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Obbligazione propter rem: chi paga gli oneri?

Un comune ha tentato di recuperare oneri di urbanizzazione dai nuovi proprietari di un immobile costruito in un piano di edilizia convenzionata. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8635/2024, ha stabilito che l’obbligazione propter rem per tali costi non si trasferisce automaticamente. È necessario che la convenzione originaria, trascritta nei registri immobiliari, preveda esplicitamente che l’obbligo gravi anche sui successivi acquirenti. In assenza di tale clausola o di un accollo del debito nell’atto di acquisto, i nuovi proprietari non sono tenuti al pagamento.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Obbligazione Propter Rem: Quando gli Oneri Urbanistici Seguono l’Immobile?

Chi acquista una casa è sempre tenuto a pagare i debiti pregressi legati agli oneri di urbanizzazione? La questione, di fondamentale importanza per il mercato immobiliare, è stata affrontata dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 8635 del 2 aprile 2024. Questa decisione chiarisce i limiti della cosiddetta obbligazione propter rem, stabilendo precise condizioni per il trasferimento di tali oneri ai successivi acquirenti. Vediamo nel dettaglio come la Suprema Corte ha risolto la controversia.

I Fatti del Caso: L’Acquisto dell’Immobile e la Richiesta del Comune

La vicenda trae origine dalla richiesta di pagamento avanzata da un Comune nei confronti di due coniugi, acquirenti di un’unità immobiliare. L’immobile era stato edificato nell’ambito di un Piano di Edilizia Economica e Popolare (PEEP) sulla base di una convenzione stipulata anni prima tra il Comune e una cooperativa edilizia. Tale convenzione prevedeva che il Comune potesse richiedere un conguaglio per i costi di acquisizione dei suoli e per gli oneri di urbanizzazione, una volta determinati in via definitiva.

Il Comune, ritenendo che tale obbligo si fosse trasferito insieme all’immobile, ha emesso un’ingiunzione di pagamento nei confronti dei nuovi proprietari. Questi ultimi si sono opposti, sostenendo di non essere tenuti al pagamento, in quanto estranei alla convenzione originaria e non avendo mai assunto tale debito nel loro atto di acquisto.

La Questione Giuridica: L’Obbligazione Propter Rem e i Suoi Limiti

Il fulcro del ricorso in Cassazione si è concentrato sulla natura dell’obbligo di pagamento del conguaglio. Il Comune sosteneva che si trattasse di una obbligazione propter rem, ovvero un’obbligazione legata indissolubilmente alla proprietà del bene e che, pertanto, si trasferisce automaticamente a tutti i successivi acquirenti. A sostegno di questa tesi, il Comune evidenziava che la convenzione originaria era stata regolarmente trascritta nei registri immobiliari, rendendola così opponibile a chiunque acquistasse l’immobile.

La Decisione della Cassazione: La Convenzione è Sovrana

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Comune, offrendo un’interpretazione restrittiva del concetto di obbligazione propter rem in questo specifico contesto. I giudici hanno stabilito che, affinché un’obbligazione di questo tipo si trasferisca ai successivi aventi causa, non è sufficiente la sua natura potenzialmente ‘reale’ né la semplice trascrizione dell’atto originario.

La Corte ha chiarito che il trasferimento automatico del debito deve essere esplicitamente previsto dalla legge o, come in questo caso, dalla convenzione stessa. La trascrizione serve a rendere pubbliche e opponibili le clausole contenute nell’atto, ma non può creare obbligazioni che l’atto stesso non prevede.

Le Condizioni per il Trasferimento dell’Obbligazione Propter Rem

Sulla base della sentenza, emergono tre condizioni necessarie affinché l’onere del conguaglio possa essere richiesto ai nuovi proprietari:

1. Previsione nella Convenzione: La convenzione originaria tra Comune e costruttore deve contenere una clausola chiara che preveda il trasferimento dell’obbligo di pagamento a tutti i successivi acquirenti dell’immobile.
2. Trascrizione dell’Atto: La convenzione contenente tale clausola deve essere stata trascritta nei registri immobiliari prima dell’acquisto da parte del terzo.
3. Mancanza di Accollo Esplicito: In assenza di una clausola di trasferimento nella convenzione, l’unico modo per obbligare l’acquirente è attraverso un accollo esplicito del debito contenuto nell’atto di compravendita.

Nel caso di specie, la Corte ha rilevato che la convenzione era ambigua e che i giudici di merito avevano interpretato la nozione di ‘aventi causa’ in modo restrittivo, escludendo i successivi acquirenti. Tale interpretazione non è stata efficacemente contestata dal Comune in Cassazione.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione centrale della Corte si basa sul principio di tipicità delle obbligazioni reali. Un’obbligazione propter rem non può essere presunta, ma deve trovare fondamento in una specifica norma di legge o in una pattuizione contrattuale chiara e inequivocabile, resa pubblica tramite trascrizione. La legge sull’edilizia convenzionata (L. 865/1971) prevede la possibilità di stipulare e trascrivere convenzioni, ma non stabilisce ex lege che gli obblighi di conguaglio si trasferiscano automaticamente. Pertanto, la fonte dell’eventuale trasferimento non è la legge, ma l’autonomia contrattuale delle parti originarie (Comune e costruttore), che devono esplicitarlo nella convenzione. Se manca questa previsione, l’obbligo rimane in capo al soggetto che lo ha originariamente assunto, ovvero il concessionario/costruttore.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa sentenza rappresenta un’importante tutela per chi acquista un immobile. Stabilisce che non si può essere chiamati a rispondere di debiti pregressi legati all’urbanizzazione solo in virtù della qualifica di proprietario. Per gli acquirenti, ciò sottolinea l’importanza di una due diligence approfondita prima del rogito, verificando non solo l’assenza di ipoteche o pignoramenti, ma anche il contenuto delle convenzioni urbanistiche originarie. Per gli enti pubblici, invece, la decisione impone una maggiore attenzione nella redazione delle convenzioni, specificando chiaramente le modalità di recupero dei costi e l’eventuale estensione degli obblighi ai futuri acquirenti, al fine di garantire il pareggio economico dell’operazione.

Chi acquista un immobile è sempre responsabile per i costi di urbanizzazione non pagati dal costruttore?
No, la responsabilità non è automatica. Secondo la Cassazione, l’acquirente è responsabile solo se ha accettato esplicitamente il debito (accollo) o se la convenzione originaria tra Comune e costruttore, regolarmente trascritta, prevedeva espressamente il trasferimento di tale obbligo a tutti i successivi acquirenti.

Cosa si intende per obbligazione propter rem in questo contesto?
Si intende un’obbligazione che è legata alla proprietà di un bene. Tuttavia, la Corte ha chiarito che, per questo tipo di oneri, l’obbligazione non nasce automaticamente dalla legge ma deve essere prevista in una convenzione. La sua natura ‘reale’ e il suo trasferimento dipendono quindi da una specifica previsione contrattuale.

La trascrizione della convenzione edilizia nei registri immobiliari è sufficiente a trasferire il debito?
No, non è sufficiente da sola. La trascrizione ha una funzione pubblicitaria: rende opponibili a terzi (come i successivi acquirenti) le clausole contenute nella convenzione. Ma se la convenzione non contiene una clausola che trasferisce l’obbligo di pagamento, la trascrizione non può creare un’obbligazione che non esiste nel contratto originario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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