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Notifica ricorso espulsione: ecco l’errore sanabile

Un cittadino straniero ha impugnato un decreto di espulsione. Il ricorso per cassazione è stato erroneamente notificato all’Avvocatura dello Stato anziché direttamente al Prefetto. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha dichiarato la nullità della notifica ricorso espulsione. Tuttavia, ha specificato che tale vizio è sanabile, ordinando la rinnovazione della notifica entro 60 giorni. La causa è stata quindi rinviata a nuovo ruolo in attesa della corretta esecuzione.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Notifica Ricorso Espulsione: La Cassazione Chiarisce Destinatario e Sanabilità dell’Errore

La procedura per impugnare un decreto di espulsione è un percorso denso di formalità, dove un errore può compromettere l’esito del giudizio. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale riguardo la notifica ricorso espulsione, chiarendo chi sia il corretto destinatario e quali siano le conseguenze di un errore. La decisione sottolinea come la notifica all’Avvocatura dello Stato, anziché direttamente all’autorità che ha emesso il provvedimento, sia nulla, ma offre una via d’uscita attraverso la rinnovazione dell’atto.

I Fatti del Caso

Un cittadino straniero si era opposto a un decreto di espulsione emesso dal Prefetto di una città del nord Italia. Il suo ricorso iniziale era stato respinto dal Giudice di Pace. L’uomo ha quindi deciso di proseguire la sua battaglia legale proponendo ricorso per cassazione. Nel suo appello, lamentava principalmente una violazione procedurale avvenuta nel primo grado di giudizio: sosteneva che il suo difensore non avesse mai ricevuto l’avviso di fissazione dell’udienza, che si era quindi svolta in sua assenza.

Tuttavia, prima di esaminare il merito di questa doglianza, la Corte di Cassazione ha rilevato d’ufficio un altro vizio procedurale, questa volta commesso dal ricorrente stesso nella fase di appello.

La Procedura Corretta per la Notifica Ricorso Espulsione

Il punto cruciale della vicenda non risiedeva tanto nel mancato avviso dell’udienza, quanto nel destinatario del ricorso per cassazione. Il ricorrente aveva infatti notificato l’atto presso l’Avvocatura Generale dello Stato. La Corte Suprema ha immediatamente evidenziato come questa procedura fosse errata. Secondo un orientamento consolidato, il ricorso avverso un provvedimento emesso all’esito di un giudizio di opposizione a un decreto di espulsione deve essere promosso e notificato direttamente nei confronti dell’autorità che ha emanato l’atto originario, ovvero il Prefetto, presso la sua sede.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha fondato la sua decisione su precedenti giurisprudenziali specifici (Cass. n. 28852/2005 e Cass. n. 12665/2019). La regola generale prevede che l’atto di impugnazione vada indirizzato all’amministrazione che ha emesso il provvedimento contestato. La notifica all’Avvocatura dello Stato è da considerarsi corretta solo in un caso eccezionale: quando l’Avvocatura stessa abbia già assunto la difesa del Prefetto nella precedente fase di merito. Poiché nel caso di specie ciò non era avvenuto, la notifica era da considerarsi nulla.

Tuttavia, la Corte ha specificato che questa nullità non è insanabile. Applicando l’articolo 291 del codice di procedura civile, ha stabilito che l’errore può essere sanato. Di conseguenza, non ha dichiarato inammissibile il ricorso, ma ha ordinato al ricorrente di rinnovare la notifica, questa volta indirizzandola correttamente al Prefetto presso il suo ufficio, entro un termine perentorio di 60 giorni.

Le Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria rappresenta un importante promemoria sull’importanza del rispetto delle regole procedurali, specialmente in materie delicate come il diritto dell’immigrazione. La decisione chiarisce che l’errore nella notifica ricorso espulsione è grave e determina la nullità dell’atto, ma non è fatale. La possibilità di sanare il vizio attraverso la rinnovazione della notifica offre una seconda chance al ricorrente, bilanciando il rigore formale con il diritto sostanziale alla difesa. La causa è stata quindi rinviata a nuovo ruolo, in attesa che la procedura di notifica venga correttamente completata, solo allora la Corte potrà procedere all’esame del merito del ricorso.

A chi deve essere notificato il ricorso per cassazione contro un decreto di espulsione?
Secondo la Corte di Cassazione, il ricorso deve essere promosso e notificato direttamente all’autorità che ha emesso il decreto, ovvero il Prefetto, presso il suo ufficio, e non all’Avvocatura dello Stato.

Cosa succede se la notifica del ricorso espulsione viene fatta all’Avvocatura dello Stato invece che al Prefetto?
La notifica è considerata nulla, a meno che l’Avvocatura dello Stato non avesse già assunto la difesa del Prefetto nella precedente fase di merito del giudizio.

L’errore nella notifica è sempre insanabile?
No. La Corte ha stabilito che la nullità derivante dall’errata notifica è sanabile. In base all’art. 291 del codice di procedura civile, il giudice può ordinare la rinnovazione della notifica entro un termine perentorio, consentendo di correggere l’errore e di procedere con il giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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