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Obbligazione restitutoria: quando è solidale?

Un ente pubblico paga una somma a più persone in base a una sentenza, che viene poi annullata. L’ente chiede la restituzione con vincolo di solidarietà. La Cassazione chiarisce che se il pagamento è stato eseguito in modo unitario e indifferenziato, la conseguente obbligazione restitutoria è solidale, a prescindere dalla natura individuale dei crediti originari. La modalità del pagamento prevale sul titolo annullato.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Obbligazione Restitutoria: Unica se Unico è il Pagamento

Quando una sentenza di condanna viene riformata o annullata, chi ha pagato in base a quel provvedimento ha diritto a riavere indietro le somme versate. Ma cosa succede se i beneficiari del pagamento erano più di uno? L’obbligo di restituire le somme è individuale per ciascuno o sono tutti responsabili in solido per l’intera cifra? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3207/2024, ha fornito un chiarimento fondamentale, stabilendo che la natura dell’obbligazione restitutoria dipende dalle modalità concrete del pagamento originario.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna alla Richiesta di Restituzione

La vicenda trae origine da una richiesta di risarcimento danni avanzata da tre congiunti nei confronti di un Comune per il decesso di un loro familiare. Il Tribunale prima e la Corte d’Appello poi condannano l’ente pubblico al pagamento di determinate somme in favore dei tre soggetti. Il Comune, in esecuzione di tali sentenze, provvede al pagamento: una parte tramite assegni cointestati a tutti e tre i beneficiari, un’altra parte tramite un unico bonifico bancario sul conto di uno solo di essi, che agiva anche in nome e per conto degli altri.

Successivamente, la Corte di Cassazione cassa la sentenza d’appello e, decidendo nel merito, rigetta le domande risarcitorie. A questo punto, per il Comune sorge il diritto di ottenere la restituzione di quanto pagato. L’ente agisce quindi con un ricorso per decreto ingiuntivo, chiedendo la condanna dei tre beneficiari alla restituzione dell’intera somma in via solidale.

I destinatari dell’ingiunzione si oppongono, sostenendo che l’obbligo di restituzione dovrebbe essere parziario, cioè diviso tra loro in base a quanto originariamente liquidato a ciascuno, e non solidale. La Corte d’Appello, tuttavia, conferma la natura solidale dell’obbligazione, ritenendo decisiva la modalità unitaria con cui il Comune aveva effettuato i pagamenti. Uno dei congiunti ricorre quindi per cassazione.

La Tesi del Ricorrente e l’Obbligazione Restitutoria

Il ricorrente principale fondava la sua argomentazione su un presupposto logico: poiché le sentenze di condanna originarie non avevano stabilito un vincolo di solidarietà attiva tra i creditori (a ciascuno era stata liquidata una somma specifica), neppure l’obbligazione restitutoria successiva poteva essere solidale. Secondo questa visione, la modalità di pagamento (un unico bonifico o assegni cointestati) era solo una semplificazione esecutiva che non poteva modificare la natura parziaria delle singole posizioni debitorie in fase di restituzione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando la decisione dei giudici di merito e consolidando un importante principio di diritto. I giudici hanno stabilito che l’obbligo di restituzione che sorge a seguito della riforma o cassazione di una sentenza (ai sensi dell’art. 389 c.p.c.) non va modellato sul titolo giudiziale caducato, bensì sull’atto materiale del pagamento che si intende neutralizzare.

Le Motivazioni

Il cuore della motivazione risiede nel concetto di restituzione come contrarius actus rispetto al pagamento. L’obiettivo dell’azione restitutoria è ripristinare la situazione patrimoniale del solvens (chi ha pagato) esattamente com’era prima dell’esecuzione della sentenza annullata. Se il solvens ha effettuato un pagamento unico e indifferenziato, considerandoli come un’unica parte plurisoggettiva, ha il diritto di ottenere una restituzione altrettanto unitaria e indifferenziata.

La Corte ha specificato che l’elemento caratterizzante della solidarietà passiva (art. 1292 c.c.) è l’unicità della prestazione dovuta, non l’unicità della fonte. Nel caso di specie, pur in presenza di crediti originariamente distinti, il Comune aveva eseguito una prestazione unica e globale. Di conseguenza, la prestazione restitutoria, essendo speculare, non poteva che essere anch’essa unica, generando così un vincolo di solidarietà tra gli accipientes (coloro che hanno ricevuto il pagamento).

In altri termini, l’accettazione, anche per fatti concludenti, di un pagamento unitario da parte di più creditori crea un’obbligazione restitutoria solidale nel caso in cui il titolo che giustificava quel pagamento venga meno. La causa dell’obbligo di restituzione non è più il rapporto sostanziale originario, ma l’esigenza di ripristinare un equilibrio patrimoniale alterato da un pagamento divenuto privo di giustificazione.

Le Conclusioni

L’ordinanza in commento offre un’indicazione pratica di notevole rilevanza. Chi si trova a dover eseguire un pagamento a favore di più soggetti in base a una sentenza provvisoriamente esecutiva deve essere consapevole che le modalità scelte per il pagamento possono avere conseguenze dirette sulla natura dell’eventuale e futura obbligazione restitutoria. Effettuare un pagamento unico, ad esempio tramite un solo bonifico o assegno, sebbene più semplice dal punto di vista operativo, comporta la nascita di un’obbligazione solidale in capo ai percettori. Questo, dal punto di vista del debitore che paga (solvens), rappresenta un vantaggio, poiché in caso di riforma della sentenza potrà richiedere l’intera somma a uno qualsiasi dei beneficiari, semplificando notevolmente il recupero del proprio credito.

Quando sorge un’obbligazione restitutoria solidale per più persone che hanno ricevuto un pagamento?
Sorge quando il pagamento, pur essendo destinato a più beneficiari, è stato eseguito come un atto unico e indifferenziato, ad esempio tramite un singolo bonifico o assegni cointestati per l’importo totale.

La natura dell’obbligo di restituzione dipende dal titolo originale che giustificava il pagamento?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’obbligo di restituzione non dipende dal contenuto della sentenza annullata (che poteva prevedere crediti individuali), ma dalle modalità concrete con cui il pagamento è stato effettuato.

Cosa significa che l’azione di restituzione è un ‘contrarius actus’ rispetto al pagamento?
Significa che l’atto della restituzione deve avere una forma speculare e contraria a quella del pagamento. Se il pagamento è stato unitario, anche la restituzione deve essere richiesta come prestazione unitaria e solidale per ripristinare la situazione patrimoniale precedente del pagatore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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