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Obbligo consegna documenti bancari: il limite decennale

Una società, agendo per conto di un fideiussore, ha richiesto a un istituto di credito la consegna di contratti e documentazione bancaria. La Corte d’Appello, riformando parzialmente la sentenza di primo grado, ha confermato l’esistenza del diritto ma ha precisato un aspetto fondamentale: l’obbligo di consegna dei documenti bancari da parte della banca è limitato agli ultimi dieci anni. La Corte ha stabilito che la richiesta di documenti anteriori al decennio non può essere accolta, applicando i principi derivanti dall’art. 119 del Testo Unico Bancario e dall’art. 2220 del codice civile.

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Pubblicato il 28 maggio 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Obbligo Consegna Documenti Bancari: Fino a Quando la Banca Deve Conservarli?

La trasparenza nei rapporti tra banca e cliente è un pilastro del diritto bancario. Un aspetto cruciale di questa trasparenza è l’obbligo di consegna dei documenti bancari, come contratti ed estratti conto. Una recente sentenza della Corte di Appello di Firenze ha fornito chiarimenti essenziali sui limiti temporali di questo dovere, stabilendo un confine netto basato sul decennio. Analizziamo insieme questo importante caso per capire quali sono i diritti dei clienti e i doveri degli istituti di credito.

I Fatti di Causa: La Richiesta del Fideiussore

La vicenda ha inizio quando una società, in qualità di procuratrice di un fideiussore, chiede tramite un decreto ingiuntivo a un noto istituto di credito la consegna di copia dei contratti di conto corrente, finanziamenti e relativi estratti conto legati alla società debitrice principale. L’istituto di credito si opponeva al decreto, sollevando diverse eccezioni: in primis, l’incompetenza territoriale del Tribunale adito, sostenendo che il contratto di fideiussione prevedesse un foro esclusivo diverso. In secondo luogo, contestava la legittimazione del fideiussore a richiedere la documentazione. Infine, nel merito, riteneva la richiesta troppo generica e si opponeva alla consegna di documenti risalenti a oltre dieci anni prima.

La Decisione di Primo Grado e i Motivi d’Appello

Il Tribunale di primo grado aveva respinto tutte le eccezioni della banca. Aveva affermato la propria competenza territoriale, riconosciuto il diritto del fideiussore (in quanto ‘cliente’ in senso lato) a ottenere i documenti e confermato il decreto ingiuntivo. Secondo il giudice, l’obbligo di consegnare copia del contratto non era soggetto a limiti temporali, a differenza degli estratti conto, per i quali il limite decennale era stato specificato nel decreto stesso.

L’istituto di credito ha impugnato questa decisione davanti alla Corte di Appello, ribadendo tre motivi principali:
1. Nullità della sentenza per incompetenza territoriale.
2. Mancata dichiarazione di cessazione della materia del contendere, poiché la banca aveva comunque prodotto parte dei documenti in corso di causa.
3. Illegittimità del decreto ingiuntivo per violazione dell’art. 119 TUB e dell’art. 2220 c.c., insistendo sull’inesistenza di un obbligo di conservazione e consegna della documentazione ultradecennale.

L’Obbligo di Consegna dei Documenti Bancari e la Competenza Territoriale

La Corte d’Appello ha prima di tutto respinto il motivo relativo all’incompetenza territoriale. I giudici hanno chiarito che il diritto di accesso alla documentazione bancaria, previsto dall’art. 119 del Testo Unico Bancario (TUB), è un diritto autonomo che deriva direttamente dalla legge, non dal contratto. Di conseguenza, la clausola contrattuale che stabiliva un foro esclusivo per le controversie contrattuali non era applicabile a questa specifica richiesta. La competenza, quindi, andava determinata secondo il criterio generale del foro del convenuto (la sede della banca), correttamente individuato nel Tribunale di primo grado.

La Posizione della Corte sul Limite Decennale

Il punto cruciale della sentenza riguarda il terzo motivo di appello, che è stato parzialmente accolto.

L’interpretazione dell’Art. 119 TUB

La Corte ha stabilito che non esiste un obbligo di conservazione e, di conseguenza, di ostensione dei contratti bancari oltre il decennio. La tesi secondo cui il contratto, a differenza delle comunicazioni periodiche, dovesse essere conservato per tutta la durata del rapporto è stata ritenuta non condivisibile. Questo orientamento comporterebbe un onere di conservazione a tempo indeterminato per la banca, considerato eccessivo e contrario al principio di buona fede.

Il Principio di Buona Fede e l’Onere di Conservazione

I giudici hanno fatto riferimento a una recente pronuncia della Corte di Cassazione (n. 35039/2022), la quale ha affermato che il limite decennale per la conservazione della documentazione, previsto dall’art. 119, comma 4, TUB, corrisponde a un principio generale del nostro ordinamento (art. 2220 c.c.). Tale principio si applica non solo agli estratti conto ma anche ai contratti stessi. Imporre alla banca di conservare ‘all’infinito’ una massa indeterminata di dati sarebbe un’attività dispendiosa e contraria alla buona fede. Il cliente è ampiamente tutelato dalla possibilità di richiedere la documentazione entro un lasso di tempo già molto ampio (dieci anni).

Le Motivazioni della Decisione d’Appello

Sulla base di queste argomentazioni, la Corte di Appello ha riformato parzialmente la sentenza di primo grado. Pur confermando il rigetto dell’opposizione della banca, ha revocato la condanna all’ostensione dei contratti sottoscritti in data precedente al decennio dalla domanda. La Corte ha ritenuto che il diritto del cliente non potesse estendersi oltre questo limite temporale, in linea con i principi generali di conservazione delle scritture contabili e di buona fede contrattuale. La Corte ha anche precisato che la consegna parziale dei documenti in corso di causa non faceva venir meno l’interesse ad agire, poiché la banca aveva comunque contestato il diritto della controparte, risultando soccombente sulle eccezioni di rito.

Conclusioni: Cosa Cambia per i Clienti delle Banche?

Questa sentenza consolida un principio di fondamentale importanza pratica. I clienti, inclusi i fideiussori, hanno pieno diritto di ottenere copia della documentazione bancaria, ma questo diritto non è illimitato nel tempo. L’obbligo di consegna dei documenti bancari da parte dell’istituto di credito è circoscritto ai dieci anni precedenti la richiesta. Questa regola si applica sia agli estratti conto che ai contratti. Per i clienti, ciò significa che è fondamentale agire con tempestività nel richiedere documenti necessari per verifiche o contenziosi, poiché oltre il decennio la banca è legalmente sollevata dall’obbligo di conservazione e consegna.

Il fideiussore ha diritto a ricevere copia dei documenti bancari del debitore principale?
Sì. La sentenza conferma che il fideiussore rientra nella nozione di ‘cliente’ ai sensi dell’art. 119 del Testo Unico Bancario e, pertanto, ha diritto a ottenere copia della documentazione relativa ai rapporti garantiti.

Qual è il limite di tempo per l’obbligo di consegna dei documenti bancari da parte della banca?
L’obbligo della banca di conservare e consegnare la documentazione, inclusi i contratti, è limitato ai dieci anni precedenti la data della richiesta. Non sussiste un obbligo di consegna per i documenti più vecchi.

Come si determina il foro competente per una causa relativa alla consegna di documenti bancari?
La Corte ha stabilito che il diritto alla consegna dei documenti deriva dalla legge (art. 119 TUB) e non dal contratto. Pertanto, le clausole contrattuali sul foro competente non si applicano. Si deve fare riferimento ai criteri generali del codice di procedura civile, come il foro del convenuto (la sede legale della banca).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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