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Notificazione usi civici: quando è valida senza relata

La Corte di Cassazione conferma che l’assenza della relazione di notificazione sull’atto consegnato al destinatario costituisce una mera irregolarità e non una nullità, se la notifica ha raggiunto il suo scopo. In un caso di controversia su usi civici, il ricorso è stato respinto perché il reclamo era stato proposto tardivamente, essendo la notificazione usi civici del provvedimento di primo grado ritenuta valida nonostante la mancanza della relata.

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Notificazione Usi Civici: La Cassazione chiarisce la validità dell’atto

La corretta notificazione usi civici di un provvedimento giudiziario è un passaggio cruciale che determina la decorrenza dei termini per l’impugnazione. Ma cosa succede se la notifica presenta delle imperfezioni, come la mancanza della relazione di notificazione? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 34475/2024, ha ribadito un principio fondamentale: la validità dell’atto non è compromessa se questo ha comunque raggiunto il suo scopo informativo. Analizziamo insieme la vicenda.

I Fatti di Causa: Dalla natura dei terreni alla tardività del reclamo

La controversia ha origine da una decisione del Commissario per il riordino degli usi civici, il quale aveva stabilito la natura di alcuni terreni, distinguendo tra quelli di proprietà privata (allodiale) e quelli di proprietà collettiva (demaniale). Per questi ultimi, ne ordinava la restituzione alla comunità locale.

Un privato cittadino, ritenendo erronea la qualificazione di alcuni suoi terreni come demaniali, presentava reclamo alla Corte di Appello. Tuttavia, il Comune convenuto eccepiva la tardività del reclamo, sostenendo che fosse stato depositato oltre il termine di 30 giorni dalla notifica del dispositivo della sentenza di primo grado.

La Corte di Appello accoglieva l’eccezione e dichiarava il reclamo inammissibile. Di qui, il ricorso per Cassazione del cittadino.

Il Ricorso in Cassazione: L’assenza della relata di notifica

Il ricorrente basava la sua difesa su un punto prettamente procedurale. Sosteneva che la notifica del provvedimento del Commissario non si fosse mai perfezionata perché, sebbene agli atti vi fosse la copia dell’avviso di ricevimento della raccomandata, mancava completamente la relazione di notificazione (o ‘relata’). Secondo la sua tesi, questa assenza avrebbe viziato l’intera procedura, impedendo al termine di 30 giorni per il reclamo di iniziare a decorrere.

Le Motivazioni della Corte: Irregolarità vs. Nullità della notificazione usi civici

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato. Gli Ermellini hanno chiarito che, secondo un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, la mancanza della relazione di notificazione sull’originale o sulla copia dell’atto consegnata al destinatario non costituisce un motivo di nullità, bensì una mera irregolarità.

Questo principio si basa sul concetto di strumentalità delle forme: le norme procedurali non sono fini a se stesse, ma servono a garantire il raggiungimento di un determinato scopo. Nel caso della notificazione, lo scopo è portare l’atto a conoscenza legale del destinatario. Se questo scopo viene raggiunto, come dimostrato dall’avviso di ricevimento regolarmente firmato, l’eventuale imperfezione formale non è idonea a invalidare l’atto stesso.

La Corte ha specificato che la relazione di notificazione non è un adempimento previsto nell’interesse del destinatario, ma serve piuttosto a documentare l’attività del notificante. Pertanto, la sua assenza non lede il diritto di difesa del ricevente, il quale ha comunque avuto piena conoscenza del contenuto dell’atto da impugnare.

Conclusioni: La Stabilità degli Atti Giudiziari e il Principio dello Scopo

La decisione in esame rafforza un principio cardine del nostro ordinamento processuale: la prevalenza della sostanza sulla forma. La Cassazione ribadisce che un vizio di notifica può portare alla nullità solo quando è talmente grave da impedire all’atto di essere riconoscibile come tale o di raggiungere il suo destinatario. Al di fuori di queste ipotesi estreme, si parla di mera irregolarità, sanabile dal raggiungimento dello scopo.

Questa pronuncia serve da monito sull’importanza di rispettare scrupolosamente i termini perentori di impugnazione. Confidare in un vizio formale, come l’assenza della relata, per superare una scadenza può rivelarsi una strategia perdente. La conferma della validità della notificazione usi civici ha comportato non solo il rigetto del ricorso, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese legali e di ulteriori somme a titolo di sanzione per lite temeraria.

L’assenza della relazione di notificazione rende nulla la notifica di un atto giudiziario?
No, secondo la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, l’assenza della relazione di notificazione (relata) sulla copia dell’atto consegnata al destinatario costituisce una mera irregolarità e non una nullità, a condizione che l’atto abbia raggiunto il suo scopo, ovvero sia stato portato a conoscenza del destinatario, come provato, ad esempio, dall’avviso di ricevimento.

Qual è il termine per proporre reclamo contro le decisioni del Commissario per gli usi civici per le cause iniziate prima del 2011?
Per le controversie incardinate prima della riforma del D.Lgs. 150/2011, si applica la normativa precedente (L. 1078/1930 e L. 1766/1927), che prevedeva un termine di 30 giorni dalla notificazione del dispositivo della sentenza del Commissario per proporre reclamo.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene giudicato infondato?
Il ricorso viene respinto. La parte ricorrente, in quanto soccombente, viene condannata al pagamento delle spese processuali in favore della controparte. Inoltre, come nel caso di specie, può essere condannata al pagamento di una somma aggiuntiva ai sensi dell’art. 96 c.p.c. e in favore della cassa delle ammende, ed è tenuta al versamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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