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Obbligo di indennizzo assicuratore: quando sorge?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 13897/2024, ha chiarito un punto cruciale sull’obbligo di indennizzo dell’assicuratore. Un professionista, a seguito di un errore che ha causato un danno ai suoi clienti, ha richiesto l’intervento della propria assicurazione di responsabilità civile. L’assicurazione è rimasta inerte. La Corte ha stabilito che l’obbligo dell’assicuratore di tenere indenne l’assicurato sorge al momento del verificarsi del fatto dannoso e non è subordinato al preventivo pagamento del danno al terzo da parte dell’assicurato. L’inerzia dell’assicuratore, a fronte di una denuncia di sinistro e di una responsabilità non seriamente contestabile, costituisce un inadempimento che giustifica la condanna al pagamento dell’indennizzo direttamente all’assicurato.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Obbligo di indennizzo assicuratore: il pagamento al terzo non è una condizione

L’assicurazione per la responsabilità civile professionale rappresenta una tutela fondamentale per ogni professionista. Ma cosa succede se, a seguito di un errore, l’assicuratore tarda o si rifiuta di intervenire? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema centrale: il momento in cui sorge l’obbligo di indennizzo dell’assicuratore. La Corte ha chiarito che tale obbligo non è necessariamente subordinato al fatto che l’assicurato abbia già risarcito il terzo danneggiato. Analizziamo questa importante decisione.

I fatti del caso

Un avvocato veniva citato in giudizio dai suoi ex clienti per responsabilità professionale. A causa di una sua negligenza nella difesa tecnica, un decreto ingiuntivo contro di loro era divenuto definitivo ed esecutivo. I clienti, di conseguenza, richiedevano al professionista il risarcimento dei danni subiti.

L’avvocato, titolare di una polizza per la responsabilità civile, denunciava tempestivamente il sinistro alla propria compagnia assicuratrice, chiedendone l’intervento per tenere indenni i clienti. Nonostante la denuncia e i solleciti, la compagnia rimaneva inerte. Di fronte a questa inerzia, il professionista si vedeva costretto a citare in giudizio la propria assicurazione per ottenere l’indennizzo previsto dalla polizza, al fine di poter risarcire i suoi ex clienti.

I giudici di primo e secondo grado davano ragione all’avvocato, condannando la compagnia a pagare l’indennizzo. La società assicuratrice, tuttavia, presentava ricorso in Cassazione, sostenendo che l’obbligo di indennizzo non fosse ancora sorto, poiché l’assicurato non aveva ancora materialmente pagato alcuna somma ai terzi danneggiati.

La decisione della Corte e l’obbligo di indennizzo dell’assicuratore

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della compagnia assicuratrice, confermando le decisioni dei giudici di merito. Il punto centrale della pronuncia risiede nell’interpretazione dell’articolo 1917 del Codice Civile. Secondo i giudici, l’obbligo dell’assicuratore di “tenere indenne” l’assicurato sorge nel momento in cui si verifica il fatto illecito che genera la responsabilità di quest’ultimo verso il terzo. Questo evento costituisce l’avveramento del rischio assicurato.

La Corte ha specificato che attendere il pagamento da parte dell’assicurato prima di intervenire svuoterebbe di significato la funzione stessa della polizza di responsabilità civile, che è quella di proteggere il patrimonio dell’assicurato dal momento in cui la sua responsabilità viene acclarata.

Le motivazioni

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su alcuni principi fondamentali:

1. Nascita dell’obbligazione indennitaria: L’obbligo dell’assicuratore non è condizionato dal pagamento effettivo del risarcimento da parte dell’assicurato al terzo. Esso sorge in dipendenza della responsabilità civile dell’assicurato, che si manifesta con l’accadimento del fatto dannoso. Una volta ricevuto l’avviso di sinistro, l’assicuratore ha il dovere di attivarsi con la diligenza professionale richiesta per accertare la responsabilità del proprio cliente e liquidare il danno.

2. Inadempimento dell’assicuratore: Nel caso specifico, l’assicuratore è rimasto inerte a fronte di una denuncia tempestiva e di una responsabilità dell’assicurato che non era stata seriamente contestata. Questo comportamento è stato qualificato come un inadempimento colpevole all’obbligo contrattuale di tenere indenne l’assicurato. L’inerzia ingiustificata dell’assicuratore legittima l’assicurato a richiedere giudizialmente l’adempimento, ossia il pagamento dell’indennizzo.

3. Irrilevanza del principio “in illiquidis non fit mora”: I giudici hanno ribadito che la liquidità del debito verso il terzo danneggiato non è una condizione necessaria per la costituzione in mora dell’assicuratore. La mora scatta dal momento in cui l’assicuratore, pur avendo gli elementi per valutare il sinistro, omette colpevolmente di procedere alla liquidazione.

4. Facoltà dell’assicuratore: L’articolo 1917, comma 2, cod. civ. offre all’assicuratore la facoltà di pagare l’indennità direttamente al terzo danneggiato, previa comunicazione all’assicurato. Questa norma, secondo la Corte, non esclude il diritto dell’assicurato a ricevere l’indennizzo, ma offre piuttosto all’assicuratore uno strumento per estinguere l’obbligazione ed evitare un possibile arricchimento ingiustificato dell’assicurato qualora questi, incassato l’indennizzo, non risarcisse il terzo.

Le conclusioni

L’ordinanza in commento rafforza la posizione dell’assicurato nei confronti della compagnia di assicurazione. Viene stabilito con chiarezza che l’assicuratore non può trincerarsi dietro il mancato pagamento al terzo per negare o ritardare l’indennizzo, specialmente quando la responsabilità del proprio assicurato è evidente. La funzione protettiva della polizza di responsabilità civile impone alla compagnia un ruolo attivo nella gestione del sinistro sin dalla sua denuncia. L’inerzia ingiustificata costituisce un inadempimento contrattuale che abilita l’assicurato a pretendere il pagamento diretto dell’indennizzo per poter far fronte alle proprie obbligazioni risarcitorie.

Quando sorge l’obbligo dell’assicuratore di pagare l’indennizzo nella polizza per responsabilità civile?
L’obbligo sorge nel momento in cui l’assicurato causa un danno a terzi, costituendo tale evento l’oggetto del rischio assicurato. Non è necessario attendere che l’assicurato abbia già pagato il risarcimento al terzo danneggiato.

L’assicurato deve prima pagare il terzo danneggiato per avere diritto all’indennizzo dall’assicurazione?
No. Secondo la Corte, il pagamento del risarcimento al terzo da parte dell’assicurato non è una condizione necessaria perché sorga il diritto all’indennizzo. Il diritto nasce con il verificarsi del sinistro e l’accertamento della responsabilità.

Cosa succede se l’assicuratore, dopo aver ricevuto la denuncia di sinistro, non si attiva per liquidare il danno?
Se l’assicuratore rimane inerte e non si attiva per accertare la responsabilità e liquidare il danno, commette un inadempimento contrattuale. Tale comportamento colpevole giustifica la richiesta dell’assicurato di ottenere il pagamento dell’indennizzo, anche attraverso un’azione giudiziaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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