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Obbligazione risarcitoria: chi paga i danni in condominio?

La Corte di Cassazione stabilisce un principio fondamentale in materia di obbligazione risarcitoria condominiale. Un nuovo proprietario non è responsabile per i danni causati dalle parti comuni verificatisi prima del suo acquisto. La responsabilità è di natura extracontrattuale e personale, quindi rimane in capo a chi era proprietario al momento del fatto dannoso. Di conseguenza, la delibera condominiale che addebita tali costi al nuovo acquirente è illegittima. Il caso riguardava una società immobiliare a cui era stato chiesto di contribuire al risarcimento per allagamenti avvenuti nel 1993, ben prima che acquistasse l’immobile nel 2004.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Obbligazione Risarcitoria Condominiale: il Nuovo Proprietario Paga i Danni Vecchi?

Comprare casa è un passo importante, ma può nascondere insidie. Cosa succede se, dopo aver acquistato un appartamento, l’amministratore di condominio vi chiede di pagare per danni avvenuti anni prima del vostro arrivo? La questione centrale riguarda la natura dell’obbligazione risarcitoria e a chi spetti sostenerne il costo. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento decisivo, stabilendo che la responsabilità per i danni passati non si trasferisce con la proprietà.

I Fatti del Caso

Una società immobiliare acquistava un’unità all’interno di un condominio nel 2004. Anni dopo, nel 2016, l’assemblea condominiale deliberava di risarcire alcuni condomini per ingenti danni subiti nel lontano 1993, a causa di episodi di esondazione provocati dal malfunzionamento delle pompe di aspirazione, di proprietà comune. L’assemblea decideva di ripartire la spesa tra tutti i proprietari attuali, inclusa la società immobiliare, chiedendole di versare una quota.

La società si opponeva, sostenendo di non essere tenuta a pagare. I suoi danti causa (i precedenti proprietari), infatti, avevano già raggiunto un accordo transattivo con i condomini danneggiati prima della vendita. La società, quindi, impugnava la delibera, ritenendosi estranea a un’obbligazione sorta quando non era ancora proprietaria.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello davano torto alla società, affermando che l’obbligo di contribuire al risarcimento fosse un’obbligazione propter rem, cioè legata all’immobile e che si trasferisce con esso. La questione è così giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ribaltato le decisioni dei giudici di merito, accogliendo il ricorso della società immobiliare. Ha affermato un principio di diritto netto: l’acquirente di un’unità immobiliare non può essere chiamato a rispondere dei danni condominiali verificatisi prima del suo acquisto.

La sentenza impugnata è stata quindi cassata e il caso rinviato alla Corte d’Appello, che dovrà decidere nuovamente la controversia attenendosi a questo fondamentale principio.

Le Motivazioni: la Natura dell’Obbligazione Risarcitoria

Il cuore della decisione risiede nella corretta qualificazione giuridica dell’obbligazione risarcitoria. La Corte di Cassazione, richiamando precedenti pronunce delle Sezioni Unite, ha chiarito che l’obbligo di risarcire un danno causato da parti comuni non è un’obbligazione propter rem, come le normali spese condominiali (es. pulizia scale, manutenzione ascensore). Si tratta, invece, di una responsabilità da fatto illecito (o ‘illecito aquiliano’).

Questo significa che la responsabilità è di natura personale e sorge in capo a chi era proprietario dell’immobile nel momento in cui si è verificato l’evento dannoso. Non è un’obbligazione che ‘viaggia’ con l’immobile e si trasferisce al nuovo acquirente. Il nuovo proprietario è tenuto a pagare le spese condominiali ordinarie e straordinarie deliberate dopo il suo acquisto (e, in certi limiti, quelle dell’anno precedente), ma non è tenuto a farsi carico di debiti risarcitori sorti da fatti illeciti avvenuti in passato.

La Corte ha specificato che il proprietario dell’appartamento danneggiato dalla cosa comune è da considerarsi un ‘terzo’ che subisce un danno. La responsabilità del condominio (e quindi dei singoli condomini pro quota) ha natura extracontrattuale. Di conseguenza, deve risponderne chi rivestiva la qualità di condomino al momento del fatto, non chi lo è diventato anni dopo.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Chi Compra Casa

Questa ordinanza offre un’importante tutela per chi acquista un immobile. Le implicazioni pratiche sono chiare e significative:

1. Separazione delle responsabilità: Viene tracciata una linea netta tra le obbligazioni condominiali ordinarie, che seguono l’immobile, e l’obbligazione risarcitoria per danni passati, che rimane personale del vecchio proprietario.
2. Maggiore sicurezza per l’acquirente: Chi compra casa non rischia di trovarsi a pagare per ‘scheletri nell’armadio’, ovvero per danni verificatisi decenni prima e di cui non poteva essere a conoscenza.
3. Responsabilità del venditore: È il venditore che deve rispondere delle obbligazioni risarcitorie sorte durante il suo periodo di proprietà. Questo principio rafforza la necessità di trasparenza durante le trattative di compravendita.

In sintesi, la Suprema Corte ha riaffermato che la responsabilità civile per danni è personale e non si eredita con l’acquisto di un immobile. Una decisione che porta chiarezza e certezza nei rapporti condominiali e nelle compravendite immobiliari.

Chi è responsabile per i danni causati da parti comuni del condominio, il vecchio o il nuovo proprietario?
La responsabilità è del soggetto che era proprietario dell’unità immobiliare al momento in cui si è verificato l’evento dannoso. La responsabilità non si trasferisce al nuovo acquirente.

L’obbligazione di risarcire un danno in condominio è un’obbligazione propter rem che si trasferisce con l’immobile?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che l’obbligazione di risarcire un danno derivante da un fatto illecito ha natura extracontrattuale e personale, non è un’obbligazione propter rem che transita con la proprietà del bene.

Il principio secondo cui la responsabilità è personale vale anche se il danno deriva da un bene comune di uso non esclusivo?
Sì. La Corte ha specificato che il principio enunciato dalle Sezioni Unite si applica in generale ai danni derivanti da beni comuni, confermando la natura extracontrattuale della responsabilità anche in questi casi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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