del ricorso per ragioni procedurali. L’azienda ospedaliera, infatti, aveva tentato di introdurre nel giudizio di legittimità nuove questioni di fatto e non aveva rispettato gli oneri di specificazione richiesti per i documenti citati a supporto delle proprie tesi. Questo ribadisce l’importanza del rigore formale nei ricorsi per cassazione.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La pronuncia ha importanti implicazioni pratiche per la gestione del personale nei rapporti convenzionali tra università ed enti del servizio sanitario. In primo luogo, stabilisce con chiarezza che la responsabilità finanziaria finale per il personale universitario distaccato ricade sull’ente ospedaliero utilizzatore. In secondo luogo, conferma che una domanda di essere “tenuti indenni” è sufficiente per attivare un’azione di garanzia, senza necessità di formule legali complesse. Infine, serve da monito sull’importanza di rispettare scrupolosamente le regole procedurali, pena l’inammissibilità del ricorso, anche a fronte di argomenti potenzialmente validi nel merito.

Chi è tenuto a pagare l’indennità di un dipendente universitario che lavora in un’azienda ospedaliera in convenzione?
Formalmente, il datore di lavoro è l’Università, che quindi paga la retribuzione. Tuttavia, l’azienda ospedaliera che beneficia della prestazione lavorativa è tenuta a rimborsare l’Università per tutti i costi sostenuti, in base a un obbligo di manleva previsto dalla legge.

Una richiesta generica di ‘essere lasciato indenne’ è sufficiente per attivare un’azione di manleva?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che tale espressione, anche se non tecnicamente precisa, manifesta in modo chiaro e inequivocabile la volontà di trasferire le conseguenze economiche di una condanna su un terzo chiamato in causa, ed è quindi sufficiente per integrare una domanda di garanzia.

Perché il ricorso dell’azienda ospedaliera è stato respinto?
Il ricorso è stato respinto principalmente perché la decisione impugnata si basava su norme di legge che pongono a carico dell’ospedale i costi del personale universitario utilizzato, e non solo su un lodo arbitrale contestato. Inoltre, il ricorso presentava diversi vizi procedurali, come la tardiva introduzione di nuove questioni di fatto e la mancata osservanza degli oneri di specificazione degli atti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati