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Notifica Ricorso Espulsione: la Guida della Cassazione

In un caso di impugnazione di un decreto di espulsione, la Corte di Cassazione ha affrontato una questione preliminare cruciale sulla notifica ricorso espulsione. Stabilisce che se nelle fasi di merito la Prefettura non era rappresentata dall’Avvocatura dello Stato, il ricorso deve essere notificato direttamente all’ufficio del Prefetto. Una notifica errata all’Avvocatura è considerata nulla, ma sanabile, e la Corte ha disposto il rinnovo della notificazione, rinviando la decisione sul merito.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Notifica Ricorso Espulsione: La Cassazione Ordina il Rinnovo

Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha posto l’accento su un aspetto procedurale fondamentale nei giudizi di immigrazione: la corretta notifica ricorso espulsione. Il caso riguardava un cittadino straniero che aveva impugnato il suo decreto di espulsione, ma la Corte, prima di entrare nel merito, ha rilevato un vizio nella notifica dell’atto, fornendo chiarimenti essenziali per la prassi legale.

I Fatti di Causa

Un cittadino straniero, regolarmente presente in Italia da oltre un decennio e socialmente integrato, si è visto respingere la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno a causa di un reddito ritenuto insufficiente. A seguito di ciò, il Prefetto ha emesso un decreto di espulsione, confermato successivamente dal Questore. L’uomo ha presentato opposizione al Giudice di Pace, il quale ha però respinto il ricorso, ritenendo sussistenti i presupposti di legge per l’espulsione e assorbendo le altre doglianze, incluse quelle relative alla violazione del diritto alla vita privata e familiare.

Contro questa decisione, lo straniero ha proposto ricorso per cassazione, lamentando la violazione delle norme sul diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8 CEDU), un principio che, a suo dire, deve essere sempre bilanciato con le esigenze di ordine pubblico.

La Questione sulla Notifica Ricorso Espulsione

Prima di esaminare i motivi del ricorso, la Suprema Corte ha sollevato d’ufficio una questione preliminare di natura procedurale. Il ricorso era stato notificato alla Prefettura presso l’Avvocatura Generale dello Stato. Tuttavia, nel precedente grado di giudizio davanti al Giudice di Pace, l’amministrazione non si era costituita tramite l’Avvocatura dello Stato, ma era comparsa con propri funzionari “senza patrocinio legale”.

Questo dettaglio si è rivelato decisivo. La Corte ha richiamato un consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui il ricorso avverso un provvedimento di espulsione deve essere proposto e notificato direttamente all’autorità che ha emesso l’atto (in questo caso, il Prefetto). La notifica può essere effettuata presso l’Avvocatura dello Stato solo se quest’ultima ha già assunto il patrocinio dell’ente nella precedente fase di merito. In caso contrario, la notifica è da considerarsi nulla.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su principi procedurali chiari. Richiamando le sentenze Cass. n. 118/2000 e Cass. n. 12665/2019, ha ribadito che la notifica ricorso espulsione all’Avvocatura dello Stato, quando questa non ha assunto la difesa dell’amministrazione nel merito, non è inesistente, ma semplicemente nulla. La nullità, a differenza dell’inesistenza, è un vizio che può essere sanato.

In applicazione dell’art. 291 del codice di procedura civile, che consente di ordinare il rinnovo di una notifica nulla, la Corte ha ritenuto di dover disporre la rinnovazione della notificazione del ricorso. Questa volta, l’atto dovrà essere notificato correttamente, ovvero direttamente presso l’ufficio del Prefetto intimato.

Conclusioni

L’ordinanza non decide la controversia nel merito, ma la sospende per permettere la regolarizzazione del procedimento. La causa è stata rinviata a nuovo ruolo in attesa che il ricorrente provveda a una nuova e corretta notifica entro il termine di 40 giorni. Questa pronuncia è un importante monito sull’importanza del rigore procedurale. Sottolinea che, nei contenziosi contro la Pubblica Amministrazione, è cruciale verificare chi ha effettivamente assunto la difesa dell’ente nel grado precedente per indirizzare correttamente la notifica dell’impugnazione. Un errore su questo punto, sebbene sanabile, può causare ritardi significativi nella definizione del giudizio.

A chi deve essere notificato il ricorso per cassazione avverso un decreto di espulsione?
Il ricorso deve essere notificato nei confronti dell’autorità che ha emanato il decreto impugnato (il Prefetto) e presso la sede di tale autorità, salvo che nella precedente fase di merito il patrocinio non sia stato assunto dall’Avvocatura dello Stato.

Cosa succede se la notifica del ricorso viene erroneamente effettuata all’Avvocatura dello Stato?
Se l’Avvocatura dello Stato non aveva assunto la difesa della Prefettura nel precedente grado di giudizio, la notificazione è considerata nulla. La nullità, a differenza dell’inesistenza, è sanabile e la Corte può ordinare il rinnovo della notifica ai sensi dell’art. 291 c.p.c.

La Corte di Cassazione si è pronunciata sul merito del diritto alla vita privata e familiare del ricorrente?
No, la Corte non è entrata nel merito della questione. Ha emesso un’ordinanza interlocutoria che si è limitata a rilevare un vizio procedurale (la nullità della notifica) e ha disposto il rinnovo della stessa, rinviando la causa per la successiva trattazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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