LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Nullità fideiussione ABI: la Cassazione decide

Una garante ha contestato una fideiussione basata su clausole anticoncorrenziali, chiedendone la nullità totale. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, ribadendo il principio secondo cui la nullità fideiussione ABI è tipicamente parziale e colpisce solo le singole clausole, a meno che non si dimostri il loro carattere essenziale per i contraenti. La Corte ha inoltre dichiarato inammissibile una contestazione sulla titolarità del credito sollevata tardivamente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Nullità Fideiussione ABI: La Cassazione Conferma la Nullità Parziale

La questione della nullità fideiussione ABI per violazione della normativa antitrust è da anni al centro di un acceso dibattito giurisprudenziale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 35013/2024, torna sul tema, consolidando l’orientamento delle Sezioni Unite e chiarendo i limiti della nullità e le regole processuali per farla valere. La pronuncia offre spunti fondamentali sia sulla natura parziale della nullità, sia sulla tardività delle eccezioni relative alla titolarità del credito.

I Fatti del Caso: Una Garanzia Bancaria Contestata

Una garante si era impegnata con un istituto di credito a coprire i debiti di una società immobiliare. Successivamente, la garante ha citato in giudizio la banca, sostenendo di doversi considerare liberata dall’obbligo di garanzia. A suo dire, l’istituto di credito aveva ingiustificatamente rifiutato di erogare una rata di un mutuo destinato alla società debitrice, causandone l’insolvenza.

Nei primi due gradi di giudizio, sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno respinto le domande della garante. In appello, la questione si è arricchita di un nuovo elemento: la contestazione della validità della fideiussione per la presenza di clausole conformi allo schema ABI, dichiarato anticoncorrenziale. Inoltre, nel corso del giudizio, il credito era stato ceduto a una società di cartolarizzazione, la cui legittimazione ad agire è stata contestata dalla garante.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso della garante inammissibile, affrontando separatamente i due motivi di doglianza.

L’inammissibilità della contestazione sulla titolarità del credito

Il primo motivo di ricorso riguardava la presunta mancanza di legittimazione ad agire della società di cartolarizzazione, nuova titolare del credito. La garante aveva sollevato questa eccezione per la prima volta solo nella comparsa conclusionale del giudizio d’appello.

La Corte ha ribadito un principio consolidato: le comparse conclusionali servono unicamente a illustrare domande ed eccezioni già ritualmente proposte. Introdurre in quella sede una questione nuova è inammissibile, e il giudice non può e non deve pronunciarsi su di essa. Pertanto, l’eccezione sulla titolarità del credito è stata considerata tardiva e, di conseguenza, inammissibile.

La questione centrale della nullità fideiussione ABI

Il secondo e più rilevante motivo di ricorso si concentrava sulla nullità fideiussione ABI. La garante sosteneva che la presenza di clausole riproduttive dello schema anticoncorrenziale dovesse determinare la nullità dell’intero contratto di garanzia, e non solo delle singole clausole.

Anche su questo punto, la Cassazione ha respinto la tesi della ricorrente, allineandosi pienamente all’orientamento espresso dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 41994/2021. La Corte ha confermato che la nullità che colpisce le clausole anticoncorrenziali è una nullità parziale, che non si estende all’intero contratto.

Le Motivazioni della Corte

La Corte Suprema ha motivato la sua decisione richiamando la distinzione tra nullità totale e parziale prevista dall’art. 1419 del Codice Civile. Secondo tale norma, la nullità parziale di un contratto o la nullità di singole clausole importa la nullità dell’intero contratto solo se risulta che i contraenti non lo avrebbero concluso senza quella parte del suo contenuto che è colpita dalla nullità.

Nel caso delle fideiussioni basate sullo schema ABI, le Sezioni Unite hanno stabilito che le clausole nulle (tipicamente quelle relative alla reviviscenza della garanzia, alla rinuncia ai termini ex art. 1957 c.c. e alla sopravvivenza della garanzia) non sono, di regola, da considerarsi essenziali per la conclusione del contratto. La valutazione sull’essenzialità di tali clausole è un giudizio di fatto che spetta al giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato. La Corte d’Appello aveva correttamente escluso il carattere essenziale delle clausole, ritenendo quindi valida ed efficace la fideiussione, sebbene ‘depurata’ dalle clausole illecite. La Cassazione ha ritenuto questa valutazione incensurabile.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un orientamento ormai granitico in materia di nullità fideiussione ABI. Per i garanti, significa che la semplice presenza di clausole anticoncorrenziali non è sufficiente a far cadere l’intera garanzia. La nullità opera in modo parziale, eliminando solo le clausole ‘incriminate’ ma lasciando in vita l’obbligazione principale del fideiussore. Per ottenere la nullità totale, il garante deve fornire la prova rigorosa che, senza quelle specifiche clausole, non avrebbe mai sottoscritto il contratto.

Dal punto di vista processuale, la decisione ribadisce l’importanza della tempestività delle eccezioni. Contestare la titolarità del credito di una società cessionaria solo nelle fasi finali del processo è una strategia destinata al fallimento, poiché tali questioni devono essere introdotte nei termini previsti dal codice di rito. Infine, la condanna della ricorrente al pagamento di un’ulteriore somma, oltre alle spese legali, serve da monito contro i ricorsi proposti con leggerezza e senza solide basi giuridiche.

La presenza di clausole anticoncorrenziali in una fideiussione la rende completamente nulla?
No, di regola la nullità è solo parziale. Secondo la Corte di Cassazione, la violazione della normativa antitrust determina la nullità delle singole clausole conformi allo schema ABI, ma non dell’intero contratto di fideiussione. L’intero contratto è nullo solo se la parte che lo contesta dimostra che quelle clausole erano essenziali, cioè che senza di esse il contratto non sarebbe stato concluso.

Fino a quando è possibile contestare in giudizio la titolarità del credito di una società?
La contestazione sulla titolarità del credito deve essere sollevata tempestivamente, nel rispetto dei termini processuali. Secondo la sentenza, proporre tale eccezione per la prima volta nella comparsa conclusionale di un giudizio di appello è tardivo. Un’eccezione nuova sollevata in quella fase è inammissibile e il giudice non può pronunciarsi su di essa.

Quali sono le conseguenze per chi propone un ricorso in Cassazione che viene dichiarato inammissibile?
Se il ricorso viene dichiarato inammissibile, la parte ricorrente viene condannata a rifondere le spese legali alla controparte. Inoltre, se la decisione della Corte è conforme alla proposta di inammissibilità formulata in precedenza dal consigliere delegato, scatta una condanna ulteriore al pagamento di una somma equitativamente determinata in favore della controparte e di un’altra somma in favore della Cassa delle Ammende, come sanzione per aver promosso un giudizio senza fondamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati